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EVELYN

Sono felice di tornare a casa, specialmente da Malya. Ho passato tutta la mattinata a ripercorrere i miei anni nell'Hydra, a ricordare nomi e luoghi, davanti ad un Nick Fury saccente e scorbutico. Mi tratta sempre come il suo nemico numero uno, ma dimentica che in parte sono una vittima anche io. Lascio da parte la mattinata stressante, e cerco di essere al meglio per mia figlia. Deve vedere il meglio di me, sentirsi sicura con me intorno. La cerco in cucina e nel giardino, poi ricordo che è ancora a scuola. Al suo posto, però, ci trovo Tony e Steve. Sono seduti negli sgabelli davanti all'isola della cucina. Il primo ha un cheeseburger davanti a se, mentre il secondo ha un insalata ed una birra.

"Hey Lyn, com'è andata?"

Domanda Tony. Steve si gira verso di me, mi guarda per qualche istante prima di tornare a fissare l'insalata.

"È andata. Ho voglia di immergermi nell'acqua bollente e bere un enorme bicchiere di vino"

Apro il frigo e prendo la prima bottiglia di vino che trovo. È vino bianco francese, ne so davvero poco sul discorso vini, a differenza di Tony. È così colto e acculturato, proprio come Howard.

"Ottimo. Posso ordinare una valanga di gelato se ti va"

"No grazie Tony, ma lo apprezzo"

Afferro un bicchiere dalla dispensa e sparisco su per le scale. Mi scolo mezza bottiglia mentre preparo il bagno, e l'altra metà mentre sono ammollo e penso a tutto ciò che ho dovuto ripercorrere stamattina. I giorni dopo la caduta dal treno, la nascosta di Malya, la trasformazione ed ogni sopruso che ho subito e causato. Tutto ciò mi è servito a liberarmi da una parte del peso, l'altra parte è fatta da due soldati dolci e sexy, che mi hanno incasinato la testa. Bucky era dolce prima di tutta questa storia. Mi baciava lentamente, accarezzandomi il viso o la schiena. Amava sentire il profumo dei miei capelli, faceva di tutto per farmi ridere. Mentre Steve era passionale, protettivo. Amavo fare l'amore con lui e addormentarmi tra le sue braccia, con il suo battito cardiaco sotto il mio orecchio. Amavo sentire i nostri profumi insieme, e risvegliarmi con i suoi baci sulle spalle e sul collo. Tutto ciò mi porta a voler bere un altra bottiglia. Così mi infilo l'accappatoio di spugna e scendo le scale. Spero vivamente che non ci sia nessuno in cucina, ma la fortuna non è una mia alleata. Steve è seduto dov'era prima, sembra aver appena finito di mangiare. Mi guarda come se avesse visto un fantasma.

"Sono qui per prendere altro vino, tu fai finta di niente"

Apro il frigo, l'aria fresca mi colpisce le gambe e mi fa rabbrividire. Afferro una bottiglia di rosso, questa volta. Non appena mi giro, per tornare in bagno, trovo Steve ancora con gli occhi incollati su di me.

"Va tutto bene?"

Steve annuisce con la mascella tesa, e gli occhi persi. Stava pensando a qualcosa, magari un ricordo. È lui a dirmi che cosa gli passa per la mente.

"Quando sei arrivata qui con Malya, ho subito capito che è tua figlia, e per un attimo ho sperato di essere suo padre"

Incrocia le braccia al petto. Non incontra mai il mio sguardo, fissa il pavimento con uno sguardo triste. Mi fa sentire peggio di stamattina.

"Bucky è sempre stato il mio migliore amico, e lo sarà sempre. Ma avrebbe dovuto farsi da parte, toccava a me essere felice con te. Ed invece lui ha tutto quello che vorrei io"

"Steve..."

Mi fa un segno della mano per zittirmi, prima di salire le scale. Apro la bottiglia di vino e ne butto giù una grande quantità in un solo sorso. Bucky fa la sua grande entrata ad effetto, ha lo stesso sguardo che aveva Steve pochi istanti fa.

"Non succederà ancora, Evelyn. Non riuscirai a manipolarci ancora, fare di noi i tuoi bambolotti sessuali. Perciò fammi un favore, tieni i tuoi tentacoli lontani da Steve"

Non ho il tempo di dire o fare nulla, perché Bucky segue Steve su per le scale. Così torno in bagno, e mi scolo il resto della bottiglia.

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