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Amo sgattaiolare nella stanza di Bucky la mattina presto, mi torna in mente quando lo facevo al campo addestramento. È ancora addormentato, un raggio di sole gli illumina il viso, proprio come se fossimo in un film romantico. Mi avvicino di soppiatto, sollevo le coperte e mi sdraio accanto a lui. Bucky però è addestrato per stare sempre attento, pronto a combattere. Mi porta sotto il suo corpo con forza, e stringe le dita della mano destra in una morsa mortale. Quando si accorge che sono io molla la presa, come se si fosse scottato.

"Ti stavo per sprezzare l'osso del collo, di nuovo"

Sussurra a pochi centimetri dalla mia faccia. Sorrido in modo provocatorio, mi allungo il più possibile per lasciargli un bacio sulle labbra.

"Mi piace quando sei aggressivo"

"Oh lo so Bambolina, lo so bene"

Bucky cerca di non ridere, e di mantenere la sua aria da nevrotico bastardo. Toglie la sua mano dal mio collo solo per accarezzarmi il viso. Incrocio le gambe intorno al suo bacino, e questo ci porta più vicini. Sento la sua erezione che si indurisce tra i nostri corpi. Anche Bucky se ne accorge, si imbarazza a tal punto che sposta lo sguardo nella stanza.

"Il tuo amichetto cerca attenzioni"

"Non iniziare a fare battute. Io stavo dormendo, sei venuta tu qui nel mio letto"

Si alza dal mio corpo e mi lascia sola tra le sue lenzuola, che profumano di lui. Si chiude in bagno a chiave, ma lo sento comunque fare Pipì e fischiettare. Alle volte sembra proprio un vecchietto. Mette le mani dietro alla schiena e cammina, fischietta, parla dei giovani di oggi in modo sprezzante. È il classico vecchietto poco amichevole, con una grande storia da raccontare. Torna in camera da letto, ma rimane lontano ad osservarmi. Mi giro su un fianco ed appoggio il braccio sotto la testa per guardarlo meglio.

"Che cosa c'è?"

"Smettiamola di andarci piano, Lyn. Abbiamo una figlia, viviamo insieme"

Si siede accanto ai miei piedi, dandomi le spalle. La sua schiena è perfetta, ha delle spalle larghe, i muscoli sono ben definiti e gonfi. Lui è bellissimo, e vuole me. Mi sta dando un'altra chance dopo avergli fatto il torto più grande che potessi fargli.

"Ok, ma prima vorrei farti qualche domanda. Per capire a che cosa vado incontro"

Buck annuisce, così faccio quelle domande scomode ma necessarie. Voglio sapere tutto quello che si aspetta Buck dalla nostra relazione.

"Vuoi sposarti?"

"Cavolo... iniziamo con il botto. Io non lo so"

"Vuoi avere degli altri figli da me?"

Si gira a guardarmi con un sorriso divertito,ma torna serio non appena capisce che non scherzo. Ho bisogno di sapere queste cose, perché non sono sicura di poterlo fare. Non voglio altri figli, e non voglio sposarlo. Mi basta quello che abbiamo, mi basta Malya.

"Rispondi Buck"

"Non dobbiamo pensarci adesso"

"Invece sì. È importante per me sapere che cosa vorresti da questo rapporto. Io non voglio una fede al dito, e non voglio un altro figlio"

Bucky si incupisce, aggrotta le sopracciglia e si lecca il labbro in modo nervoso. Sposta lo sguardo la pavimento, riflette sulle informazioni appena ricevute. Forse Bucky si aspettava altro da me, ma al momento non vedo qualcosa di importante nella nostra vita.

"Non mi interessa il matrimonio, non ha importanza. Ma credo di volere un altro bambino, prima o poi"

Mi guarda dritta negli occhi, e non c'è alcun segno di indecisione. Lui vuole un altro bambino, ed io no.

"Non ti basta Malya?"

"Malya è grande. Mi sono perso tutto di mia figlia"

Veniamo interrotti dalla porta che si apre. Steve si affaccia con mezzo busto, guarda prima me poi il suo amico.

"Ti sei dimenticato il nostro impegno, non è così?"

"Cazzo Steve... dammi cinque minuti e sono pronto"

Bucky salta su dal letto ed inizia a vestirsi, con i vestiti ai piedi del letto. Steve annuisce ed esce senza aggiungere nulla. Rimango a guardare Bucky mentre si veste, e mi chiedo quale sia il loro impegno. È Bucky a rispondere alla mia domanda.

"Andiamo a pescare, torneremo stasera. Ne possiamo riparlare?"

Bucky si sporge verso di me, appoggia le mani ai lati del mio busto ed aspetta che io dica qualcosa. Annuisco soltanto, così lui mi lascia un bacio sulla fronte e scappa giù per le scale. Non mi resta che seguirlo in cucina, per fare colazione. Trovo già tutti pronti per uscire, sono l'unica ancora in pigiama. Probabilmente starò tutto il giorno da sola, ma mi farà bene. Cercherò di pensare anche a Bucky e non solo a me. Ma prendere una decisione mi sembra impossibile, un bambino è importante è qualcosa che va pianificato con attenzione. Ma per il momento io e Bucky stiamo andando bene. Solo il tempo ci darà una risposta.

Spazio autrice
Stavo scrivendo con Mia, un pincher nano, nella maglietta. Lei stava dormendo, ma è suonato il campanello e lei ha usato il mio orecchio per spingersi fuori dalla maglietta, per andare ad abbaiare. Peccato che mi ha strappato via l'orecchino, e mi è uscito una marea di sangue. Non vi dico il dolore, ho visto Bucky e Steve che ballavano la Polka. Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto. xx Eni.

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