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< cosa vuoi? > chiesi infastidito dalla sua presenza.
< Volevo parlarti. > disse con tranquillità.
Ignorai le sue parole e lui entrò chiudendo dietro di se la porta.
Si sedette sul mio letto senza dire una parola, e con la coda dell'occhio notai che si stava torturando le mani dal nervoso.
Decisi di spezzare il silenzio per incentivarlo a parlare.
< allora? Di cosa volevi parlarmi? >
< V-volevo chiederti scusa per quello che è successo ieri sera.. >
Continuai a guardare fuori senza dire nulla..
< mi dispiace per aver detto quelle cose su di te senza conoscere la verità.. Ma ormai siamo abituati a giudicare tutti. >
< Ti hanno mai insegnato che non si giudica un libro dalla copertina, hyung? >
L'ultima mia parola spiazzò il ragazzo e io mi misi a ridere.
< che c'è di strano? Non posso chiamare una persona più grande di me Hyung? >
< N-no... Cioè si ma non me lo aspettavo.. In realtà non sapevo che fossi più piccolo di me. Aspetta come fai a sapere che sono più grande di te? >
Risi di nuovo e risposi
< semplicemente me ne sono reso conto quando tua sorella ti ha chiamato fratellone. In più ho notato la sua età sul cartellino che le ha dato l'ospedale e ho visto che è del mio stesso anno. >
Lui si limitò a rispondere annuendo è io ripresi a parlare.
< Se hai finito puoi andare. >
< in realtà volevo chiederti se ti andava di essere mio amico. >
Rimasi stupito da quella frase, nessuno mi aveva mai chiesto di essere mio amico. Ero sempre io a chiederlo a qualcun altro.
Ma non ero sicuro di accettare visto il comportamento che ha avuto ieri sera nei miei confronti.
< non lo so... Ci penso >
< ok va bene.. Dammi una risposta entro domani. Ci si vede Jimin, e comunque io sono Jungkook >
Disse uscendo dalla stanza.
"Che bel nome" pensai tra me e me.

[...]

Sono ormai le quattro del pomeriggio e non so mai come ammazzare il tempo.
La vita che faccio è una noia mortale.
Voglio andare a ballare in discoteca, andare a scuola, uscire il pomeriggio con i miei amici, guardare i film, fare feste e mangiare cibo buono.
Al mio diciottesimo manca ancora qualche mese e per la precisione mancano cinque mesi.
È vero che avevo detto che per far svanire tutta la malattia serviva un anno. Ma mi resi conto che in ospedale ci rimmarò solo per cinque mesi e durante gli altri potrò uscire. Continuerò a fare la cura senza essere tenuto sotto controllo ma una volta a settimana dovrò tornarci per vedere come sta procedendo la cura.
Tutto questo lo so grazie al mio dottore di fiducia nonché Kim Seokjin.
Jin è l'uomo che mi ha accudito e amato come se fossi suo figlio.
Lui è fidanzato con Kim Namjoon un uomo d'affari molto ma molto bello.
Siamo molto Uniti tra noi è ci vogliamo bene come una famiglia.
Mi alzai dal letto e uscì dalla stanza.
Non potevo restare ancora in quelle quattro mura sennò avrei rischiato di andar di matto.
Iniziai la mia passeggiata nel parco dell'ospedale assaporando l'aria fresca di Busan.
Si sentiva l'odore del mare, quell'odore salato che amo tantissimo.
Il mare lo avevo già visto una volta, fu il mio regalo di compleanno per i miei quattordici anni da parte di Jin e Nam.
È stato uno dei miei compleanni preferiti e sinceramente non vedo l'ora di tornarci.
Mi sedetti ai piedi di un albero e mi lasciai trasportare dalla tranquillità che girava attorno a me.

Senti una presenza affianco a me e d'istinto alzai il volto per vedere chi fosse.

< Ei Yeri! Come stai? >
< Ciao Jimin! Io sto bene tu? >
< Bene dai..>
....
Un silenzio calò tra di noi fino a quando la ragazza prese parola.
< Ho saputo quello che è successo tra te e mio fratello. >
< ah si? >
< si.. Scusalo per il suo comportamento ma da quando è stato lasciato dal suo primo ragazzo, venne a sapere che lo continuava a tradire con una ragazza.
E scopri che stava con lui solo per una scommessa fatta con i suoi amici.
Da quel momento ha iniziato a bere e a fumare.
Per non parlare della quantità di persone che si portava a letto.
Per fortuna è da due mesi che ha smesso e sta cercando di mettersi in riga. Ma per proteggersi continua a fare il duro con chiunque, anche se sotto sotto è un coniglietto tenero. >
Ascoltai attentamente le parole della ragazza e pensai di dare una possibilità a Jungkook.
In fondo bisogna dare una possibilità a tutti no? E a Jungkook la volevo dare.
Mi fidavo della sorella sul fatto che lui fosse un ragazzo dolce e lo posso confermare per via del fatto che si sia scusato con me per l'accaduto di ieri sera.
Ma accetterò di essere suo amico a una sola condizione..

[...] il giorno dopo

< ma a una condizione...>
< sentiamo >
< mi devi insegnare tutto ciò che serve per vivere una vita come ogni ragazzo della mia età > proposi al rosso
< va bene accetto. E direi di iniziare con le basi. Mai dare confidenza agli sconosciuti. >
< Bè sinceramente quello lo già.. >
< allora cosa vuoi sapere? > chiese confuso il ragazzo
< come è fatta la scuola.. >
Jungkook iniziò a ridere ma io non capivo il motivo per cui lo stesse facendo.
< Eii non sto scherzando.. Io a scuola non ci sono mai stato. >
< ok ok va bene.. Allora.. >

La giornata andò avanti cosi, io e Jungkook seduti sul letto a parlare della scuola.
Mi spiegò come funzionano le lezioni, che materie si facevano e continuava a ripetere che comunque alla fine faceva schifo.
Per lui era una tortura la scuola, un carcere che odia qualsiasi alunno.
Io in realtà non la pensavo cosi ma probabilmente è perché io non ci sono mai stato.
Forse l'avrei odiata anche io se non fossi nato con questa malattia.

Dopo aver finito tutta la spiegazione il rosso andò alle macchinette per prendere qualcosa da mangiare.
Ma neanche farlo apposta mi addormentai sul letto dalla tanta stanchezza.

Baby, you're mine [ Ita ] JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora