La domenica ci fu il funerale di mia madre.
Erano venuti tutti i parenti e mi avevano aiutato ad organizzare il tutto.
Erano stati davvero gentili.
Ormai ero orfana da quando mio padre non c'era più.
Quando è morto mio padre è morta anche mia madre insieme a lui.Il dolore non passerà mai, ma ci si abitua.
Dylan era stato molto vicino a me, quasi quasi non mi faceva neanche andare in bagno da sola.
Avevo deciso di mettere mia madre accanto alla tomba di mio padre, era quello che voleva. Ne sono più che sicura.
Ora possono riposare in pace entrambi. Ovunque loro siano.
Ma sono insieme, ora. Per sempre.Però io ero rimasta sola.
Ancora non avevo letto la lettera ma quella sera decisi di farlo.
Andai in bagno perché Dylan dormiva e non volevo svegliarlo.
"Ciao bambina mia, se stai leggendo questa lettera mi dispiace perché vuol dire che io non ci sono più. In realtà tesoro, io non ci sono più da quando papà se n'è andato ma so che questo lo sai già...
Speravo con tutto il mio cuore di migliorare in questi anni ma purtroppo non è stato così, ti scrivo questa lettera con le lacrime agli occhi in uno dei miei pochi momenti di lucidità per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me. Non meritavi tutto quello che ti ho fatto passare, sarei dovuta essere io a prendermi cura di te e non il contrario... mi dispiace tanto e spero che tu un giorno mi possa perdonare per il dolore che ti ho provocato e che ti sto facendo passare tutt'ora. Mi hai dato un po' di pace Elle, ma io sto male e non riesco ad andare avanti, non ci riesco proprio... la mia vita è una sofferenza continua e non passa mai, ma sappi che questa non è colpa tua.
Voglio che tu vada avanti e sii forte in ogni cosa che succederà, non mollare mai.
Vivi, fallo anche per me che ormai sono stanca anche di respirare"Ti voglio un bene immenso e spero che un giorno capirai.
-La tua mamma
Mi tremavano le mani.
Quanto mi mancava...—
Era passata quasi una settimana e decisi di riprendere regolarmente ad andare a scuola.
Ero circondata dagli amici di Dylan. Erano venuti diverse volte a trovarmi per vedere come stavo nei giorni scorsi e ne fui veramente grata perché mi avevano fatta sentire meno sola.Dylan era affianco a me che mi faceva i grattini, ogni tanto lo guardavo e lui guardava me.
Il suo sorriso era qualcosa di magico.Senza di lui non ce l'avrei fatta.
Stavo ancora male ovviamente, ma volevo cercare di andare avanti, anche se era difficile. Volevo riprendere la mia vita in mano, dovevo farlo.
E sapevo che Dylan sarebbe stato affianco a me, qualsiasi cosa sarebbe accaduta.
<<ehi tutto bene?>> mi chiese Dylan spostandomi un ciuffo dei capelli dalla faccia per mettermelo dietro all'orecchio.
<<si... pensavo>> dissi facendo un piccolo sorriso.
<<fra poco è il tuo compleanno Elle!>> disse Tyler interrompendoci, facendomi un sorriso.
<<e si! Sto invecchiando!>> dissi cercando di sorridere.
<<devi festeggiare?>> mi chiese Nate dando un morso al suo panino.
<<beh non credo, non ci avevo proprio pensato>> dissi per poi alzarmi dal tavolo perché ormai la ricreazione era finita.
Ci dirigemmo tutti nell'aula di matematica.
<<che palle! Odio la matematica>> disse Chris per poi sbuffare e sedersi nel suo banco.
<<piccola, dopo andiamo a casa mia? Chuck mi chiede sempre di te..>>
Feci un sorriso, mi mancava quel piccoletto.
<<si! Mi manca>> dissi facendo un sorriso
<<perfetto!>>
Skip
<<Elle!>> sentì urlare mentre varcavo la soglia della porta.
<<Chuck!>> urlai mentre veniva contro di me per abbracciarmi.
<<vieni dai!>> disse prendendomi dalla mano portandomi verso il divano, mi sedetti e iniziammo a guardare SpongeBob.
Adoravo quel cartone, lo guardavo sempre da piccola e non mi dispiaceva guardare altri episodi.
<<hai fame?>> mi chiese Dylan aprendo il frigorifero.
<<si!>> dicemmo all'unisono io e Chuck.
<<che ne dite di fare i pancake?!>> urlai entusiasta.
<<sii Elle ti prego!>> mi supplicò Chuck.
Mi alzai e presi le cose per fare i pancake
<<amore prendi le uova dal frigo!>> dissi a Dylan mentre prendevo la farina.
Ok, avevamo quasi finito. Mancava solo la farina.
<<sono pronti?>> ci chiese Chuck.
<<quasi!>> disse Dylan .
Mi sporcai le mani con la farina, quindi decisi di andare da Dylan e abbracciarlo da dietro.
<<ehi!>> disse Dylan per guardarsi la maglietta, aveva le mie impronte nella sua maglietta blu.
<<non dovevi farlo!>> disse Dylan ridendo per prendere la farina e tirarmi una manciata in piena faccia
<<Dylan O'brien!>> urlai per sputare la farina dalla mia bocca, uscì una nuvola di farina.
Lui si mise a ridere come un matto.
<<stronzo!>> dissi per poi correre verso di lui.
<<no! No!>> disse ridendo e scappando da me.
<<siete pazzi!>> urlò Chuck ridendo.
<<c'è ne anche per te!>> urlammo all'unisono correndo verso di lui.
<<no dai!>> disse Chuck alzandosi dal divano con le mani in avanti in modo di arresa.
Finalmente finimmo di preparare i pancake e pulimmo tutto il casino che avevamo fatto in cucina.
Chuck si era addormentato nel divano e noi decidemmo di salire al piano di sopra per fare la doccia.
<<È stato divertente però!>> dissi ridendo per poi buttarmi nel letto e guardare il soffitto.
Dylan si sdraiò affianco a me, poi ci girammo e ci guardammo negli occhi.
<<sei così bella... anche con la farina in tutta la faccia>> disse per poi ridere.
<<dai!>> dissi coprendomi la faccia con le mani per poi ridere insieme a lui.
<<dai su! Andiamo a farci la doccia!>> disse Dylan mentre si alzò dal letto per poi prendermi in braccio come una sposa e portarmi in bagno.
Dopo aver fatto una lunga doccia ci coricammo sul letto, ero appoggiata sopra il suo petto, sentivo il battito del suo cuore.
Non potevo desiderare di meglio.Adoravo stare con lui, più di ogni altra cosa.
<<È tutto una merda Dylan, ma con te no. Grazie per aver reso la mia vita un po' più bella>> dissi stringendolo più forte.
<<ti amo bambolina>> disse dandomi un bacio sulla testa.
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Dall'odio all'amore || Dylan O'brien
RomanceElle Davis, una ragazza che ha problemi in famiglia, la madre soffre di depressione e il padre è morto in una sparatoria. Elle lavora in un locale dove fa la stripper per pagare la clinica dove si trova la madre e la propria casa. A scuola viene bul...