45-partita a quidditch

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Elle Piton

«possiamo parlare adesso?» chiede mentre entriamo in camera mia.

«mhh cosa c'è di così importante?» chiedo avvolgendogli le braccia attorno al collo.

«vieni, sediamoci un secondo» mi prende la mano e insieme vi sediamo sul mio letto.

«okay ora mi spaventi, che succede?» chiedo.

«tre settimane fa Elle era un anno dalla morte di tuo padre, lo hai ignorato» dice.

«vuoi parlare di questo?»

«io-. Beh si...mi ero preparato a quel giorno, ero pronto a starti vicino e rassicurarti m-ma tu lo hai ignorato. Pensavo ne avresti parlato, avresti non lo so-. Mi ero preparato ad una delle tue crisi ma niente... e non parli di lui da un sacco. È tutto okay?»

«si, è tutto okay» rispondo. «quel giorno non l'ho ignorato. Ho pensato tanto a lui e ho pianto ma non l'ho fatto vedere perché avevo bisogno di stare da sola e affrontarlo da sola come ho fatto per la sua morte»

«o-oh...okay-»

«e non parlo di lui per non sembrare depressa o rovinare i momenti con mio padre morto»

«puoi parlare di tuo padre, quando vuoi» mi rassicura. «anche ora se ne hai bisogno va bene?»

«mh mh, va bene...»

Ci togliamo le scarpe e tiriamo sul letto, mi appoggio a Draco che mi stringe a sé coccolandomi.

«ora non mi va di parlare di lui» ammetto e Draco mi da uh bacio sulla testa.

«domani gioco a quidditch lo sai?»

«che cosa?!»

«mhh già, il nostro cercatore è malato e mi hanno chiesto di giocare domani» dice tutto felice e contento.

«perché non me lo hai detto prima?! È una cosa bella!»

«si ma non è nulla di che, è solo una partita smettila» ridacchia. «non so nemmeno se vinceremo, siamo contro i tsssorosso e ultimamente sono davvero forti e io non gioco una partita da molto»

«sei agitato?»

«no...» risponde. «d'accordo forse un po'» ammette mordicchiandosi il labbro nervosamente. «nel senso, non gioco da tanto e-»

«mh mh» slaccio la cintura dei suoi pantaloni. «oh continua, ti ascolto»

«a-ahm...non gioco da tanto e non so se sono ancora capace sai?»

Gli apro i pantaloni e infilo la mano nei suoi boxer.

«e se facessi perdere la squadra? Farei schifo» sbuffa.

Prendo il suo cazzo e lo avvolgo con la mano mentre inizio a scuoterlo lentamente.

«e i tassorosso sono forti in questo periodo. Sono agiato» ammette.

Vado un po' più velocemente.

«d'accordo no-. Basta» si alza dal letto sorprendendomi.

«ehi, che ti prende?» chiedo mentre lui si inizia a spogliare per cambiarsi.

«quando sono agitato non mi si alza» risponde ed io ridacchio. «e non ridere scema, non è divertente» mi sgrida.

Mi alzo anche io e prendo la maglia che uso per dormire.

«non ti si alza» lo prendo in giro.

«smettila, non sei simpatica e a volte succede. Io non dico mai niente quando ti ci vuole più tempo per prenderlo» mi ricorda.

La mia bambina || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora