Questione di tempo

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Capitolo ventuno.

- Oh ma la smetti per favore Beth? Nè io nè Niall ti sopportiamo più! -

Le lamentele di mia nonna interruppero il mio monologo di quanto sia figo e bravo Ansel Elgort.

- Ai miei tempi c'erano attori molto più belli di lui. Ah, questa generazione non capisce una beata cosa di cinema! - roteai gli occhi alle parole di mia nonna, - tu Niall non sarai come mia nipote vero? -

- Beh, in effetti io, -

- Lui è più un tipo da film molto caldi. - lo interruppi, usando un tono infastidito.

- Niall non me lo sarei mai aspettato mai da te! - disse mia nonna rivolgendosi verso di lui mentre era preso alla guida della macchina.
- Ti piacciono davvero i film western? Tutto quel deserto, quel sangue, odio quel tipo di film! -

Giuro che una volta tornata a casa, avrei portato mia nonna da uno psicologo.

Avevamo organizzato la giornata in questo modo. La mattina un indirizzo e l'altro il pomeriggio, così l'ultimo lo avremmo riservato per la
mattina dopo.
Sperando che Marco fosse in uno di questi.

***

Il primo indirizzo fu un vero flop, ci trovammo davanti un trans bionda o biondo, con un rossetto rosso fuoco che ci provava spudoratamente con Niall.
Magari per la sera ci avrebbe potuto pensare questo meraviglioso, ehm, essere, a lui.

Nonostante la scena epica, mia nonna era davvero in ansia.
Come biasimarla, su dieci indirizzi nemmeno uno fu quello giusto.
Magari sarà proprio come nei film, l'indirizzo giusto è il penultimo e l'ultimo lo riservano per me perché in realtà li dentro ci vive un figo da paura che mi aspettava dall'era dei templi.

Ma la vera situazione era questa.
Eravamo davanti a una casetta, Letizia, la dolce figlia di un grande imprenditore di vini , aveva la maledizione di avere parenti di nome Marco Cavalleri che vivevano in case sperdute e piccole.

- Vogliamo rimanere davanti questa porta per secoli? - chiesi vedendo i miei compagni fissare quella porta.

- Io ho paura. - disse nonna guardondosi le mani. - Manca poco, e se, se, -

- Nonna, lo troveremo, tranquilla. - la abbracciai per rassicurla.

- In ogni caso, avete trovato me. - disse Niall unendosi all'abbraccio.
Sentii mia nonna ridere, ma io non riuscii a parlare, neanche a ragionare, perché il solo contatto con la pelle calda di Niall mi fece annebbiare i miei pensieri. Ripensai alla notte scorsa e al ricordo di me e lui abbracciati.

- E per noi è stato un piacere. Vero Beth? -
Ci sciogliemmo dall'abbraccio e io delicatamente annuii.
Intanto mia nonna suonó il campanello, feci per raggiungerla, ma Niall mi bloccó prendendomi la spalla.

- Mi perdoni ora? -

- Non sono arrabbiata con te. - sorrisi, - o meglio lo ero, ma alla fine ammetto che questo viaggio senza di te non sarebbe stato lo stesso. -

Sorrise e io mi sentii veramente bene; così bene che non mi accorsi che alla porta era apparso un uomo sulla sessantina, alto e abbastanza robusto.
Un bell'uomo in fin dei conti.

- Non ci posso credere, Marie sei tu? - chiese l'uomo incredulo, io alzai la testa per vedere la reazione di nonna.

Mia nonna senza dire niente gli si fiondó nelle braccia e l'uomo l'abbraccio forte a sè.
- Marco come stai? Oddio, è passato così tanto tempo! - disse ancora mia nonna rimanendo attaccata all'uomo.

Io sorrisi applaudendo, ero davvero felice per loro due. Si erano finalmente ritrovati.
- Volete che vi lasciate soli? - chiesi sorridendo.

Loro due non risposero, erano ancora nella posizione di prima.
- Suppongo sia un si, piccola. -

12 || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora