Scherzi del destino

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Capitolo trentasei.

Una volta rientrata all'interno del locale, ancora infuriata e furibonda con lui, mi resi conto di cosa avessi fstto davvero.
Una macchina nera sfrecciò sotto i miei occhi, una testa bionda era al volante. La mia testa bionda; i suoi occhiali gli pendevano sul naso, la maglietta bianca gli donava luminosità e potei giurare che mi sentii le gambe cedere, perché intuii che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui io sarei riuscita a vedere la sua figura e quelle parole sarebbero state le ultime che gli avrei mai detto: " Sei uno come tanti". La più grande menzogna della mia vita.

Sbagliavo sempre, sempre. Elisabeth Darwin meglio conosciuta come, la ragazza che s'illudeva di crescere e di mettere una pietra sopra al suo ex fidanzato, ma alla fine,su questa pietra ne doveva aggiungere un'altra, ma che dico, un grattacielo, per dimenticare l'amore più odioso della sua vita.

Trovai una panchina vicino all'entrata principale della trattoria. Mia nonna era con Marco vicino ad un vigneto. Marco non aveva davvero abbandonato il vigneto di famiglia, semplicemente si era spostato dato i litigi continui con i nipoti. Durante la festa di Letizia finse di essere un amico di famiglia con un altro nome, solo per vedere la pronipote e il nipote.
Era cambiato così tsnto che nessuno lo riconobbe.

- Una massa di imbecilli. Solo questo. - disse, mentre stavo ancora cercando Niall con lo sguardo, mentre ci stava mostrando i diversi quadri ( un suo dipendente teneva i soldi per realizzare il suo sogno da pittore in Francia ) dentro il locale.

Pensai che forse non avrei rivisto mia nonna per un bel po' di tempo.
Lo capii quando si girò verso di me, guardanomi come se fossi il rubino più antico della Terra, ma come ogni cosa bella, devi rinunciare e lasciarla andare. Mia nonna voleva questo: ormai avevo toccato terra, il nido era troppo in alto per tornare indietro. Mi sorrise, con gli occhi lucidi, e da lontano mi sussurrò un " Vai, amore mio". Le sorrisi di ricambio, e piansi, piansi forte. Non solo avevo perso un pezzo di me stessa,ora dovevo crescere, lasciare la mia seconda mamma, la mia luce, la mia fonte di salvezza. Mia nonna era troppo in alto, il nido senza di lei si sarebbe disgregato, dovevo cavarmela da sola. Mi osservò compassionevole, ma ero felice. O meglio, ero ottimista. Se la mia vita doveva andare così era così. Fine.

- Grazie, grazie, grazie! - urlai, perché io volevo che mi sentisse.
Fu così che pianse anche lei.
L' amavo così tanto, la mia donna, la mia nonna.

Eppure, il destino mi volle prendere in giro di nuovo.

Un bambino biondo, con i capelli a caschetto, cercava disperatamente la mamma. Aveva forse non più di due anni.
Mi asciugai le lacrime in fretta, le mie in confronto alle sue potevano asciugarsi solo per mano mia.

- Piccolo, cosa succede? -

Il bambino alzò il viso e fu lì che lo rividi,potei giurarci. Gli occhi passionevoli ed incantevoli di Niall erano stati dipinti sulla faccia di quel bambino. Nel blu di questi occhi vidi il mio riflesso, e scacciai via qualsiasi pensiero su di lui.

- Mama, non la tlovo più*. - il bambino aveva una cadenza del Nord, questo mi portava ancora a pensare di più a lui.

Presi in braccio il piccolo e cercai per il parcheggio la presunta mamma, cercando di distrarre il bambino.

È incredibile come solo un bambino possa farti capire cosa tu voglia davvero nella vita. Ed io lo capii in quel momento.

Una donna bionda gridava insistentemente un nome, capii al volo che stava cercando il piccolo.
Si girò verso di me e cambiò letteralmente espressione.

- Ommioddio, Theo mi hai fatto prendere un infarto. Mai più a mamma,intesi? - la donna mi prese dalle braccia il figlio. - Grazie, graz- d'un tratto s'interruppe. - Ma io ti conosco. Hai l'hotel qua vicino vero? -

La osservai meglio, aveva un viso conosciuto si, ma non avevo in mente chi fosse davvero.

- Ma certo! Tu sei la tipa che ha litigato con mio cognato! Massi, quella famosa brunetta che un paio di giorni fa stava urlando davanti la sua camera. Sei Elisabeth, giusto? - sorrise lei, ancora col bimbo in braccio.

Poi collegai. La notte del patto, quella.
Ecco perché quel bambino era così simile a lui, scherzi del destino, andate a quel paese.

- S - Sì. - balbettai - se n'è appena andato. -

La donna sbiancò di colpo. - COSA?! Dio, dovevo andare con lui in aeroporto. Ho il volo tra due ore, cavolo. Cavoli, carciofi e legumi, per non dire altro! -

Avevo davanti la cognata di Niall. La cognata, non l' amica della sorella della cugina, la cognata.
Poi però mi resi conto di una cosa: - Come fa a sapere di me? A parte quella sera non mi ha visto più. E poi perché è A Firenze? -

La donna mi sorrise di colpo. - Come te la cavi con la guida? -

- Ho, ehm, preso la patente due mesi fa. -

- Perfetto. Che tu lo voglia o no, tu mi porterai in aeroporto, perché io e te dobbiamo parlare. - disse, prendendomi una mano e trascinandomi verso l'auto noleggio accanto. Che caso. Altro scherzo del destino, vero?

- Un taxi no? - non avevo voglia di parlare con nessuno, ne tanto meno con la cognata di Niall.

- Sei proprio come ti descriveva. È a te la scelta, nonostante la grande cretinaggine di mio cognato, tu hai bisogno di sapere delle cose. Però intanto accompagni, ti prego. - disse, quasi implorando, - quando avrò finito, sceglierai di fare lo scarto di un'attrice sdolcinata per un finale da urlo,oppure, no,non abbiamo tempo. Sali e basta. - fini quasi buttandomi dentro l'auto.

E non so da dove, ma ebbi la forza di premere il freno e di partire.
E onestamente, non c'erano parole in grado di descrivere le mie emozioni.
Solo curiosità.

Una volta imboccata l'autostrada le dissi: - Parla. -

* ho scritto così apposta, visto che è un bambino

***

Eheheheheheheh. FA CALDO.

Commentate e votate, voglio leggere le vostre reazioni, forse vi eravate già dimenticate di Denise rydo. È probabile che in settimana aggiorni, dipende da voi

Ci saranno altri colpi di scena, forse ci saranno due, o altri tre capitoli, forse il prossimo sarà l'ultimo, non vi dico nulla. :-)))
Vi dico solo che vi incazzerete.... credo ahahah

Buona domenica, vvb
-Annalisa

12 || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora