Capitolo trenta.- Sam, sono qui per ascoltarti. -
Le mie parole, tremanti, andavano in sintonia col battito accelerato del mio cuore. La figura che prima mi dava sicurezza, in quel momento mi trasmetteva solo disgusto.
Eppure ero lì.- Sapevo che saresti venuta. - la sua voce forzuta, mi faceva capire che era convinto delle sue aspettative. - In realtà non te ne sei mai andata via. -
- Infatti ti ho mandato via io, semplicemente. - risposi io a tono.
- Ho sbagliato Beth. Ma sono qui per chiederti e di chiederti un' altra possibilità. - il tono della sua voce sembrava dispiaciuto. Ma la sua faccia esprimeva tutto il contrario; il ghigno maligno che aveva sempre gli regnava sul viso.
- È uno scherzo? Ti senti Sam? - dissi io, sputando quelle parole con disprezzo.
- Parli tanto di me, eppure non ti sei vista per davvero. -
- Come scusa? -
- Speri che quel tipo che viene con voi sia qualcosa di solido Beth? Fino ad una settimana fa non lo conoscevi nemmeno. Pensaci, non è una persona affidabile che può darti quello che cerchi. - Sam, che era di fronte a me, rifaccio una parte dei miei pensieri delle ultime ore.
Ma non di certo mi feci abbindolare dalle sue parole.- E sentiamo, quella che ti sei portata al tuo compleanno dov'è finita? Si era stufata già delle tue visite? -
- Quella chi? -
Ecco, tanto per cambiare.- Come pensi che io possa perdonarti Sam? Non sai nemmeno il nome di quella che ti sei portato a letto il giorno del mio compleanno! - sputai, - piuttosto, devo salire sopra perchè devo fare ancora le valigie visto che l'aereo di stasera non aspetta certo me. Con permesso, Sam. - finii io di dire, spostandolo eggermente.
Lui non fiatò parola, rimase li fermo a guardarmi.Effettivamente, mi sentivo abbastanza figa dopo il mio discorso.
Mi avviai invece verso la sala da pranzo, trovando mia nonna azzannare un cornetto al cioccolato. Beata.
Lei mi guardò dall' alto in basso e capii cosa volesse sentirsi dire.- L' ho fatto fuori nonna. - dissi, immaginando me dire queste parole nel film 300.
- Grande figliola. Tesoro di nonna, vuoi mangiare? - sussurrò lei, visto che aveva la bocca ricoperta di cioccolato.
- Mi è passata la fame. Andrò sopra a sistemare le valigie. - poi notai che mancava qualcuno all' appello, - Niall? - chiesi.
- È di sopra anche lui. Ha ricevuto un messaggio ed è salito. -
Feci un cenno di si con la testa, ruba dal suo piatto un pezzo di pane e salii anche io, ripensando alle parole di Sam.
Cosa avrei fatto con Niall? Mi aveva detto che non erano una cavolata i nostri sentimenti, chi prima si odia a morte e dopo tre giorni avviene tutto il contrario di quello che si può immaginare?
Ammennoche non fosse solo una presa per i fondelli da parte sua.Scossi la testa a quel pensiero, felice di avviarmi verso la sua camera. Le valigie sarebbero arrivate dopo.
Feci caso però alla sua porta semichuusa e alla voce femminile che eccheggiava dall' interno.E fu li che tutte le mie paure, vennero fuori una ad una aprendo del tutto quella porta e nuovamente, capii di aver sbagliato tutto.
******
10 minuti prima.
Il ragazzo, dopo aver chiesto le opportune indicazioni, si recò verso il tavolo non trovando però le due donne: trovo solo Marie, che, beh, mangiava come un maiale.
Le chiese dove fosse la nipote, lei rispose con un cenno verso la hall.
La vide camminare verso quella figura possente, ma per lui era tutto tranquillo, visti i fatti. Lei avrebbe scelto lui.Non curante guardò il messaggio arrivatogli sul cellulare e notò che era di Charlotte.
" Vediamoci in camera tua fra poco. Dobbiamo discutere di ieri sera :******* xd xd xd xd "
Sbuffo al pensiero, ma ehi, come Beth stava parlando col suo ex - fidanzato, anche lui doveva chiarire.
- Marie, torno nel giro di pochi minuti. - disse, prendendo giacca e portafoglio e correndo verso la sua meta.
La trovò li, ad aspettarlo con quei pochi stracci a dosso che portava sempre. Non gli facevano più effetto, o meglio, non hanno mai fatto quell' effetto.
- Entriamo. - disse quasi con tono serio, cosa che lo sorprese viste i precedenti.
La segui alla lettera, aprì la porta e nel giro di pochi secondi, il ragazzo si trovò disteso sul letto, col corpo seminudo di lei.
Le sue mani gli aprirono bruscamente la camicia, creando una scena compromettente.- Questo è per me e per Sam. - sussurrò lei, guardandolo diretto negli occhi. - Oh si, io e lui siamo cugini. Quanto è piccolo il mondo, vero tesorino? -
Il biondo rimase stupefatto delle parole, provò a dire qualcosa, ma fu interrotto dalle labbra carnose di lei.
Poi, la porta si aprì e l'ultima persona che doveva essere li, li stava fissando con dispiacere.
Non ho controllato per bene perché sono in condizioni pessime, ovvero: febbre e nonostante questo devo andare a scuola. Le ultime interrogazioni sono assolutamente imperdibili quindi.. piango.
Vi ringrazio per il supporto e tutti i commenti del capitolo scorso, mi farebbe piacere se lasciaste più di un pensierino qui. Sono successe parecchie cose in questo capitolo, e penso che alcune di voi verranno sotto casa mia con forconi e bombe,mh.Ci vediamo presto, vi voglio bene! Anzi, scusatemi se non ho risposto a tutti i commenti, ma quando starò meglio lo farò ;)
Stay strong ragazze che come me devono andare a scuola fino a martedì.
Bacioni, Annalisa
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12 || Niall Horan
FanfictionSi dice che l'amore vero sia eterno,che leghi due persone da sempre, e che ciascun amante abbia quella forza per lottare per l'altro, per averlo suo a vita. Ma ci sono anche diversi ostacoli, e uno di questi è il tempo. Marie Bernard questo lo sape...