Capitolo sei.
Purtroppo non fu così.
Mia nonna appena entrata nella stanza, vide l'uomo sulla sedia, e immediatamente quel sorriso che aveva pochi secondi prima scomparve.
Abbassó la testa, non se la sentiva di parlare.- Buonasera signori. Io sono Elisabeth Darwin e lei è mia nonna, mentre lui è test, ehm Niall Horan. Piacere di conoscerla. -dissi io imbarazzata, non era la migliore delle situazioni.
- Benvenuti. Posso esservi utile? -
l'uomo era sui cinquant'anni, più piccolo di mia nonna, quindi ottimo motivo per cui quello non fosse il nostro Marco.
Spiegai perché eravamo li, di Marco e della sua storia con mia nonna e anche dell'articolo.
Letizia era davvero gentile, ci ascoltó e tradusse al padre quello che stavamo dicendo. L'unica pecca fu una sua domanda.- Ma voi due state insieme? - disse rivolta a me e testabionda.
Lui era seduto accanto a me, a quella domanda lui si irrigidì, mentre a me andò di traverso la saliva.
Letizia subito venne da me ad aiutarmi, mentre Niall rideva a crepapelle.
Il fatto che non mi stesse aiutando era già la risposta che non stessimo insieme e anche ci odiassimo, perché avrei scommesso la testa che quel ragazzo speró che io soffocassi per davvero.
Letizia apprensiva se ne andò al suo posto, capendo lo sbaglio enorme che aveva fatto.
Mia nonna era silenziosa, non reagiva, non mi sgridó neanche per la mia svogliatezza, era seduta accanto a me senza darmi segni di vita.
Era chiaro, lei speró che dietro quella porta ci fosse il suo Marco.
Era tutta colpa mia.- Signori scusate, ma adesso andiamo è stato un piac- dissi io andando verso la porta.
- Aspetta. Forse so dov'è il vostro Marco.- disse Letizia fermandomi.
Le feci cenno di continuare.
- Nella mia famiglia si usa chiamare il figlio con il nome del padre. Infatti se fossi stata maschio il mio nome non sarebbe Letizia, bensì Marco Cavalleri. Mio padre si chiama così, suo padre pure , quindi pure mio nonno. Credo
sia lui l'uomo che cercate visto che tutto coincide con quello che mi avete detto di lui. -- E dov'è adesso? - chiese Niall.
- È questo il problema. Mio padre e lui tempo fa hanno litigato, e non si parlano più. Circa vent'anni fa è morta mia nonna, e li è partito tutto. Nonno Marco è scappato dalla villa, lasciando i vigneti a mio padre. Mio padre non ha provato a cercarlo, ma io si. Nel mio diciottesimo compleanno si sono presentati tutti i miei parenti, compreso un uomo che era molto simile a una foto che ha mio padre che raffigurava lui con il nonno. Ma tutti gli invitati erano miei zii o cugini, e io sono convinta che il vostro Marco si sia finto mio zio solo per venire al mio compleanno. Ho chiesto gli indirizzi di tutti i Marco Cavalleri che erano alla mia festa, ed erano 12, quindi 12 indirizzi. Se volete, voi potete continuare la mia ricerca e seguire le mie indicazioni. -disse Letizia, cacciando fuori dalla tasca un foglio, con appunto 12 indirizzi scritti sopra.
Ovviamente accettammo e mia nonna ritornó raggiante. Ringraziai tantissimo Letizia, le diedi il mio numero e le dissi che l'avrei aggiornata.- Non solo su Marco, fammi sapere anche di cosa succede durante il viaggio. - disse lei guardando testabionda.
Mio caro Niall, hai una nuova polla nel
tuo allevamento.Salutammo anche il signore e ce ne andammo.
Eravamo di nuovo a punto a capo, ma con una strada da seguire. O meglio dodici.***
Tornammo all'hotel presto, in modo che il pomeriggio potessimo già iniziare a cercare Marco. Solo tre erano a Firenze, gli altri erano tutti fuori città, o fuori la Toscana.
Così decidemmo che nel pomeriggio ci saremmo messi sulle prime tracce di Marco.
Dopo pranzo tornai nella hall, e sapendo che li ci fosse wifi, mi collegai con il pc e mi misi a cercare gli indirizzi che Letizia ci aveva dato.
Per scherzo del destino c'era anche Clorena, che come sempre mi aveva dato il benvenuto.
STAI LEGGENDO
12 || Niall Horan
FanfictionSi dice che l'amore vero sia eterno,che leghi due persone da sempre, e che ciascun amante abbia quella forza per lottare per l'altro, per averlo suo a vita. Ma ci sono anche diversi ostacoli, e uno di questi è il tempo. Marie Bernard questo lo sape...