Epilogo

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Novembre di tanti anni dopo.

Dei vestiti bagnati, una valigetta di pelle penzolante dalle sue braccia, e una Firenze sotto la pioggia.
Quanti ricordi nascondeva quella città per lui, quelle stradine strette e l'odore di cornetto nascosto nei bar.
Un calore si accese dentro di lui.

***

Un giornale che aspettava di essere letto e un cane che chiedeva di essere portato fuori. Lei però sotto la pioggia non ci voleva andare, la odiava, le ricordava la sua proposta di matrimonio.

****

Un fiume in piena è terribile e tenebroso, tant'è che nessuno vi era in giro. Ma lui era costretto dal suo lavoro a tutto questo, nonostante volesse solamente un po' di pace e del fuoco riscaldargli le gambe, gelide.

Lei, era troppo assorta nei suoi pensieri per realizzare di essere vicina al pericolo. L' Arno era gigantesco. Il suo cane la trascinava verso quello che sarebbe stata la sua fine.

La fine del suo costante dispiacere.

Perché lui e lei s'incontrano proprio lì, lontano da tutto e da tutti, dopo tanto.  Lui urtò la spalla violentemente contro quella della ragazza, chiedendole umilmente scusa, ma quando si rese conto di chi aveva davanti strabuzzò gli occhi.
Anche lei lo riconobbe. Si ricordò del loro primo incontro.

- Passa il tempo ma tu non cambi mai. - gli disse.

- Arrivo all'improvviso, proprio come dici tu, Darwin. - le sorrise lui.

- Testabionda.-

- Forse questa, è la nostra altra vita. -

12 || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora