Capitolo trentadue.
NIALL' S POV.
Elisabeth era davanti ad una panchina e stava sorridendo. Credo che non dimenticherò mai la sua faccia entusiasta nel vedere me e Marie avvininarsi a lei; era stata lei a dirmi che ieri era stato uno spasso, una cosa e via. Sapevo benissimo che non era così da parte mia, era ben altro, ma non potevo sopportare la sua lunaticità, vederla prima piangente quando ci diciamo parole di odio e un attimo dopo sorridente perché io e Charlotte, o meglio, Charlotte mi aveva baciato, ed io stupidamente ho ricambiato sperando che lei potesse ingelosirsi e ritornare da me.
È stata una questione di attimi, perché lei non c'era più.
Non dimenticherò neanche il ghigno di Sam da sopra le scale e il suo labbiale nel dire " Te la sei fatta scappare. "Scossi la testa e aprii la portiera della macchina a Marie, ma lei spostò la mia mano e indicò Beth.
- Sono troppo vecchia per stare avanti con un bel giovanotto. Penso che tu debba invitare qualcun' altro accanto a te. - disse la donna soddisfatta. - E poi Beth, puoi imparare da Niall a guidare. -
Mi venne spontaneo togliere le mani e andare al posto del guidatore. Non potevo sopportare il suo sguardo atroce che mi implorava di negare quel
l'invito. Ma non potevo fare qualcosa che non volevo.La porta si aprì e la sua figura si accomodò accanto a me.
Percepii il calore del suo corpo, cosa che mi fece stare ancora peggio.Rimasi alcuni secondi a fissare il manubrio, come incantato. Fui risvegliato dalla voce acuta di Marie.
- Allora partiamo? - Notai che dal finestrino mi fece un occhiolino.
Marie, nonostante la sua età, aveva ancora lo spirito di una ragazza.Guardai per un' ultima volta Beth e rimasi sorpreso nel vedere la sua faccia felice. Stava fingendo che non fosse successo nulla. Non so perché lo stesse facendo, forse lo era davvero, forse lo faceva per Marie.
Però sapevo che era ferita per conto mio. Ma il suo dolore non era compatibile al mio. Lei era comunque andata da Sam.
Mi sentivo una seconda scelta.Poi, misi in moto la macchina.
***
Eravamo davanti all'undicesimo indirizzo. Percepii l'ansia di Marie e di Beth, avevamo solo altre due possibilità.
Dopo aver fermato la macchina, feci per scendere seguito da Beth, ma Marie ci bloccò.
- Ragazzi scendo sola. E poi se non ritorno capirete perché. - rise, - e poi Niall, insegna a questa cretina come guidare. Sono stufa di girare per la città con i mezzi. - poi scese dall'auto,senza lasciarci il tempo di ribattere.
Entrambi la osservammo mentre si avviava verso la porta, ma tutto d'un tratto si bloccò.
- Quasi dimenticavo. Vada come vada, io vorrei tanti andare alla trattoria che il primo giorno Beth ammirava. Quella in centro, avete presente? - disse sorridendo.
Mi girai verso la ragazza che avevo accanto, che ancora non mi degnava di uno sguardo. Era troppo presa dalla proposta.
- Certo nonna! In bocca al lupo! - rispose lei, battendo le mani.
L' anziana signora rispose con un sorriso e si avviò verso la porta. Esitò prima di suonare il campanello, ma fu anticipata da una figura uscente dalla casa. Era un uomo, che alla vista di Marie scoppiò in lacrime. Forse questo era il nostro Marco; speravo vivamente che fosse lui, così non avrei più provato questo imbarazzo.Una volta che la donna entrò nella casa, la situazione era peggio di come la immagiavo: una macchina, io che fissavo il manubrio e Beth si stava limando le unghie. Volevo prendere la parola e cercare di chiarire con lei, ma lei d' un tratto aprì la portiera e uscì dalla macchina.
Era evidente che non volesse stare con me. Vidi che si stava allontanando dalla casa con passo veloce, senza sapere dove stesse andando. Iniziai a preoccuparmi, ma trovai sul sedile accanto al mio un bigliettino con una penna; forse quella non era una limetta per unghie." Ci vediamo all' altro indirizzo. Figuriamoci che questo sia Marco, conosco bene mia nonna. Non provare a raggiungermi, non ho la minima voglia di vederti ne di parlarti, tanto le cose che dovevamo dirci sono state già dette. -B "
Sospirai, rendendomi conto della mia falsa speranza, ma sopratutto, di quanto io ne stia soffrendo per quella storia. Quello non era odio il mio; era amore.
E lo avevo capito, troppo troppo tardi.***
Come aveva prediletto Elisabeth, Marie non aveva conosciuto il nostro Marco, bensì aveva ritrovato suo fratello, che erà molto legato a lei, ecco perché si era commosso nel vederla.
Ovviamente la donna mi aveva chiesto perché la nipote non fosse lì con me, io inventai che aveva deciso di fare una passeggiata.
- E tu non sei andato con lei? -
Mi prese alla sprovvista. - Onestamente Marie non mi voleva. - ammisi - Voleva starsene da sola. -
- Come biasimarla. - disse lei, guardandomi freddamente - Posso scherzarci un po' su, ma conosco mia nipote. Può affezionarsi ad una persona in un arco di tempo lungo, oppure a impatto può odiarti, o anche ignorarti. Ma credo che qui si stia parlando di una fiducia data in davvero poco tempo. O sbaglio Niall? -
- Credo che lei voglia solo essere felice. Ha avuto tante delusioni, poi si ritrova in un vicolo cieco e non sa cosa fare. - continuò guardando davanti a sé - È solo delusa e ferita. -
Ascoltai il suo monologo attentamente, ma alla fine fui colto da un dubbio. Aveva davvero cos'era successo la notte scorsa?
- Marie, guardi, io ho provato a dire a Beth quello che -
- Sì lo so che ci hai provato Niall. - m'interruppe. - Anche se ti tratta così sappiamo cosa pensa davvero di te. -
Sentii un senso di calore invadere tutto il corpo. Marie forse poteva dirmi qualcosa di più su me ed Elisabeth.
Ma quella speranza si ruppe subito.
- Sarete dei buoni amici. Sarà epico quando racconterete la vostra amicizia agli altri. -
- Invece spero che Sam si renda conto di cosa stia facendo a mia nipote e che lei guarisca dalle sue ferite. - continuò, raccogliendo la borsa.
Mi ero illuso così tanto di essere io la persona in questione, da non rendermi conto che eravamo arrivati al prossimo indirizzo.
Non sarei mai stato un qualcosa di più per Elisabeth, lo diceva anche sua nonna.Ero arrivato troppo tardi, senza mai andare verso di lei. Credevo di averla raggiunta, invece non avevo mai iniziato a camminare.
Ed io ero li, a piangere i miei sentimenti e il mio e solito ritardo.
E lei era lì, a fumarsi una sigaretta su un gradino, con un paio di fazzoletti bagnati per terra.
La realtà era che stavamo male entrambi, ma nessuno era mai e non sarebbe mai arrivato dall'altro.Ma intanto, io ci stavo sempre peggio.
Mamma che depressione questo capitolo. Però rendiamoci conto che siamo ad 11 su 12 indirizzi. Cavolo mi metto a piangere io al posto di Marie. Ad ogni modo, ecco come promesso il capitolo. Commentate e votate, mi fate sempre più felice; nel capitolo precedente ho risposto ad alcune di voi, se volete rispondo un po' anche qui! Altrimenti scrivetemi nei messaggi gn
Preparatevi a tutto, vi dico solo questo muahahahah
Visto che ho aggiornato così presto, mi fate il regalino di 40 commenti? Voglio leggere le vostre reazioni a questo Niall depresso ehehe
Scusatemi ma non ho controllato bene :-(
Bacioni
-Annalisa
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12 || Niall Horan
FanfictionSi dice che l'amore vero sia eterno,che leghi due persone da sempre, e che ciascun amante abbia quella forza per lottare per l'altro, per averlo suo a vita. Ma ci sono anche diversi ostacoli, e uno di questi è il tempo. Marie Bernard questo lo sape...