Capitolo 2

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Il conte aveva ordinato del tè, così avevo insistito per portarglielo io, ero troppo curiosa di sapere di cosa stava parlando. Ero entrata nel suo studio, il conte stava parlando al telefono. "Posa il tè sul tavolo e sparisci!" aveva detto. Io avevo eseguito gli ordini e stavo per uscire, quando il conte aveva urlato "Cosa? Mi prendi in giro, padre?" Stavo per chiudere la porta quando mi ha urlato "vieni qui!" Io mi ero avvicinata a lui e gli avevo chiesto "cosa desiderate?" Il conte aveva riagganciato il telefono e aveva detto "il mio cane fedele è morto!" "Mi dispiace per la perdita, conte!" "A me no! Adesso ascoltami! Ho parlato con mio padre e gli ho chiesto di trovarmi un sostituto. E lui sai cosa mi ha risposto?" "Non lo so..." "Vuole che tu sia il mio cane!" La cosa mi aveva sorpreso, non avrei mai immaginato di poter diventare il cane del conte. "Pensi di poterlo fare?" aveva chiesto. "Si, conte! Ci riuscirò!" avevo detto entusiasta, e il conte aveva risposto dandomi uno schiaffo in piena faccia. "Non mostrare così tanto entusiasmo!" aveva detto con gli occhi pieni d'odio "ti tengo solo perché mio padre prova affetto per te, altrimenti ti avrei già ucciso!" "Capisco..." "Domani voglio vederti qui nel mio studio alle 6! Ti dirò come dovrai vestiti e come dovrai comportarti! Adesso tornatene pure a casa!"

La guerriera diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora