Dallas aveva ragione: il conte Julian non stava molto bene. Aveva una carnagione più pallida del solito, faceva fatica a tenere gli occhi aperti e non riusciva a rimanere concentrato. Appena tornato a palazzo si era subito disteso nel letto e mi aveva ordinato di controllare se arrivava qualche telefonata. Per tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che dormire, io intanto rimanevo accanto al telefono, mi annoiavo a morte. Ogni tanto mi giravo a guardare il viso addormentato del conte, pensavo a cosa sarebbe successo se 'accidentalmente' sarebbe successo qualcosa di grave, come la morte, al povero conte. Di sicuro senza di lui la mia vita sarebbe migliore di quella che ho ora, però non sono così egoista: se muore lui probabilmente la nostra strategia di battaglia ne risentirà. Il conte Julian è una persona orribile, ma ha un'intelligenza senza eguali.
Erano quasi le undici quando il telefono aveva iniziato a squillare. "Julian! Devi venire subito!" aveva detto subito il conte Dallas.
"Sono il suo cane fedele. In questo momento il conte sta riposando..." avevo detto.
"Però è urgente! Digli di venire al più presto!" Avevo pensato a lungo: il conte stava male, combattere in quelle condizioni non era proprio il caso.
"Lo farò!" avevo risposto infine.