Capitolo 24

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Il giorno dopo, verso le otto, ero già nella carne viva. Stare lì mi faceva venire la nausea, c'era sempre puzza di morte. Il conte rimaneva al sicuro nascosto, mentre io combattevo senza sosta. L'ingiustizia è davvero una brutta cosa...
Ero nascosta sopra un albero, Eli si trovava qualche ramo sotto di me. "Forse dovremmo spostarci!" aveva detto "se stiamo sempre qui ci vedranno e ci uccideranno!" "Tu spostati se vuoi! Io rimango!" Mentre Eli si era allontanato, io ero rimasta su quell'albero, per i primi dieci minuti era tutto apposto, però dopo mi sono pentita della scelta che avevo fatto. I nemici mi avevano scoperta, uno di loro aveva lanciato una bomba sull'albero facendomi cadere, niente di rotto, però la cosa negativa era che quell'albero era vicinissimo al rifugio dei nemici. Mi sono allontanata velocemente, però loro erano tutti intorno a me, non avevo via libera.
Sono salita sugli alberi per poi scappare, però la fortuna non era dalla mia parte: un uomo mi aveva sparato in piena gamba. Ero vicinissima al nostro rifugio, però sapevo che nessuno mi avrebbe aiutata: il conte non l'avrebbe mai permesso. Cercavo di correre, ma era difficile con una gamba sola...
In lontananza vedevo il rifugio, Dallas mi aveva visto, aveva buttato giù il fucile per venire ad aiutarmi, ma il conte Julian l'aveva fermato.
In quel momento sono mi passati per la mente almeno cento modi per farlo fuori... il tempo stringeva e dietro di me sentivo le voci dei nemici che arrivavano. Non sentivo più la forza di andare avanti, non riuscivo a camminare.

Dovevo riposare, fare un eterno riposo...

La guerriera diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora