CAPITOLO 23

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Draco non era per niente corretto. Volevo solo riprendere il mio diario, e adesso ero bloccata mezza nuda sopra di lui. Sbuffai, non avevo altra scelta, cioè, potevo anche tirargli un calcio o roba del genere ma mi allettava l'idea di baciarlo, devo dire la verità, tutte le ragazze della scuola si sono scopate Malfoy, quindi mi chiedo se le voci che girano su di lui siano vere. Mi avvicinai alla sua bocca, all'inizio sembra stranito dal fatto che avessi accettato la proposta ma poi anche lui si avvicinò. Le nostre labbra si scontrarono, le sue labbra non erano come si sentiva dire in giro, erano molto meglio, sapevano di menta. Fece slittare la lingua dentro la mia bocca, decisi di lasciarlo fare, dopo poco le sue mani finirono, inevitabilmente, sul mio sedere. Il mio diario si trovava vicino a me, non volevo staccarmi in realtà ma dovevo. Interruppi quel contatto e prensi al volo l'occasione per staccarmi dalle sue braccia. Prensi il diario e mi alzai ma mi ero dimenticata che Draco stringeva l'accappatoio così appena mi misi in piedi rimasi in intimo. Fantastico. Ero in mutande e reggiseno davanti al ragazzo che mi ha rovinato la vita. Mi sentivo sporca. Cercai di coprirmi con le mani, ma non feci più di molto. Lui si alzò e camminò verso di me, io, nel mentre arretrai fino a finire attaccata alla porta con il diario dietro alla schiena

<< bene, bene, sei una ragazza previdente, sei già vestita>> mi aveva bloccato in una gabbia tra le sue braccia. Avevo paura di quello che sarebbe successo, le immagini di Adrian mi scorrevano davanti agli occhi

<< non voglio fare niente Draco >> chiarii sperando che se ne andasse

<< adesso ci divertiamo>> appena sentii quelle parole, istintivamente chiusi gli occhi e mi feci piccola. Aspettai di sentire le sue mani fredde. Mi misi a tremare come una foglia, però non sentendo niente aprii un'occhio

<< ehy pensi davvero che ti farei qualcosa senza il tuo consenso? Stavo scherzando, scusa, non pensavo la prendessi così male >> mi spostò delicatamente una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Riaprii gli occhi, ormai colmi di lacrime, era la prima volta che piangevo davanti a qualcuno, e quel qualcuno era Malfoy. Iniziai a tremare e lui se ne accorge

<< merda scusa, vieni >> mi portò fino al mio letto, mi mise sotto le coperte, poi andò verso l'armadio, ravanò un po' fino a trovare una tuta, me la passò, così mi potei finalmente vestire. Mi riuscii un po' a tranquillizzare sapendo che non mi avrebbe fatto niente e anche il fatto che adesso fossi vestita mi aiutava a tranquillizzarmi. Tremavo ancora un po', ma riuscì comunque a mettermi seduta fuori dalle coperte. Draco si sedette vicino a me, io misi via il mio diario, gli avrei cambiato posto dopo. La stanza cadde in un silenzio tombale

<< non volevo spaventarti, scusa>> Draco Malfoy che si scusa, giorno epico

<< non è colpa tua, cioè si lo è ma sono anche brutti ricordi>> le immagini mi scorrevano in mente, a rallentatore. Scossi la testa per togliere le immagini dalla testa

<< mi serve un'altra doccia>> mormorai più a me stessa che a lui, mi sentivo terribilmente sporca

<< quinti tu...... lui....... emh ....... sei stata toccata? O..... ne vuoi parlare?>> era evidentemente a disagio ma l'ultima domanda mi aveva sorpreso, sono una persona che si apre difficilmente di mio, non credo che confidarmi con Malfoy sia proprio la scelta migliore

<< no >> non avevo voglia di parlare, pensavo di essere stata chiara

<< puoi.......emh puoi andartene? >> chiesi gentilmente, rimasi stupita dal mio modo gentile anche in una situazione molto delicata

<< si certo>> si alzò dal letto e uscii dalla camera, senza protestare o scherzare. Gli ero grata per questo. Quando la porta si chiuse restai qualche minuto a fissare il muro, in silenzio, completamente bloccata. Stavano succedendo troppe cose insieme, la lettera di mio padre, diventare mangiamorte. Mi serviva uno svago. Mi alzai dal letto uscendo dalla stanza, guardai a destra e a sinistra prima di uscire. Tecnicamente dovevo rimanere a letto a riposo per ancora qualche giorno ma adesso mi serviva andare nella stanza delle necessità. Ne avevo bisogno. Girai qualche corridoio fino ad arrivare in uno che svoltava a destra dopo la gabbia di due uccelli. Arrivata davanti alla parete chiusi gli occhi, mi concentrai. Avevo bisogno di un posto dove stare da sola, meditare, rilassarmi, sparire per un po'. La parete diventò magicamente una piccola porta di legno, la aprii ritrovandomi in una magnifica stanza, completamente verde smeraldo, aveva un letto a baldacchino misto tra nero e verde mentre nella parte più a destra della stanza si trovava un bellissimo pianoforte a coda. Completamente nero. Mi sedetti sul piccolo sgabello, aprii il pianoforte vedendo gli 88 tasti, una perfetta armonia tra neri e bianchi. Misi le mani sopra quel perfetto intreccio di colori e le feci scorrere, il movimento delle mie mani aveva intonato una melodia lenta, malinconica, come il mio stato d'animo. Sono sempre stata una persona chiusa e la musica mi ha aiutata molto, mi è sempre riuscita a calmare, è sempre stato il mio anti-stress ma a mio padre non è mai piaciuto sentirmi "strimpellare" come dice lui. Emetto un sospiro tirato mentre le lacrime salate scendono dal mio viso bagnandolo a poco a poco. Piango silenziosamente sulle note della mia canzone, le lacrime scorrono e le mani si muovo producendo una perfetta sinfonia armonica. Vorrei non essere come sono, vorrei essere una persona migliore, vorrei non diventare mangiamorte, vorrei sapere la verità su mia madre e vorrei che ci fosse......... Draco. Sì, mi piacerebbe che ci fosse quel fottuto biondo purosangue al mio fianco adesso, non so come ma mentre c'è lui il mondo sembra un po' più colorato, meno grigio. Vado avanti per quelle che mi sembrano interminabili ore, non ho la forza e la voglia di tornare in dormitorio, tanto è sabato e nessuno si sarebbe accorto della mia assenza. Continuai per secondi, minuti, ore. Finché non mi stancai e interruppi quella bellissima composizione. Mi alzai traballante dallo sgabello, con le gambe intorpidite e mi buttai a peso morto su un letto che era apparso nella stanza. Ero sfinita, cercai di non chiudere gli occhi ma le mie palpebre sembravano non volermi dare retta, dopo pochi minuti il sonno prense la meglio e mi ritrovai a sognare le fantasie più spensierate, un mondo dove io non sono una pedina.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora