CAPITOLO 11

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Ormai le vacanze di natale si avvicinavano e i professori stavano già iniziando a dare i compiti per le imminenti ferie. Saremmo partiti domani dal castello per iniziarle. Io e Jassy eravamo diventate molto unite in tutto questo tempo, aveva anche assistito a un mio attacco di panico e mi aveva aiutata a calmarmi, da quel giorno ero riuscita a riporre, quasi, la piena fiducia in lei. Ero entrata un po' di più nel gruppo dei serverde ma le uniche persone con cui parlavo erano Jassy e Blaise che si era rivelato un buon amico.

Eravamo in sala comune tranquillamente a parlare, o meglio, gli altri, io ero persa nei miei pensieri

<< allora, che fate durante le vacanze di natale ? >> chiese di punto in bianco Jassy

<< io torno a casa, abbiamo anche la festa di natale da organizzare>> disse tranquillamente Draco mettendo le mani dietro alla testa

<< già anch'io credo che tornerò a casa>> prese parola Blaise, dopodiché parlarono Astoria e Pansy che dovevano tornare a casa anche loro

<< tu mezzosangue?>> mi chiese Draco, con lui eravamo rimasti ancora allo steriotipo di sanguesporco

<< anch'io tornerò a casa da mio padre>> dissi semplicemente continuando a stare nei miei pensieri, Jassy mi guardò tristemente, ma ogniuno sarebbe andato per la sua strada durante le vacanze

<< e dimmi, chi è tra i due dei tuoi genitori il mezzosangue? La troia di tua madre o tuo padre?>> mi chiese sprezzante, non ci stavo vedendo più dalla rabbia, girai la testa di scatto verso il biondo, mi alzai e gli puntai la bacchetta contro

<< prova ancora a parlare male di mia madre e ti uccido, cazzo>> i miei occhi esprimevano tutta la rabbia che avevo repressa, mi bastavano due parole per farlo fuori, nessuno parla così di mia madre

<< Bea, metti giù la bacchetta>> mi intimò Jassy, Blaise prese in mano la situazione e mi sfilò la bacchetta dalle mani, Draco in tutto questo era steso sul divano con il fiato accelerato. Gli tirai un calcio dritto nello stinco

<< cazzo, mai sei svema! Draco ha ragione tua madre è una troia è inutile che te la prendi con lui>> sputò Pansy con quella sua voce da gallina mentre aiutava Draco a cercare di sedersi di nuovo bene

<< giuro che se lo fai un'altra volta farò in modo che tua madre non respiri più stipida Wright >> mi gridò contro Malfoy dolorante. Ero fiera del mio lavoro

<< mia madre non espira più da molto tempo>> sbottai, buttando fuori quell'unica cosa che nessuno sapeva di me, ovvero che mia madre era venuta a mancare quando io ero molto piccola, non mi ricordo niente di lei, avevo solo il libro e delle foto che si muovono di me ancora neonata, ero riuscita a tenere nascosto il mio punto debole ma mi avevano fatto arrabbiare troppo e..... ho perso il controllo. Non mi aspettavo di certo che mi compatissero ma che almeno stessero zitti, infatti fu quello che ottenni, pacifico e gradevole silenzio

<< la prossima volta Malfoy ti prenderò a pugni ma non sul mento, direttamente sull'occhio >> girai i tacchi e mi diressi verso camera mia a fare i bagagli. Non avevo alcuna intenzione di uscire ancora, sarei stata tutto il giorno in camera, infatti fu quello che feci. La mattina seguente, mi svegliai per prendere il treno. Venni fermata davanti alla sala comune da Jassy dispiaciuta, ma non era affatto colpa sua, ma di Malfoy

<< tranquilla Jassy, non è colpa tua ma di quel viziato di Malfoy, tu stai pure in cabina con loro se ti va, io andrò da Hermione >> presi la mia valigia portandola alle carrozze, erano senza nulla che le trascinava ma da quello che avevo letto erano delle creature chiamate Thestrial a trainare le carrozze. Può vederli solo chi ha visto la morte.

Arrivata al treno mi sedetti nella cabina dove si trovavano Hermione e i due ragazzi. Continuavano a parlare e a cercare di mettermi nel discorso ma non avevo voglia di fare conversazione. Mi addormentai annoiata dal paesaggio che c'era fuori, è molto bello e quello che vuoi ma dopo un po' annoia. Stavo sognando di essere tranquillamente a casa a leggere un buon libro e a non fare niente quando il treno si fermò di colpo facendomi sbattere la faccia contro il sedile davanti a me, cadendo dritta su Harry. Mi alzai senza chiedere scusa guardando fuori dal finestrino, arrivò il mio gufo con una lettera

<< ma, proprio adesso la posta?>> presi la piccola pergamena, sopra non c'era scritto niente né la persona che l'aveva mandata né niente. La aprii, era di mio padre, scritta molto in fretta e male, feci fatica a capire la grafia

Di il tuo cognome

Solo e unicamente questo c'era scritto, poche e insignificanti parole. Ritornai però alla realtà quando Hermione strillò

<< perché si è fermato? Non siamo ancora in stazione>> fece notare guardando all'esterno della cabina. Dun tratto sentimmo un tonfo

<< qualcuno è salito suo treno>> disse Ron con voce flebile, quasi in un sussurro, chiusi le porte della cabina di scatto

<< ah>> un urlo uscii dalla bocca di Harry che stava inquieto sul sedile. Eravamo tutti sulle spine

<< almeno così non ci uccideranno subito>> feci notare continuando a spostare lo sguardo dalle porte della cabina al finestrino

<< ci ucciderà subito? Ma chi?>> chiese Harry confuso, come tutti del resto

<< non lo so ma chiunque sia, cosa o persona non ci vuole vivi, almeno non tutti >> lanciai un'occhiataccia verso Harry, avevo sentito voci su cui Lord Voldemort sarebbe tornato, ma non ci credevo, o almeno non ancora.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora