CAPITOLO 42

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30 Giugno 1997

Ormai il giorno era giunto. Dovevo uccidere Silente. Avevo dormito nella stanza di Draco, perché onestamente, nessuno dei due sarebbe riuscito a dormire. Lui era riuscito a riparare l'armadio, quindi adesso toccava a me. Eravamo tutti e due ragazzini anche se eravamo maggiorenni. Avevamo, ormai tutti e due, compiuto gli anni. Io prima e Draco dopo ma questo non aveva importanza. Era sabato, quindi niente lezioni. La giornata procedeva normalmente, come tutte le altre, ma nell'aria si respirava un clima tenebroso. Tetro. Nessuno sapeva che questa sera sarebbe scoppiato l'inferno ma tutti lo percepivano. Regulus non si era fatto più vedere, un po' mi dispiaceva. Draco ed io abbiamo passato la maggior parte della giornata chiusi in camera sua

<< tu dici che mi perdonerà?>> chiesi di punto in bianco al biondo. Sembrava turbato dalla mia improvvisa domanda

<< chi? Chi ti perdonerà?>> ovviamente la mia domanda non era diretta, quindi era ovvio che chiedesse spiegazioni

<< Jassy, dici che quando lo scoprirà mi abbandonerà? Non la biasimerei se lo facesse. Non capisco neanche perché sia mia amica, in realtà non capisco perché tu e lei siate ancora qui, con me. Non capisco perché Blaise sia mio amico, o perché Regulus sia mio amico. Alla fine ve ne andrete tutti>> mi stavo autocomiserando, una cosa che odiavo profondamente fare ma che mi veniva naturale. Draco si sedette di fianco a me nel letto. Mi abbracciò

<< ascolta, smettila di pensare che io e Jassy non ti meritiamo o altro. Regulus e Blaise dovrebbero essere onorati di essere tuoi amici>> mi fece scappare una piccola risata. Ho sempre adorato il modo di sdrammatizzare di Draco. Mi girai e gli diedi un bacio. Mi misi a cavalcioni su di lui, avevamo bisogno entrambi di una distrazione. Ma ovviamente qualcuno bussò alla porta. Draco si staccò dal bacio

<< chiunque tu sia fottiti e levati dal cazzo>> gli urlò da dentro la stanza, non mi sentivo in colpa per il tono usato

<< sì, fuori dai coglioni >> ribadì il concetto ma la persona all'altro capo della porta non sembrava volerci ascoltare. Mi alzai sbuffando andando ad aprire. Ero pronta a insultare chiunque ci fosse davanti. Aprii la porta e....... una figura completamente vestita di nero si trovava davanti di me. Severus Piton in tutta la sua statura

<< oh cazzo>> bisbiglia cercando di non farmi sentire. Non poteva mancare la solita figura di merda

<< Draco è meglio se vieni>> lo chiamai dalla porta sperando che arrivasse senza fare commenti. Come solito fare. Sfortunatamente la mia preghiera silenziosa non fu ascoltata

<< oh perché la gente ci rompe i coglioni quando stiamo per...>> tenne la frase in sospeso appena fide la figura di Piton davanti a me

<< buon pomeriggio Draco, buon pomeriggio Beatrix. Spero di non avervi interrotto >> il tono di Piton è sempre stato strano, fin dal primo anno. L'ho sempre considerato misterioso per quel suo modo di parlare. Durante le sue ore di lezione potresti anche addormentarti come nelle oredel professor Cuthbert Rüf, un fantasma che insegna storia della magia. Non so come Silente abbia assunto un fantasma per insegnare, è una cosa assurda. Comunque nelle ore di Piton potresti addormentarti ma se ti addormenti è la fine. Mi ricordo quella volta che un Grifondoro si era addormentato durante la sua ora, non vi dico quanti punti ha perso la casa. Tornando a noi, c'era Piton davanti alla camera di Draco

<< non ha interrotto niente professore>> dissi a denti stretti cercando di risultare più sciolta possibile

<< Tom vuole vedervi per accertarsi di essere tutti insieme per l'arrivo degli altri>> guardai l'orologio posizionato sulla scrivania di Draco. Segnava quasi le sette di sera, era quasi l'ora di andare. Strinsi la mano al biondo e seguimmo Piton fino al corridoio che portava alla stanza delle necessità

<< questo corridoio mi farà venire gli incubi>> mi bisbigliò il biondo stringendomi ancora più forte la mano. Orami non potevo neanche dire che sarei diventata un'assassina, perché lo ero già, mio padre non è morto così..... da solo. Appena davanti al muro dove di solito appariva la stanza avvistammo Tom. Completo interamente nero, giacca, cravatta, tutto. Faceva paura a guardarlo cosi

<< oh, finalmente siete arrivati>> parlò senza neanche guardarci in faccia. Si stava sistemando un bottone del polsino della camicia sotto alla giacca, ovviamente anche quella nera. Non avevo ne la voglia ne la forza per replicare, lo stesso anche Draco. Così entrammo nella stanza senza fare troppe ramanzine. Draco mi fece da guida per arrivare nel punto dove si trovava l'armadio svanitore. Quel coso mia aveva portato via molte ore che avrei potuto passare con il mio ragazzo. Anzi, tutto questo era colpa del signore oscuro in primis

<< forza Draco, muoviti ad azionarlo>> lo spronò Tom, Draco prese in mano la sua bacchetta. Sapevo esattamente di cos'era fatta. Legno di biancospino, nucleo di crine d'unicorno, dieci pollici, dura. La bacchetta di Draco era molto particolare, unica nel suo genere, come del resto tutte le bacchette.  Le bacchette fabbricate con il legno di biancospino sono particolari, infatti i fiori della pianta possiedono poteri curativi, ma se si tagliano i rami odorano di morte. Solitamente scelgono padroni che attraverseranno periodo duri, perfetta nel caso di Draco, inoltre nel caso la bacchetta venisse maneggiata in modo sbagliato gli incantesimi si potrebbero torcere contro il proprietario. Il nucleo è particolarmente speciale, perché fa molta fatica a convertirsi alle arti oscure, cosa che non gioca a favore di un mangiamorte, ovvio. Per quanto riguarda la mia bacchetta non c'è moltissimo da dire. Legno di biancospino come quella di Draco e nucleo di corda di cuore di drago, dodici pollici e mezzo, inflessibile. Ma voi questo lo sapete già dato il mio fantastico incontro con Silente nel suo ufficio. Il nucleo della mia bacchetta è solito per essere più facile da convertire alle arti oscure. Ma scusate, vi sto portando fuori tema.

Draco puntò la sua bacchetta verso l'armadio che fino a qualche minuto fa era nascosto da un telo color magenta

<< HARMONIA NECTERE PASSUS>> quella formula magica non l'avevo mai sentita, era la prima volta. Tom guardava quell'armadio insistentemente con un'aria da pazzo, qual'era. Draco si spostò per far aprire le ante dell'armadio. Vidi puntare una mano dal nulla. Ci siamo, l'inferno sta iniziando.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora