CAPITOLO 68

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1 Giugno 1998

Ormai si sentiva nell'aria che stava per succedere qualcosa ad Hogwarts. Qualcosa di brutto. Molto brutto. Il s
Signore Oscuro non ci chiamava da quasi una settimana. Questo significava solo una cosa: male. Draco mi aveva regalato una collana per il mio compleanno. Non l'ho mai tolta da quel giorno. Passo ore a rigirarmela tra le mani. Però un dolore al braccio mi fece smettere quell'azione. Voldemort voleva parlarmi. Mi smaterializzai a Villa Malfoy. Ormai era talmente scura che si confondere con il cielo in tempesta che si stava avvicinando. Il portone si aprii appena varcai la soglia del cancello. Mi sedetti di fianco ai miei di genitori nel tavolo in salotto. L' Oscuro Signore era a capo tavola come al solito e Tom al mio fianco. Lord Voldemort si mise a parlare

<< il tempo è prossimo. Domani attaccheremo il castello di Hogwarts. Di sera, così saranno tutti impreparati. Darò un avvertimento. Ma state pronti a combattere. Domani, cari amici, trinonferemo e la scuola di Hogwarts sarà completamente rasa al suolo>> la risata che segui dopo fu talmente gutturale da mettere paura. Tom fece il suo solito odioso ghigno. Io invece notai il pallore del Signore Oscuro. Una volta la sua toga e il colore della pelle erano molto più accessi. Notai anche che Draco era bianco come un lenzuolo, sembrava che non dormisse da anni. L'unico preso bene sembrava essere Tom. Uscii dalla casa per tornare a scuola. Il moro mi accompagnò fino in sala comune, non parlammo. Ci separammo andando ognuno per la propria strada. Mi addormentai molto tardi aspettando il giorno seguente. L'inferno di domani 

2 Giugno 1998

Oggi era il grande giorno. Era sabato quindi le lezioni duravano molto meno e il pomeriggio arrivò velocemente. Blaise aveva proposto di andare a Hogsmande ma la sua idea era stata rifiutata da tutto il gruppo. Ossia io, Tom, Blaise, Jassy e Draco. Con la ragazza non ci parlavo più da molto. Ci incontravamo qualche volta e magari un saluto ma nulla di più. Almeno è così da quando abbiamo litigato l'ultima volta. Ho sempre saputo che dovevo rimanere della mia idea. Niente amici e stare sempre sola, così si sopravvive e basta. Io e Tom eravamo sotto un albero a guardare le persone che passavano. Io stavo leggendo un libro mentre lui guardava le tipe che gli passavano davanti. La gente si aspettava una mia sceneggiata per questo atteggiamento ma non ne avevo ne la voglia ne la forza. Per cui scartammo tutte le idee che vennero dopo e restammo tutto il pomeriggio a non fare niente aspettando la sera. Ovviamente non tardò a venire buio. E Tom stette con me finché non ci mandarono a letto un'ora prima del solito per avere l'effetto a sorpresa. C'era un clima di preoccupazione ad Hogwarts e gli studenti e i professori ne avevano completamente ragione. Solo alle nove di sera si udì il primo botto. Guardai fuori dalla finestra vendendo una protezione che però stava per essere completamente distrutta. Presi la mia bacchetta e insieme a Tom mi buttai a capofitto nella battaglia. Per ora non c'era traccia dei mangiamorte. La protezione stava resistendo. Ma non per molto. Lord Voldemort aveva detto che avrebbe contrattato con il prescelto ma alla fine si era arrivati all'attesa guerra. E non c'era modo di fermarla. Si sentii un botto e uno schianto, la barriera era caduta e migliaia di mangiamorte si erano riversati dentro il castello. Adesso non si capiva chi era chi. Vi erano troppi studenti e mangiamorte che combattevano gli uni contro gli altri. Era un putiferio non si capiva niente. Tom era sparito dal mio fianco e i miei occhi stavano cercando Draco. Se devo morire volevo dirgli la verità. Mi misi a correre lanciando incantesimi a destra e a manca. Ero io la strega che può competere con lord Voldemort non lo sfregiato. Sarà potente ma non abbastanza. Dovetti uccidere un po' di persone per farmi strada, ma era l'unico modo. Non vedevo tutti i serpeverde ma alcuni stavano combattendo. Alcuni con i mangiamorte altri con la scuola. Questo a dimostrare che non siamo tutti cattivi noi serpeverde. Devono smetterla di attribuirci questi cazzo di stereotipi. Ad ogni modo i corpi riempivano tutti i corridoi. Sia corpi di mangiamorte che di studenti. Ma l'unico corpo che volevo vedere morto era quello di Voldemort e di suo figlio. Mi scontrai contro qualcuno vedendo il corpo di una grifondoro pieno di sangue. Mi girai prontamente alzando la bacchetta e davanti vidi un corpo talmente pallido che pensavo fosse un vampiro. Alzai lo sguardo e vidi Draco davanti a me. Gli saltai a dosso. Lo abbracciai piangendo. Avevo paura che ci avessero ucciso

<< che cazzo fai?>> sembrava arrabbiato ma aveva completamente ragione

<< ascoltami, mi odi, ok va bene, però stammi a sentire. Lord Voldemort mi ha ricattato, se non mi mettevo con Tom avrebbe ucciso tutta la tua famiglia. Non potevo permetterlo Draco..... no non potevo. Quindi scusami per tutti i mesi di merda che ti ho fatto passare e anche per la squadra di quidditch >> lo avvicinai a me e lo baciai finché non mi stancai guardandolo negli occhi

<< ti amo e no non ci non andata a letto>> lo baciai ancora per poi prendere la baccheta che era caduta e correre verso le macerie per andare ad uccidere quello stronzo di Voldemort. Volevo la sua toga come nuovo tappeto nella mia villa. Lo trovai in cerchio insime a Harry. Si stavano sfidando. Il Signore Oscuro era quasi trasparente. E Harry era più determinato che mai ma non sarebbe riuscito a distruggerlo. L'energia della bacchetta di Voldemort arrivò a poco a poco fino alla bacchetta di Harry polverizzandola. Stava per dargli i il colpo finale ma mi intronisi. La maledizione senza perdono mi prese in pieno. Vidi Draco correre verso di me e poi..... il buio.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora