CAPITOLO 27

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Mi diressi al San Mungo, l'ospedale per maghi. Prima dell'ingresso presi la piccola fialetta contente la pozione polisucco nella quale, precedentemente, avevo aggiunto dei capelli di un'infermiera appena passata. L'ho dovuta addormentare perché mi mi servivano i suoi capelli. Appena la fialetta fece effetto mi trasforma in un'altra donna. Entrai nella clinica e mi precipitai verso i corridoi. Non avevo la minima idea di dove potessero essere gli archivi delle nascite. Girai per 20 minuti prima di trovare una dottoressa

<< scusi>> chiesi gentilmente facendo voltare la signora

<< sono nuova, sa dove sono gli archivi delle nascite, mi hanno chiesto di darci una controllatina >> fortunatamente se la bevve e mi indicò una porta poco distante da me. Entrai dentro la stanza che si rivelò essere un enorme magazzino pieno di scartoffie. All'interno c'erano più di 100 scaffali diversi con su scritto nascite diverse, cercai quella del 1980 il 20 Aprile. Lessi diverse date prima di trovare il giorno giusto. Fortunatamente c'erano solo tre fascicoli. Il primo conteneva la nascita di una certa Elisabeth Rosier, che però era nata da dei mezzosangue. Strano la famiglia Rosier da quanto mi ha raccontata papà è sempre stata tra i purosangue. Andai avanti con i fascicoli, il secondo conteneva un ragazzo, anche lui mezzosangue. Dovevo essere nell'ultimo. Lo aprii di scatto preparandosi a quello che c'era scritto, avevo chiuso gli occhi, ma quando gli riaprì non c'era niente nel fascicolo. Completamente bianco, la pagina era stata strappata, vi era rimasta solo un pezzo con scritto Bellatrix Lestrange e Rodopulus Lestrange. Il mio cuore perse un battito, in questo documento vi era lo zampino di mio padre. Dovevo andare a casa a prendere quel foglio. Uscii dallo stanzino quando sentii una donna guidarmi dietro

<< ragazzina questa è zona privata!>> all'inizio la guardai storta dato che avevo ancora le sembianze di un'infermiera ma al primo specchio vidi che ero tornata normale. Una semplice e ridicola ragazzina di Hogwarts, ero fottuta. Mi misi a corrodere verso l'uscita, appena in tempo. La donna che mi aveva gridato dietro aveva chiamato delle guardie. Mi smaterializzai direttamente a casa di mio padre. La villa era vuota e spoglia, mio padre non doveva essere a casa da molto. Entrai lo stesso di soppiatto fino ad arrivare alla camera di mia madre. Cercai di aprire la porta ma appena toccai la maniglia venni respinta all'indietro da una specie di campo magnetico. Stetti ad osservarlo per qualche minuto, ovviamente mio padre aveva messo delle protezioni alla porta, figurarsi se non l'avrebbre fatto. Restai ancora per un po' a capire come potevo aprire quella porta ma alla fine sentenziai che era stata usata magia nera e sarebbe stato molto difficile distruggere quella barriera. Decisi così di chiamare il nostro elfo. Con un semplice battito di mani arrivò la piccola creatura

<< oh padrona Beatrix, come posso aiutarla?>> mi chiese facendo un inchino toccando con il naso a terra

<< oh non servono tutte queste cerimonie, serve che mi porti dall'altro lato della porta, dentro la stanza>> ordinai autoritaria all'elfo. Solo così avrei avuto una minima speranza

<< ma... ma ..... padrona il padrone ha ordinato di non far entrare nessuno nella stanza>> disse balbettante, ci avrei scommesso oro che mio padre gliel'avesse ordinato

<< nuovo ordine, fammi entrare nella stanza>> ordinai a denti stretti, così in pochi minuti mi ritrovai dentro quella che era la camera di mia madre. Era ancora come l'avevo lasciata la scorsa volta, messa a soccuadro. Iniziai a cercare un piccolo pezzo di carta, o almeno un qualcosa che mi desse un indizio su dove cercare. Sparpagliai fogli e foto di famiglia. Mi guardai un po' in giro finché la mia vista cadde su un quadro. Vi era appesa la carta dell'ordine di Merlino seconda classe di mio padre. Mi diressi verso di esso per poi toglierlo dall'interno del quadro. Sentivo magia in quel piccolo pezzo di pergamena, feci un incantesimo e sotto ai miei occhi esso si trasformò nel pezzo di carta che cercavo. Era una pergamena che segnava la nascita di una bambina. Ma non da Arnold e Elisabeth Wright, era così che si chiamava mia madre, ma la nascita era dei coniugi Lestrange. Avevano avuto una bambina. Il pezzo di carta mi cadde dalle mani appoggiandosi dolcemente al pavimento. La verità mi aveva colpito in faccia come uno schiaffo in pieno volto. Ero una Lestrange. Era un problema, dovevo scoprire le mie origini e per questo c'era solo una persona che poteva farlo. Mio padre. Uscii dalla stanza, volevo smaterializzarmi al castello ma in quel momento mi ricordai dell'accordo con Tom, mi serviva quel fiore. Ovviamente non avevo indicazioni sulla tipologia, ma se gli serviva a Tom allora era sicuramente nascosto in casa. Mi precipitai in camera di mio padre, dovevo stare attenta a non spostare niente o si sarebbe accorto che ero stata lì. Mi misi a spostare qualche libro, guardai sotto al letto, dentro l'armadio. Ma il fiore non si trovava da nessuna parte. Controllai dappertutto, finché le speranze non finirono e mi arresi, ma un piccolo puntino viola attirò la mia attenzione mentre stavo uscendo dalla stanza. Girai la testa verso il dipinto posto vicino alla porta, era il ritratto della mia bisnonna Gertrude, una vecchia pazza ma in quel momento aveva in testa un bellissimo fiore viola.

<< ehm bisnonna?>> stava beatamente dormendo sul divano presente nel quadro

<< bisnonna?>> la chiamai ancora attirando finalmente la sua attenzione

<< chi mi disturba a quest'ora ?>> chiese guardandosi in torno, il dipinto si trovava molto in alto

<< qui bisnonna, sono Bearix, la tua pronipote? Emh, mi servirebbe lo splendido fiore che tieni sui capelli>> chiesi gentilmente, gli anziani adorano essere idolatrati

<< oh l'hai notato eh? A tuo padre non piace, me l'ha regalato solo perché glielo tenessi, sai questo è un fiore molto raro>> stava per raccontarmi tutta la storia su come aveva ottenuto il regalo ma la interruppi

<< lo so bisnonna, la so la storia, ma mi servirebbe quel meraviglioso fiore, per il mio buchè da sposa>> mi inventati una scusa, sapevo che le ragazza purosangue quando si dovevano sposare potevano scegliere un fiore e chiederlo alle antenate, cercai di contare su quello

<< oh ma ti sposi, che meraviglia, spero con un ragazzo di ottimo liniaggio, posso sapere chi?>> merda perché è così curiosa?! Eh che cazzo, perché gli anziani sono sempre così?

<< oh è il signorino Malfoy >> mi venne  normale utilizzare il cognome di Draco, il che mi fece riflettere su

<< oh ma è fantastico>> iniziò a battere le mani entusiasta per poi togliersi il fiore dai capelli. Era fatta. Ero pronta a ricevere il cimelio ma la porta di ingresso si aprii, dal piano sottostante mi arrivavano voci ovattate, tre uomini e una donna

<< lei è qui dentro?>> la voce era cupa e maligna. Però non la riconoscevo

<< no mio signore, lei in questo momento è a scuola >> riusci a distinguere la voce di mio padre. Appena la bisnonna mi dette il fiore la ringraziai calorosamente e mi smaterializzai al castello prima che mio padre e le altre persone potessero vedermi. Era tutto molto confuso, mi ero materializzata in camera mia. I piccoli pezzi di puzzle adesso iniziavano a comparire e a unirsi insieme. Avevo capito che non ero figlia dei Wright ma bensì dei Lestrange, quindi purosangue, ma la vera domanda è perché mio padre ha deciso di nascondermelo? C'è qualcosa sotto che io scoprirò, costi quel che costi.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora