Il giorno dopo mi svegliai molto presto. Decisi di prendere solo bacchetta e una borsa con dentro qualche vestito, sarei stata via anche sabato e domenica per tornare poi il lunedì. Grazie a Silente posso prendere una passaporta direttamente dal suo ufficio che mi porterà davanti a casa. Uscii dalla sala comune cercando di far meno rumore possibile, riuscendo ad arrivare fino all'ufficio del preside. È una persona gentile da quello che ho sentito dire, saggia. Non ne so molto su Albus Silente. Arrivai dinanzi al gargoil di pietra
<< parola d'ordine?>> mi chiese con tono duro. Beh è un gargoil c'era da aspettarselo
<< sorbetto al limone>> mi sono informata prima di venire. Salì la scalinata fino ad arrivare all'ufficio. Molto spazioso e accogliente ma con troppi colori sfarzosi, non è esattamente il mio genere possiamo dire così
<< oh signorina Wright, non l'aspettavo così presto>> sembrava che il preside avesse un'aria molto stanca ma cercava di non darlo tanto a vedere
<< oh mi scusi, devo aver letto io l'orario sbagliato>> mi misi in mezzo al grande ufficio. A dire il vero ero abbastanza sicura che l'orario fosse giusto
<< vedo che ha molta fretta di andare>> mi guardava da i suoi occhiali a mezza luna
<< sì, ho delle cose urgenti da sbrigare >> volevo andare a casa, possibile che non mi desse quella fottuta passaporta e mi lasciasse andare
<< sai Beatrix, di solito la calma e la pazienza ripagano. È meglio aspettare qualche minuto in più e scoprire cose nuove che fare in fretta e perderle >> si mise seduto dietro alla scrivania, sorseggiando del succo di zucca. Non capivo il nesso. Io dovevo solo andare a casa. Mi sedetti davanti a Silente
<< mi scusi, ha la mia passaporta? Dovrei andare urgentemente a casa>> mi stavo inzinando ad innervosire
<< certo, è questa piuma, partirà giusto tra - guardò un'attimo l'orologio che si trovava appeso alla parete dietro di me- tra una quindicina di minuti>> disse con calma. Dovevo aspettare ancora quindici minuti! La mia pazienza si era esaurita, non sarei durata quindici minuti senza sbottare
<< se vuole può accomodarsi tranquillamente qui ed aspettare che la passaporta sia pronta>> sbuffai impertinente e mi sedetti iniziando a guardarmi intorno. Mi misi a giocare con la mia bacchetta
<< molto interessante>> Silente mi stava osservando. Non posso crederci che diventerò una mangiamorte tradendo quest'uomo che mi ha accolta nella sua scuola
<< cosa?>> chiesi incuriosita appoggiandomi con i gomiti sopra al tavolo
<< la tua bacchetta, è molto curioso... >> non capivo a cosa si stesse riferendo
<< cos'è curioso, è una bacchetta, con le sue particolarità come le altre. 12 pollici e mezzo, legno di biancospino e nucleo di corde di cuore di drago, inflessibile >> elencati le qualità della mia baccheta, ne andavo molto fiera. Sopratutto per il colore, il biancospino è un legno particolare che ha due diverse colorazioni. Il nero e il marrone scuro. La mia era un inteccio, i due colori si sposavano magnificamente in un unico colore prima della metà della bacchetta
<< è veramente un'ottima bacchetta >> si congratulò Silente, mi stava infastidendo il fatto che continuasse a guardarmi
<< è la bacchetta che sceglie il mago, quindi il merito di avere una buona baccheta non è mio>> la rimisi nella tasca dei miei vestiti, non mi fidavo ad andare a casa con la bacchetta nello zaino
<< però è il tuo carattere e la tua personalità che sono piaciuti alla tua bacchetta quindi lo definirei più un gioco di squadra, non ti pare?>> chiese inclinando la testa e guardandomi. Una persona strana Silente. Dopo qualche secondo spostò la testa per guardare l'orologio
<< oh cavolo, il tempo è volato, devi andare>> mi mise vicino la piuma. La presi in mano
<< ci vediamo lunedì >> furono le ultime parole che udii prima di essere risucchiata da un vortice che mi fece atterrare, con poca delicatezza, davanti al giardino di casa. Mi alzai dal terreno spazzolandomi i pantaloni. Presi una boccata d'aria e mi diressi verso la porta di casa. La mia amano era pronta per bussare quando la porta si aprii di scatto. Un uomo, biondo, sguardo da menefreghista e purosangue, stava uscendo da casa mia. Era seguito dalle urla di mio padre. Era ancora girato verso l'interno della casa
<< Lucius non posso e lo sai >> mio padre gli stava gridando dietro
<< aspetto la ragazza Arnold >> era il padre di Draco, Lucius Malfoy. Ma la vera domanda è: che ci fa Lucius Malfoy a casa mia? Si girò verso l'uscita e mi vide. Il suo sguardo era sorpreso ma ritornò subito alla sua espressione dura
<< oh Beatrix, che piacere vederti, ci vediamo>> com'era arrivato scomparì smaterializzandosi. Ero completamente spaesata. Lucius Malfoy a casa mia e in più che voleva? " aspetto la ragazza" che voleva dire
<< Beatrix che ci fai qui!?>> mi ringhiò contro mio padre vedendomi davanti all'ingresso immobile. Mi feci forza e entrai nella cupa casa. Misi su la mia maschera di emozioni e mi diressi a passi decisi verso il tavolo del salotto
<< sono venuta a parlare>> l'elfo domestico era già arrivato a portare via la mia roba
<< oh del signore oscuro, certo >> mio padre sembrava già arrabbiato per la chiacchierata con il signor Malfoy, ma si riscosse sentendo il nome del Signore Oscuro
<< conosci un certo Tom Riddle?>> inviziai a fare domande cercando di essere il più discreta possibile
<< sì, è il figlio del Signore Oscuro, chi non lo conosce, dovrebbe essere arrivato a scuola da poco se non sbaglio >> l'elfo gli aveva portato un bicchiere di whisky, il che non mi rassicurava affatto, mio padre è pericoloso quando beve
<< bene , dice che una certa Bellatrix Lestrange ti cerca>> si irrigidì di scatto, mi nascondeva qualcosa
<< ho sentito che è uscita da azkaban grazie al Signore Oscuro, ovviamente, ma che mi cerca non ne avevo la minima idea >> riprese la sua posizione tranquilla
<< come mai parli con Tom? E poi perché vuoi sapere dei Lestrange ? >> mi chiese sospettoso. Stava iniziando a dubitare di me
<< pura curiosità>> mi sedetti dall'altra parte del tavolo davanti a mio padre che era a capotavola
<< quando sarò marchiata? >> chiesi, dovevo assolutamente fare domande anche su questo o la mia copertura sarebbe saltata
<< quando Silente sarà ucciso, verso la fine dell'anno, faremo una riunione una specie di festa >> lo disse con una tranquillità tale che mi spaventava, non è normale
<< ok, perché non abbiamo un albero genealogico a casa?>> dovevo saperlo, almeno questo. Mio padre sembrava al quanto insospettito, aggrottò le sopracciglia ma poi lasciò correre
<< perché non ne abbiamo bisogno >> si alzò dalla tavola, e quello era il segnale che non avrebbe risposto più alle mie domande
<< per quanto ti fermi qui?>> chiese, anche se non serviva dato che questo weekend lo incontrerò si e no 2 volte
<< ritorno a scuola lunedì >> mi alzai anch'io dalla comoda sedia
<< bene>> mi congedò andandosene verso il suo ufficio. Che bel genitore.
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"COUSINS" Draco Malfoy
Fiksi Penggemar"they will never have a happy ending" Una mezzosangue. Solo e unicamente questo era per gli altri Beatrix Wright. Avviso: Ci saranno scene spinte che segnerò con 🔴, violenze, autolesionismo e disturbi alimentari se siete persone suscettibili a cer...