CAPITOLO 66

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Uscii dalla stanza zoppicando leggermente. Potevo nasconderlo benissimo se avessi voluto. Tom era davanti alla porta della vita con le mani incrociate. Se ne stava sullo stipite della porta a guardarsi intorno

<< non hai mai visto una casa?>> lo sfottei guardandolo male, non si era accorto di me finché non avevo parlato. Sembrava spaesato, come se lo avessi appena rimosso da un pensiero importante

<< fidati, sono stato più io qui di te>> mi accompagnò all'esterno camminando al mio fianco. Era una cosa brutta da dire ma la compagnia di Tom in alcuni casi si stava rivelando interessante. La Villa era tenuta malissimo. Le piante del giardino non venivano potate da molto per non parlare degli animali. Completamente assenti. Narcissa non la vedevo da molto, come non parlavo con i miei genitori. Alzando lo sguardo scorsi una figura che aspettava davanti al cancello della Villa. Anzi più di una figura, erano quattro. Si confondevano con l'ambiente grazie ai loro vestiti scuri

<< la famiglia Greengrass è arrivata per parlare con Lucius >> Tom rispose alla mia domanda muta

<< avranno un bel da fare>> mi prese la mano quando si avvicinò un ombra. Mi voltai, era Draco. Ci superò con passo spedito per accogliere la famiglia. Entrarono in casa. L'ultimo sguardo del biondo fu rivolto a me prima che chiudesse la porta alle sue spalle. Tom mi prese per il braccio

<< dobbiamo andare a scuola>> feci un segno del capo smettendo di fare resistenza e tolsi il braccio dal suo. Il suo contatto mi infastidiva, dovette notarlo anche lui. Ci smaterializzammo a scuola e la giornata riprese tranquillamente

DRACO'S POV

L'ultimo sguardo l'avevo riservato a lei. Beatrix aveva il braccio intrecciato a quello di Tom. La rabbia ribolliva in me già da quando mio padre mi aveva riferito che oggi sarebbe  giunta la famiglia Greengrass per definire il matrimonio. Inoltre quando ero andato ad accogliere gli ospiti, ovviamente sotto incarico di mio padre, avevo visto Beatrix e Tom con le mani unite. Appena avevo chiuso la porta Astoria si era avvinghiata a me mentre Daphne, sua sorella, se n'era andata. La sorella di Astoria era molto diversa da lei. Molto più seria e meno puttana. Non capivo come facevano ad essere imparentate ma a quanto pareva era così. Ci sedemmo nel tavolo dove prima stavamo parlando di una guerra, di morti. Astoria ovviamente si sedette di fianco a me mentre sua sorella si mise davanti. Sembrava non importarle più di tanto la mia presenza o quella dei miei genitori. Un tempo questo mi avrebbe offeso, dato che mi è sempre piaciuto avere l'attenzione degli altri, ma adesso non avevo tempo per questo. Mio padre iniziò a blaterare su matrimonio, cerimonia e bla bla. Non stetti ad ascoltare tutto. Anzi, non ascoltai quasi niente. Ero intento a pensare a Beatrix e al casino in cui si era cacciata. Però mio padre interruppe i miei pensieri

<< allora Draco cosa ne pensi?>> tutti gli sguardi dei presenti si erano puntati su di me. Io non avevo seguito il discorso. Però di una cosa era sicuro, non avrei sposato Astoria. Mi alzai in piedi facendo cadere la sedia per il mio spostamento improvviso

<< non sposerò Astoria, ne adesso ne mai>> mio padre mi stava fulminando con lo sguardo mentre mia madre, be' lei mi guardava orgogliosa. Astoria era sconcertata come la sua famiglia, eccetto Daphne, lei sembrava più..... felice? Difficile da dire. Me ne andai da quella gabbia di matti. Uscii dalla casa smaterializzandomi a scuola. Non volevo più essere il burattino di nessuno. Avrei chiesto spiegazioni direttamente a Beatrix. E se non me le darà le prenderò in un altro modo. Questa sera avevamo la ronda insieme, avrei agito lì. Mi rintanai nella mia stanza non guardando nessuno per tutto il tragitto. Appena la porta fu chiusa mi sentii infinitamente meglio. La mia stanza, era la mia tana, il mio piccolo rifugio, il mio nido sicuro. Niente poteva rovinare la tranquillità che mi circondava. Eccetto Blaise che bussò alla mia porta

<< cosa c'è?>> non avevo intenzione di parlare con qualcuno. Anche se quel qualcuno era il mio migliore amico

<< devo parlarti apri la porta>> il suo tono sembrava non accettare repliche così aprii la porta a malincuore

<< finalmente>> si sedette sul letto tranquillamente e solo all'ora mi ricordai che la stanza era anche sua. Sembrava che se ne fosse accorto del mio pensiero

<< già, ti sei ricordato che ci vivo anch'io qua dentro>> sembrava esausto, non avevo mai pensato che nella merda non c'ero sono io ma anche gli altri

<< hai visto per caso Beatrix? Jassy la sta cercando da ore, penso che abbiano litigato e mi ha chiesto di cercarla ma non la trovo, tu sai dov'è?>> come gli veniva in mente che io sapessi dov'era, la cosa mi fece arrabbiare inizialmente ma poi ci ripensai su. Blaise sapeva che stava con Tom ma pensava comunque che avessi ancora rapporti amichevoli con lei. Pensava che non potessi lasciarla così in balia del figlio di Voldemort. Blaise, mi dispiace deluderti ma è proprio così. Non ho potere su questo

<< non ho la più pallida idea di dove sia, mi dispiace. L'ultima volta che l'ho vista era con Tom >> dirlo mi faceva male. Mi faceva molto male

<< va bene>> si limitò a quello perché sapeva quanto ci stessi male. Non lo davo a vedere ma Blaise lo sapeva perché lui era mio amico. Già, lui era mio amico, una cosa che avevo messo da parte negli ultimi tempi. L'amicizia è importante ma nella guerra non conta, perché se ti sacrifichi per gli altri non sei un eroe. Sei solo uno stupido. Questo mi è sempre stato insegnato, però credo che sia un insegnamento sbagliato. La prima persona che vorrei al mio fianco quando il mondo cade è Beatrix, per prima, ma sicuramente Blaise anche perché è mio amico. E tutti gli altri, perché quando sono con loro sorrido, perché quando sono con loro i miei problemi per una frazione di secondo vengono messi da parte e cancellati completamente dal mondo. Quindi sì, è importante l'amicizia. Anche se siamo in guerra.

&quot;COUSINS&quot; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora