38 - UN DUE DI CUORI

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DIARIO DI DENNIS DONOVAN

Mi svegliai tutto pimpante al pensiero che quella sera avrei avuto appuntamento con Lucy nel monolocale che avevo comprato per ottenere un po' di intimità lontano dalla mia famiglia. Io e Lucy ci conoscevamo da una vita. Alle elementari frequentavamo la stessa classe ed eravamo entrambi dei bambini problematici. Lei era una ragazza timida, riservata e non parlava mai con nessuno. Io invece avevo delle allucinazioni. Certe volte, quando guardavo lo specchio vedevo il mio viso trasfigurasi in quello di un lupo feroce. L'allucinazione durava però pochi minuti e nessun altro si accorgeva di questo mutamento. Gli psichiatri dissero che era frutto del mio inconscio e che probabilmente sarebbe passato con qualche farmaco, invece quello che aveva Lucy, sembrava essere nettamente più grave. Da bambina se ne stava sempre da sola a disegnare stranezze e spesso piangeva senza motivo. Oltretutto era anche bruttina e non avrebbe fatto arrapare neanche un cieco. I bambini ptù grandi la prendevano in giro e le venne un mezzo esaurimento nervoso che la spingeva a dimenticare gli eventi traumatici. Un giorno però quei bambini esagerarono per davvero e la spintonarono, facendole picchiare la testa su una pietra. Quel lupo feroce che era in me saltò fuori riuscendo a metterli in fuga con ringhi e graffi. Quando io e Lucy tornammo in noi, nessuno credette alla storia del lupo e ci dissero che avevamo avuto dei traumi emotivi troppo forti. Io ci avevo pensato su più e più volte, ed ero sicuro che uno dei bambini aggressori fosse proprio Manuel Hammond, ma mi dissero di non dire niente a Lucy, poiché a causa del forte trauma emotivo aveva dimenticato l'evento. Quando diventammo più grandi, lei si fece molto più carina e mi piaceva l'idea di scoparmela. In fin dei conti mi avevano detto che ero un ragazzo maturo e responsabile e dovevo avere un controllo su di lei. Le chiesi allora se voleva diventare la mia ragazza, ma lei sentendosi ancora troppo piccola rispose che era meglio restare solo amici, poi con il passare di qualche anno cambiò idea e disse che potevamo provarci. Non era mai stata pronta a fare sesso completo e io la prendevo in giro chiamandola verginella. Col passare del tempo mi piaceva sempre di più perché era una tipa sveglia, intelligente e sensuale, ma dal momento che non voleva darmela decisi di cercare altre emozioni. Tra l'ultimo anno di liceo e il primo dell'università decisi di cambiare psichiatra per cercare nuove cure. Fu allora che mi indicarono l'associazione SpazioTempo dove avrei potuto trovare una brava psichiatra e psicologa, Elena Nissar, la cugina del Dr Nissar, il quale faceva da medico nel liceo di MistycStone. Elena era una vera donna e una prava psicologa. Un giorno durante una delle solite sedute, cominciammo senza volere una storia di sesso. In fin dei conti non erano delle vere corna, in fin dei conti nessuno avrebbe mai saputo nulla di questa storia, continuavo a ripetermi. Quando Lucy sarebbe stata pronta io ed Elena avremmo subito troncato. Da qualche tempo a questa parte però Lucy era strana, troppo concentrata sugli studi per sentirci al telefono, troppo impegnata al giornale per uscire la sera, al punto che nelle ultime settimane avevo avuto la sensazione che mi volesse lasciare. Il solo pensiero mi mandava in bestie e stringendo troppo un bicchiere tra le mani lo ruppi involontariamente tagliandomi.

"Maledizione!" esclamai

"Questa sera devo costringerla a fare sesso..." pensai tra me.

" pensai tra me

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