10 - INCANTO SANGUINEM (Incantus Sanguinis)

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DIARIO DI LUCy LOVELACE

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DIARIO DI LUCy LOVELACE

Aprendo improvvisamente gli occhi, vidi che ero circondata dagli alberi di un bosco e la notte oscura avvolgeva ogni cosa, come un mantello incantato di silenzio e mistero. Capii di stare sognando perché non sentivo la terra sotto i piedi, trovandomi così, ancora una volta, a librare sospesa nell'aria.

Si sentiva riecheggiare una strana sinfonia... lenta... melodica... cupa... come di un pianoforte accompagnato da violini.

Ma chi poteva mai suonare in un bosco nel cuore della notte? Che razza di sogno stavo facendo? Pensai

Guardando intorno, scorsi una luce fioca in lontananza e mossa dalla curiosità mi diressi verso di essa. Lo spettacolo che si prospettò innanzi, fece gelare il sangue nelle vene, spingendomi a cercare riparo il più in fretta possibile dietro un albero, per paura di essere vista.

In verità, non sapevo se qualcuno potesse realmente vedermi, considerata la situazione anomala in cui mi trovavo, ma l'istinto prevalse sulla ragione.

Davanti a me numerose figure incappucciate, con indosso lunghe tuniche nere e maschere argentee sul volto, circondavano una donna che giaceva distesa a terra esanime all'interno di un enorme pentacolo a cinque punte fatto di fiamme.

Mi accorsi inoltre, che i tronchi degli alberi intorno a loro erano marchiati con degli strani simboli, che divenivano sempre più luminosi a mano a mano che le figure incappucciate continuavano a pronunciare una strana cantilena in una lingua a me sconosciuta.

Poi all'improvviso, una nube densa e nera squarciò il cielo notturno pulsando come se all'interno di essa ci fosse vita.

-Vitae necisque inimicae ante me in limbum cadent-

Urlarono in coro gli incappucciati, e un fascio di luce verde scese dalla nube verso la donna, facendola scomparire nel nulla.

Il fuoco del pentacolo si spense e il buio mi avvolse.

Mi risvegliai nel letto della mia stanza, con il cuore che batteva all'impazzata e il fiato corto

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Mi risvegliai nel letto della mia stanza, con il cuore che batteva all'impazzata e il fiato corto.

"No, questo è troppo anche per me! Devo ricordarmi di contattare la mia vecchia psicologa." pensai preoccupata, incerta se ridere o piangere.

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