9 - LA STORIA DI ROXY

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                        DIARIO DI MANUEL HAMMOND

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                        DIARIO DI MANUEL HAMMOND

Dopo aver fatto colazione mi recai in ufficio come di consueto.

Verso la tarda mattinata, ricevetti un messaggio da parte di Dario, che mi informava di aver parlato con la ragazza di nome Roxanne e di averla convinta a incontrarci quella sera stessa. Così, mandai un messaggio a Nicholas e agli altri, per avvertirli.

Quel giorno uscii da lavoro un po' prima del solito, verso le 19.30.

Consumai una cena fugale al tavolo della grande cucina con pareti in pietra rustica e poi mi preparai per andare al tanto atteso incontro.

Come d'accordo, Nicholas ed io, ci presentammo alle 21.00 nel retro della chiesa.

Suonammo al campanello di una porticina in ferro battuto.

Dario non si fece attendere e venne ad aprirci, vestito con pantaloni e giacca rigorosamente neri.

"Entrate pure" ci disse,

"La ragazza è già arrivata?" chiese Nicholas,

"No, c'è voluto molto per convincerla, speriamo che non ci ripensi all'ultimo momento" rispose Dario.

A quel punto io e Nicholas ci voltammo verso una vecchia specchiera, dal vetro evidententemente segnato dal tempo e cambiammo pelle, mutando così anche aspetto.

I capelli e gli occhi di Nicholas divennero castani assumendo le caratteristiche fisiche di un uomo sulla quarantina, mentre io assunsi le sembianze di un uomo calvo, alto e piuttosto muscoloso.

Avevamo scoperto che la capacità di cambiare aspetto era una caratteristica tipica dei mutanti o almeno dei mutanti di un certo livello...

"Che te ne pare?" chiese Nicholas rivolgendosi a Dario

"Perfetto, siete irriconoscibili!"

Dopo qualche minuto il sacrestano si presentò per avvertirci dell'arrivo di Roxanne.

"Bene, vado ad accoglierla, voi aspettate qui. " disse il nostro amico

"D'accordo" rispondemmo.

A quel punto Dario andò nell'altra sala chiudendosi la porta alle spalle.

Essendo l'udito dei mutanti decisamente più sviluppato rispetto a quello delle persone normali, non ci fu difficile ascoltare la conversazione tra il nostro collega e la ragazza.

"Sei sicuro che questi poliziotti siano affidabili? non voglio mettere a rischio la mia vita o quella della mia famiglia." disse la ragazza con voce tremante.

"Certo che sono affidabili! Credi che possa farti del male? Sai quanti ragazzi abbiamo aiutato a uscire dal giro della droga io e i miei collaboratori? Quante prostitute abbiamo tolto dalla strada..?. quanti lavori abbiamo trovato per gente senza tetto...?  se non ti fidi di me, l'unica alternativa sarebbe quella di sporgere denuncia, ma con tutti i rischi connessi... e poi se fossi un prete corrotto sguazzerei nell'oro non credi?"

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