12 - BIANCO INQUIETANTE

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                                                                    (Roxy)                                                           

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                                                                    (Roxy)                                                           


Rossana arrivò con la sua auto difronte una villetta in stile moderno situata fuori città. Il massiccio cancello in ferro battuto si aprì in automatico, lasciando libero  l'accesso su una lunga stradella fiancheggiata da palme e siepi.

La ragazza si diresse subito verso lo spazio adibito a parcheggio, poi scese dalla vettura, come sempre meravigliosa ed elegante, in un abito da sera che le arrivava sulle ginocchia e rigorosi tacchi a spillo.

Un maggiordomo dall'aspetto attempato si presentò alla porta d'entrata per scortarla fino alla sala d'attesa.

"Tutto bene Gas?" chiese la ragazza sistemandogli il papillon

"Solita vita signorina." rispose lui con tono inespressivo

"Di che umore è questa sera il nostro amico?"

"Fortunatamente sembra essere soddisfatto degli ultimi risultati..."

"Ah bene!" esclamò lei

"Vado ad annunciarla."

L'uomo salì la scala dai gradini marmorei poggiando la mano sinistra sull'imponente ringhiera di legno, per ridiscendere giusto cinque minuti dopo, durante i quali Rossana si mosse lenta e indisturbata osservando i quadri lungo le pareti.

Dmitrij era uno scopritore di talenti e amava circondarsi di opere che non fossero solo banali copie di autori famosi, ma gioielli selezionati attentamente, frutto della mano di artisti promettenti.

"Signorina può accomodarsi. La stava aspettando..."

"Bene, vado subito."

La ragazza si avviò su per le scale con passo di gazzella, giungendo così al corridoio del piano superiore.

"Vieni pure avanti!" rispose una voce dall'interno.

Tutto in quella villa richiamava maledettamente il bianco, dai muri alle porte, fino agli arredi in stile moderno che erano però ben conciliati con quello classico. La stanza di Dmitrij non era meno bianca delle altre parti della casa, ma la singolarità del mobilio e l'uso sapiente delle giuste sfumature nelle tappezzerie riuscivano a renderla originale e confortevole. L'enorme letto circolare, era posto su un piano rialzato rispetto al resto della stanza, fiancheggiato ai lati da due colonne classiche in stile dorico, che arrivavano fino al tetto.

Rossana si accomodò nel salottino che si trovava difronte la grande vetrata, poi esordì dicendo:

"Ogni volta che vengo a casa tua questo panorama mi lascia senza fiato!"

Dmtriji si trovava difronte la porta finestra che dava sul balcone, circondata a sua volta da ampie vetrate che liberavano la visuale sulla riva e il fiume.

"Ogni volta che ti vedo mi lasci senza fiato!" esclamò lui voltandosi verso la ragazza

"Esagerato...!"

"Non mi credi? Pensi che lo dica a tutte...?" replicò lui inarcando le sopracciglia

"So che non sei un tipo da complimenti facili..."

"No, non sono un tipo da complimenti punto e basta!"

Lei per tutta risposta fece spallucce e abbassò timidamente lo sguardo, mentre lui si apprestava a versarle un drink nel bicchiere.

"Hai fatto un ottimo lavoro con quei ragazzi. Adesso non ci resta che aspettare che abbocchino all'amo..."

"Perché ce l'hai così tanto con Dario?" chiese Rossana

"Io non ce l'ho con lui! Deve solo evitare di mettermi i bastoni fra le ruote." rispose Dmitrij cercando di divagare.

"Non mi hai ancora detto la vera identità delle persone che lo aiutano..."

"Ogni cosa a suo tempo Baby"

"Perché avete deciso di sacrificargli Scorpius?"

"Scorpius ha causato fin troppi problemi alla S.P.E.E.C.T.R.E così hanno deciso di usarlo per arrivare a qualcuno di ben più elevato valore..." rispose Dmitrij

"Quanti misteri! Perché non dici mai come stanno veramente le cose?" chiese ancora Roxy.

"E tu perché mi manchi di fiducia?"

"Non è che voglia mancarti di fiducia, ma quando faccio qualcosa voglio capire bene quali sono i motivi per cui lo faccio...non so se mi spiego..." rispose lei

"Quando ti ho raccontato le mie origini,  spiegandoti che io e mio padre eravamo partiti da zero provenendo dalla Russia, mi hai detto che ero il tuo modello, la persona che volevi prendere ad esempio. E' ancora così?"

"Certo che è ancora così!"

"Allora devi fare come ti dico io."

"...Ma ciò non vuol dire che io sia una marionetta nelle tue mani e se pensi che lo diventi ti sbagli di grosso..." ribatté Roxy posando il bicchiere sul tavolino e facendo uno scatto per andarsene.

"Ti ricordo che non hai il coltello dalla parte del manico piccola..." disse Dmitrij cambiando improvvisamente tono di voce e trattenendola per un braccio.

"Io voglio solo che la mia famiglia stia bene."

"E io ti ho accontentato mi pare! Tuo zio finalmente ha trovato lavoro..." cantilenò divertito Dmitrij.

"Sí... e i soldi sono arrivati regolarmente sul mio conto corrente..." cantilenò lei di rimando

"A proposito di coltelli..." disse lui afferrandola per i fianchi e tirandola a se.

Un vento improvviso fece volare le tende e sbattere le persiane, mentre le luci cominciarono a divenire sempre più soffuse.

Una nebbiolina sottile penetrò all'interno della stanza avvolgendo completamente le due figure.

Le mani di Dmitrij scivolarono lungo le gambe di lei fino ad alzarle il vestito e a strapparle le mutandine di dosso.

"Da dove proviene questa nebbia? C-come ci riesci?"

"Questo non è il momento..." la zittì lui.

Poi nell'arco di un secondo si trovò sbalzata sul letto a pancia in giù, con Dmitrij che continuava a stringerla per i polsi.

Sentiva le labbra di lui sul collo provando una strana sensazione confusionale. Quando all'improvviso dei canini affilati come lame e allo stesso tempo sottili come siringhe penetrarono nella candida pelle rosea... un gemito... il sangue scivolò sulle lenzuola bianche... mentre la nebbia continuava ad aleggiare...

                                                                   (Dmitrij Egorov)

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                                                                   (Dmitrij Egorov)



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