6 - IL MEDAGLIONE

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DIARIO DI  LUCy  LOVELACE


Quella mattina mi svegliai verso le 08.00 e come di consueto scesi giù in cucina a fare colazione. Mentre preparavo il caffè, mandai un messaggio alla mia amica Vanessa per sapere in che condizioni si trovava la sua caviglia, dopo l'incidente dovuto al tentativo di furto. Lei rispose subito che stava meglio, nonostante non riuscisse a poggiare ancora bene il piede.

Quell'evento mi aveva fatto capire quanto potessimo essere indifese noi ragazze.  Mi ero sentita debole, non volevo stare tutta la vita nella speranza dell'aiuto di qualche "eroe" dell'ultimo minuto.

Continuavo a mescolare il cappuccino immersa nei miei pensieri, quando ad un tratto mia madre, staccandomi un auricolare dalle orecchie, intervenne dicendo:

"Si può sapere cos'hai questa mattina?"

"M'iscrivo in palestra, voglio fare Arti Marziali o qualsiasi altro sport che mi faccia scaricare nervi e che mi aiuti a sapermi difendere"

"Bene e da dove salta fuori quest'idea?" Chiese sbalordita

"Da quello che è successo nei pressi dell'Università l'altro giorno."

"Non essere sciocca! Può capitare a chiunque un tentativo di rapina. In che modo potrebbero aiutarti le Arti Marziali contro un teppista col motore?" Commentò lei saggiamente.

"Quest'episodio  in realtà è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso"

"Che vuoi dire?" Chiese

"Quante volte si sente parlare di ragazzi che vengono rapinati per le strade? Il mese scorso una collega di studi è stata fermata di notte, per sottrarle il telefonino, l'orologio di marca e pochi soldi che aveva nel borsellino. Lei ha opposto resistenza e alla fine le hanno rotto il naso. Ti rendi conto?"

"Oh cielo! Non le avranno fatto violenza..."

"No, per fortuna no..." Confermai subito

"Dopo averla rapinata si potevano anche risparmiare di romperle il naso!" Esclamò la mamma

"Lei non li ha potuti neanche riconoscere perché avevano le facce coperte" Spiegai.

"Capisco! Così questi episodi ti hanno fatto venire il pallino delle arti marziali!"

"Esatto" Risposi, mentre sorseggiavo l'ultimo po' di cappuccino  nella tazza.

"Beh, se sei convinta d'iscriverti in palestra fa' pure, ma stai attenta."

"Non preoccuparti" Risposi dandole un bacio sulla guancia.

Poi uscì dalla cucina e tornai in camera per cambiarmi.

Mi vestì in modo sportivo con jeans e maglietta aderente, mettendo la grande borsa blu a tracolla.

Quel giorno avrei preso l'autobus, visto che la macchina serviva alle mie sorelle, così mi sedetti alla fermata ad aspettare e fortunatamente l'autista fu puntuale.

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