46 - IL BACIO DELL'ANIMA

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DIARIO DI MANUEL HAMMOND

Le tempie cominciarono a pulsare e un dolore lancinante mi attraversò tutta la corteccia celebrale. Fu allora che capii di aver subito un attacco da Scorpius senza essermene reso conto.

"Cosa c'è principino? Ti senti indifeso?"

"Come sei venuto a conoscenza della mia vera identità?" domandai dolorante

"Sei tu che hai perso i ricordi bevendoti tutte le fandonie di tuo padre..." rispose ridendo

"Cosa vuoi dire?"

Ma la risposta di Scorpius non arrivò e al suo posto si fece spazio una visione. Un ricordo di tanto tempo addietro dove sia io che Dmitrij Egorov, Scorpius e altri bambini mutanti giocavamo una partita... non so... forse un torneo su Diamond saaman. La squadra in cui giocavo perse e lo sguardo deluso di mio padre mi trafisse da parte a parte raggelandomi il cuore.

La squadra di Dmitrij Egorv vinse e io fui punito con la cancellazione dei ricordi e spedito in un istituto per ciechi. Considerato un disonore da tutti.

"No, non è possibile, tutto questo no può essere vero!" urlai

"Invece ti sto dicendo la verità." rise scorpius

Gli specchi della sala si illuminarono di una luce anomala e abbagliante, lasciando intravedere  all'interno di essi  uno squarcio vagamente simile a un passaggio per un altro luogo.

"Com'è possibile!" esclamai

"Tu non sai niente..."

Detto questo si avvicinò a Primrose, la quale, dapprima immobile com'era, si accasciò  priva di sensi tra le braccia di Scorpius che la prese in braccio e la trascinò con sé attraverso lo squarcio nello specchio.

"Dove stai andando? Lasciala maledetto!" gli urlai dietro, ma quello non diede nessun conto.

Cercai allora di non perdere troppo tempo nel recuperare le forze dopo l'attacco subito da Scorpius per effettuare la trasformazione in mutante e correre dietro a quel criminale.

Una volta attraversato lo squarcio nello specchio, restai basito nell'osservare la scena raccapricciante in cui Lucy era tenuta prigioniera fra ramificazioni spinate che le sottraevano il sangue goccia a goccia, il quale veniva poi raccolto in una sorta di bozzolo pulsante sporgente da quello stesso albero intriso di magia oscura.

"Lucy...!" urlai sbigottito, ma ovviamente la ragazza non poteva né vedermi né sentirmi in quanto priva di sensi

"Maledetti...! Cosa le avete fatto?" esordii ancora

La figura alta con il manto nero e la maschera gioiello indosso scoppiò in un sorriso macabro, poi esordì dicendo:

"Ti aspettavo..."

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