Questa saga narra le vicende di giovani ragazzi che subiscono una mutazione genetica a causa di sperimentazioni illegali, fatte sull'ambiente, nei terreni e persino sugli uomini, da parte di una società criminale chiamata S.P.E.E.C.T.R.E . I giova...
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DAL DIARIO DI CASSANDRA LOVELACE
L'indomani a scuola, non si faceva che discutere del nuovo arrivato e delle punizioni che erano state assegnate ai due litiganti.
L'insegnante della prima ora, ci informò che Jhon non si sarebbe allenato con la squadra di football per due settimane intere. Mentre Yi Lian, avrebbe fatto gli straordinari in biblioteca, aiutando a catalogare e a sistemare i libri.
Mi sentivo in qualche modo responsabile di quanto accaduto.
Quel ragazzo, non aveva ancora messo piede a scuola che si era già beccato una nota e delle punizioni. Durante la pausa pranzo, Yi Lian, si sedete a un tavolo in fondo alla sala mensa, mentre io presi posto al mio abituale, insieme a Amy e Lorraine.
"Avete già pensato all'accompagnatore per il ballo di Halloween?" chiese Lorraine
"Veramente no!" risposi
"Quanto sei ingenua tesoro...!"
"Beh, non è che se sto a pensarci cambia qualcosa..."
"Secondo me non ci pensi, perché non c'è nessuno con cui ti interessa andare." intervenne Amy
"Può darsi! Quest'istituto sta diventando troppo monotono ai miei occhi."
Istintivamente, per un motivo sconosciuto, mi voltai verso Yi Lian.
"Io vado a salutarlo!" esclamai
"Kassie, non fare pazzie..."
Prima che le mie amiche potessero mettermi in guardia da tutti i rischi che correvo con quest'atto di anticonformismo, avevo già raggiunto l'altro tavolo.
"Ciao. Come stai?"
"Tutto ok!" rispose sorpreso
"Posso sedermi?"
"I posti sono liberi..."
"Pungente!" esclamai sorridendo
"Non sentirti in colpa per le punizioni. Uno come quello farebbe saltare i nervi a chiunque." disse scandendo bene le parole
"Picchiare qualcuno non è mai giusto teoricamente."
"Stava esagerando! " replicò
"Sei diventato l'eroe della situazione!" sorrisi.
Lui per tutta risposta, abbassò lo sguardo e sollevò un sopracciglio.
Da quel momento, non ci fu bisogno di ulteriori parole, poiché gli occhi cominciarono a dialogare tra loro, come se si fossero rincontrati dopo secoli.
"Non mangi la pizza?"
"Ha un sapore terribile. Penso che mi accontenterò della frutta."
"Il cibo della mensa non è un granché effettivamente..." osservai
