47- LA SECONDA RECLAMAZIONE

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Diario di LUCY LOVELACE

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Diario di LUCY LOVELACE

Riaprii gli occhi nel letto di una stanza finemente arredata come a riprodurre le caratteristiche naturali, degli alberi, delle foglie e delle rocce.

"Dove sono?" domandai

"Non temere bambina! Adesso sei al sicuro... Almeno tu sei al sicuro....!

"chi sei? Come ti chiami?"

"Arkal..." rispose semplicemente

"L'ultima cosa che ricordo è che mi trovavo intrappolata tra i rovi di quell'orribile albero e il guerriero con l'armatura mi ha salvata dall'incantesimo dello specchio."

"Il guerriero sarei io!" disse dal fondo della stanza un uomo alto avvolto dalla penombra

"Scopri il volto. La ragazza ha diritto a conoscere la tua vera identità..." disse Arkal

Quando il guerriero ebbe attivato il pulsante della cintura, la maschera sul volto scomparve dividendosi in due, per poi ripiegarsi all'interno della restante armatura.

"M-Manuel...!" balbettai tremante cercando di alzarmi dal letto, ma vedendo solo dopo che avevo una flebo attaccata al braccio.

"No, non fare sforzi! Sei ancora troppo debole..." impose Manuel

"Oddio! Primrose..." balbettai ancora portandomi le mani tra i capelli

"Non siamo riusciti a risvegliarla!" si rattristò Arkal

"Che significa?"

"Che verte ancora in uno stato di incoscienza nella foresta dove è stata imprigionata." rispose Manuel

"Perché non si è risvegliata?"

A quel punto Arkal ci spiegò che secondo lui la ragazza era rimasta imprigionata nella stessa dimensione in cui ero rimasta imprigionata io. Una dimensione di passaggio tra la vita e la morte.

"Lucy ti chiedo di usare i tuoi poteri per aiutarci a riportare in vita la povera Primrose!" esclamò Arkal

"...ma io non ho la più pallida idea di come fare! I miei poteri vanno e vengono e non sono ancora in grado di controllarli." dissi disperata

"Io sono un mago e posso aiutarti a conoscere meglio i tuoi poteri, ma poi deve essere tu a prendere il controllo su di loro e a non lasciare mai che siano essi a dominare te." spiegò Arkal

"Non mi avete ancora detto dove siamo! Cos'è questo posto?" replicai

"Siamo su Diamond Samaan" rispose il mago

"Esiste veramente...? Ho letto di questo posto nei libri di magia della mia famiglia!"

"adesso però devi riposare...! Siamo stati costretti a farti una trasfusione perché avevi perso troppo sangue" disse Manuel con la solita voce sensuale che mi faceva accapponare la pelle ogni volta che la sentivo.

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