Capitolo 7

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CAMILLE'S POV

Quando sento la porta aprirsi mi asciugo le lacrime ed esco da bagno, trovo Ivan che si è sdraiato a pancia in giù con solo un asciugamano in vita allora io mi siedo a cavalcioni sul suo culo e devo ammettere che è davvero comodo chissà quanta palestra fa per averlo così sodo, mi sdraio su di lui e lo abbraccio da dietro dopo qualche minuto sento che il suo respiro si è fatto regolare così mi metto seduta e gli accarezzo la schiena larga.

Visto che ha deciso di smettere di parlarmi mi vesto e prendo dei soldi dal suo portafoglio senza farmi beccare, e chiamo un taxi dal telefono che trovo qui in casa, quando arriva salgo e gli dico di andare all'aeroporto. Arrivati pago il tassista e mi dirigo a prendere il primo biglietto per l'America, compro il biglietto e mi siedo visto che devo aspettare 1 ora. Mentre la hostess ci spiega cosa fare in caso di emergenza prima di partire vedo Ivan che mi cerca come se fossi la sua ragione di vita e i suoi uomini che mi cercano per tutto l'aeroporto probabilmente avrà visto che gli mancavano i soldi anche se ho dato tutti i soldi alla ragazza della reception, il tassista ha deciso di prendere solo due banconote e mi guardava impaurito. Mi avrà riconosciuta quindi ho deciso di lasciare i soldi rimanenti alla recenptionist e andare senza nulla.

Quando mi nota sull'aereo vedo i suoi occhi bruciare d'ira e siccome l'aereo non è ancora partito mi alzo e corro da lui non riesco a lasciarlo e so che peggiorerei solo la situazione già non mi parla ci manca solo più che non si faccia vedere. Ivan rimane sorpreso dal fatto che sia scesa dall'aereo per stare con lui quindi mi abbraccia forte e io inizio a piangere «Perchè te ne sei andata e poi sei scesa dall'aereo per venire da me?» chiede e nei suoi occhi leggo preoccupazione e rabbia, molta rabbia «Perchè non mi parlavi e ho pensato di scappare... poi mi sono pentita quando ti ho visto che mi cercavi come un disperato e quando hai incontrato il mio sguardo e l'ho visto pieno d'ira ho deciso di scendere per non peggiorare la situazione tra di noi» dico tra i singhiozzi, Ivan continua a stringermi forte a lui.

«Camille... ora fai esattamente ciò che ti dico... abbiamo un cecchino puntato quindi ascoltami bene e segui i miei passi ok?» io tremo di paura ma faccio come dice e lo seguo e stando molto attenta a ciò che mi dice «Il bersaglio sei tu quindi devi stare sempre in movimento il cecchino è sull'aereo che sta partendo ora» guardo l'aereo che se ne va e vedo Ivan tirare fuori la pistola per poi sparare al motore quando l'aereo decolla e arriva ad una certa altezza lo vediamo prendere fuoco e precipitare subito dopo. Io e Ivan entriamo in un Suv che ci porta a casa, appena entrati andiamo in camera e vedo Ivan che è abbastanza incazzato «Sai che stavi per morire?!?! Come ti è saltato in mente di scappare ti ho detto che era troppo pericoloso lasciarti lontana da me ma tu come al solito non mi ascolti e se non fossi arrivato in tempo avrei dovuto seppellirti chissà dove solo per una tua stronzata!!!» ricomincio a piangere e lui si passa una mano nei capelli frustrato «Scusa...» dico tra i singhiozzi «Non mi importa nulla delle tue scuse stavi per farti ammazzare solo perchè ho smesso di parlarti!!! Ti rendi conto della stronzata che stavi per fare?!» abbasso la testa cominciando a piangere lo sento sbuffare e poi esce sbattendo violentemente la porta come se volesse buttarla giù, io mi sdraio sul letto e continua a piangere finchè non mi addormento.

IVAN'S POV

Mi siedo dietro la porta e la sento piangere mi prendo la testa tra le mani e mi maledico perché è colpa mia se adesso sta così. Appoggio la testa sul muro e sto così finché non la sento più piangere, quando smette rientro e la trovo addormentata sul mio cuscino. Mi levo le scarpe e le ci copro per poi addormentarmi abbracciato a lei.

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Sento bussare alla porta e apro piano gli occhi vedendo che Camille sta ancora dormendo rannicchiata contro di me, a malavoglia mi alzo e vado ad aprire la porta vedo davanti a me Yuri, Andrey e Aleksandr con il fiatone «Che succede?» chiedo vedendoli con gli occhi spalancati «Dobbiamo andarcene... i messicani... hanno provato ad uccidervi... e non avete visto che... sulla vostra finestra... c'è scritto con il sangue... che vi vogliono morti...» guardo la finestra e vedo sangue colare prendo la mia pistola, il telefono e corro nel mio studio a prendere il computer mio, di Camille e il suo telefono e dico ad uno dei ragazzi di prendere Camille.

Scendiamo di corsa lasciando tutti qui e prendiamo 2 macchine io, Yuri e Camille saliamo su un Suv mentre Aleksander e Andrey vanno su una Ferrari. Dopo un' oretta di viaggio Camille si sveglia e devo iniettargli un tranquillante per non vedere la strada, metti caso che si sveglia una mattina e vuole scappare stavolta forse è meglio che non rischio «Scusa tesoro ma non posso farti vedere la strada per non rischiare che tu scappi» si riaddormenta e noi andiamo il più lontano possibile da quella casa, ho detto hai miei uomini di prendere le macchine e venire nella casa in cui stiamo andando ora così evito di perdere gente che in questi anni ne ho già persa troppa.

Entriamo il casa e Camille si sveglia quindi la metto giù e la porto nella nostra camera per poi buttarmi sopra il letto e lei comincia a guardarsi un po' in torno, va verso la finestra e si siede sul davanzale per poi guardare le stelle fuori visto che si è fatta sera io mi alzo e l'abbraccio da dietro «Dobbiamo andare a mangiare...» dico dolcemente lasciandole un bacio sulla tempia «Non ho fame» dice mentre io sospiro osservando anche io le stelle «Ok... quando hai fame vieni giù...» lei annuisce ed io scendo, preparo qualcosa per tutti io e i ragazzi mangiamo insieme e quando abbiamo finito prendo un vassoio e lo porto a Camille lasciandoglielo sul comodino e scendere ad aiutare Yuri con i piatti visto che sembra in gravi difficoltà.

CAMILLE'S POV

Sento Ivan entrare e poi esce guardo verso la porta e vedo che mi ha lasciato da mangiare prendo il vassoio e mangio sul davanzale la vista da qua è davvero magnifica e anche il cibo è davvero buono la domestica che l'ha fatto deve essere davvero brava. Scendo per posare il vassoio e vedo tutti e 4 i ragazzi in serie difficoltà con i piatti, Ivan quando sono arrivata nell'altra casa me li ha fatti conoscere, vedendoli che cercano di lavare un piatto scoppio a ridere di gusto «Certo che invece di ridere potresti darci una mano...» dice Yuri mettendo il broncio «Non avete una lavastoviglie?» dico asciugandomi le lacrime mentre mi guardano tutti come se fossi un alieno «Una che?!» continuo a ridere come una pazza per le loro facce «Una lavastoviglie».

«E che cazzo è?» chiede Aleksandr con il suo solito francesismo «Una cosa che metti una pastiglia e quando la accendi ti lava i piatti, le posate e le pentole» spiego vedendo gli occhi di Andrey illuminarsi
«COMPRIAMOLA!» urla improvvisamente per poi prendersi uno schiaffo dietro la nuca da Aleksandr «COGLIONE DOVE MINCHIA LA PRENDIAMO IN RUSSIA E POI A QUEST'ORA CHE POTREMMO ESSERE ANCHE GESÙ CRISTO MA NON CI APRE UN CAZZO DI NESSUNO» dice Yuri e quando guardo l'orologio mi rendo conto che sono le nove «Vero... ANDIAMO COMUNQUE!» mentre loro "litigano" io continuo a ridere e mi viene mal di pancia dalle risate «Per una volta Yuri ha ragione» dice Aleksandr dopo aver menato Andrey e Yuri che continuavano a litigare come bambini «OOOOO IO HO SEMPRE RAGIONE» dice Yuri alzando la voce ma Aleksandr lo fulmina.

«Si credici...» dice Ivan ghignando divertito mentre l'amico gli mostra il dito medio ed io ridacchio «Avete lo spazio per metterla» chiedo osservando la cucina «No... quindi ci attacchiamo al cazzo» vedo Andrey alzare gli occhi al cielo poi tira fuori il telefono e cerca qualcosa, fa partire un video in russo che io non capisco quindi vado dietro di loro per vedere ha cercato. Vado a vedere e scoppio a ridere di gusto perché ha cercato come lavare un piatto.

Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora