Capitolo 9

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CAMILLE'S POV

Arriviamo in una nuova casa e vedo subito molte guardie armate fino hai denti che stanno tutti intorno noi, entriamo e Ivan mi porta in camera e stranamente rimane con me e ci addormentiamo abbracciati.

2 mesi dopo

Sono passati due mesi da quando siamo scappati dall'ospedale e oggi il medico mi deve visitare, quella minigang sta occupando molto tempo a Ivan ma non mi lascia mai sola sta con me e mi sussurra parole dolci in russo all'orecchio e poi mi dice il significato e io le ripeto per imparare un pò il russo, Ivan mi ha insegnato qualcosa ma la gang ha ricominciato a dargli problemi e non ha trovato tempo di insegnarmelo. Mi ha preso un computer nuovo e anche un telefono, mi ha salvato il suo numero e quello dei ragazzi poi il dottore bussa alla porta e Ivan gli va ad aprire «Buongiorno signorina Volkov come si sente?» mi chiede il medico e quando sento che mi chiama con il cognome di Ivan un sorriso spontaneo mi si stampa in faccia «Bene ogni tanto un po' di dolore dove ci sono i punti ma per il resto bene» lui annuisce e dice che devo levarmi la maglia, Ivan lancia uno sguardo hai ragazzi che titubanti fissano il medico e poi si girano così io fisso Ivan e anche lui si gira, mi levo la maglia e il medico comincia a visitarmi.

«Se la tocco qui le fa male?» chiede ed io annuisco «Ok adesso devo togliere i punti... devi stare fermissima va bene?» annuisco un'altra volta e sento la paura farsi spazio dentro di me quindi chiamo Ivan che si mette vicino a me e mi stringe la mano per poi fare un cenno al medico che comincia a togliermi i punti, quando ha finito ci passa sopra un pezzo di cotone con del disinfettante «Ora se la tocco dinuovo qui le faccio male?» chiede ed io nego con la testa. Mi rimetto la maglia e i ragazzi si girano nuovamente verso di me «Allora... la ragazza sta benissimo si è ripresa bene ma se dovesse avere dei dolori le prescrivo un antidolorifico e deve fare per una settimana delle punture, dovrebbe farne una ora e subito prima di pranzo per tutta la settimana» Ivan annuisce e gli dice di farmi la puntura, il medico annuisce e prende la siringa gli mette l'ago e io spalanco gli occhi, si avvicina a me e mi fa l'ignezione e io stritolo la mano di Yuri visto che è l'unico vicino a me.

Dopo avermi fatto la puntura Ivan manda qualcuno a prendermi l'antidolorifico e i ragazzi mi lasciano riposare tranne Ivan che ovviamente rimane con me, io mi levo i pantaloni e rimango solo con la sua maglietta addosso per poi mettermi a pancia in giù e dormire.

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Sento Ivan che mi trascina verso di lui apro gli occhi e mi perdo nelle suoi smeraldi verdi, mi alzo e vado a farmi una doccia, esco e mi asciugo poi mi lavo i denti e Ivan viene verso di me e mi prende il viso a coppa per poi baciarmi dolcemente le labbra, mi chiede l'accesso con la lingua che io gli do e quando siamo senza fiato ci stacchiamo, Ivan mi prende e mi butta sul letto poi comincia a baciarmi il collo e mi leva la maglia per poi scendere sul seno e io per il piacere inarco la schiena, lui ne approfitta per slacciarmi il reggiseno e toglierlo poi comincia a torturarmi un seno e io gli levo la maglia per poi infilare le dita nei suoi folti capelli scuri, quando ha finito con uno tortura anche l'altro e io gemo senza ritegno per il piacere che mi da. Comincio a sentire un fastidio in mezzo alla gambe e mi muovo sotto di lui per toglierlo poi lui mi leva le mutandine per poi fare lo stesso anche lui liberando la sua enorme erezione, io spalanco gli occhi e lui mi bacia stuzzicando la mia entrata, lui mi guarda come per chiedermi conferma e io annuisco, comincia a entrare piano in me e sento un bruciore allucinante quindi incomincio a piangere «Amore tranquilla adesso passa... rilassati ok? Poi passa...» Ivan comincia a baciarmi il collo e col pollice fa dei movimenti circolari che alleviano un po' il mio dolore trasformandolo il piacere, quando è completamente dentro di me sta un attimo fermo per farmi abituare alle sue dimensioni e poi comincia a muoversi piano in me e comincio a provare piacere, gli stringo i capelli e lui aumenta le spinte andando a toccare punti molto sensibili.

Vengo avvolta da un piacere fortissimo e urlo mentre sento la sua asta che comincia a pulsare e indurirsi e poi sento il liquido riempirmi completamente. Ivan esce da me e io provo ad alzarmi ma le mie gambe tremano e cado a terra, sento la risata di Ivan e poi mi viene a prendere e quando stiamo andando il bagno vedo una macchia rossa sul letto e urlo. Vedo poi i ragazzi entrare in camera allarmati e quando ci vedono escono schifati mentre io e Ivan scoppiamo a ridere, entriamo in doccia e ci laviamo usciamo, per poi asciugarci. Vado nella cabina armadio e prendo dei vestiti comodi, poi prendo delle lenzuola pulite e le metto al posto di quelle sporche che metto nel cesto da lavare in bagno mentre Ivan si asciuga i capelli. Scendo per preparare da mangiare e trovo i ragazzi che cercano di fare qualcosa, mi avvicino e noto che stanno provando a cucinare qualcosa ma non capisco cosa sia.

«Che state cucinando?» chiedo entrando in cucina vedendoli indaffarati «Volevamo provare a fare la carne impanata e le patatine fritte ma non abbiamo idea di come si facciamo quindi abbiamo preso del pane e stavamo cercando di capire come far venire la panatura» chiede impacciato Andrey mentre osserva tutte le cose che hanno messo sul bancone «Basta grattare il pane e poi in un altro piatto mettere l'uovo e lo sbattete» spiego mentre loro si guardano confusi «Ok fai tu... così noi impariamo» annuisco e mi metto a cercare un qualcosa per grattare il pane a quando lo trovo lo do ad Aleksandr e gli dico come fare poi prendo un altro piatto e ci metto dentro 2 uova a faccio vedere hai ragazzi come sbatterle poi dico a Yuri di passare le fettine nell'uovo e passarle poi a Andrey che le impana, intanto Aleksandr gratta il pane e quando ne ha un po' lo mette nel piatto di Andrey che impana le fettine.

Ivan scendo e scoppia a ridere alla vista dei tre che cucinano e io che li osservo «Che hai da ridere?» chiede scontroso Yuri mentre immerge la carne nell'uovo sporcando la cucina «Vi ha praticamente schiavizzato» e continua a ridere come un matto allora vado da lui e gli dico di mettere su l'olio Ivan smette di ridere e mi fissa stranito «Muoviti prendi una padella e metti su l'olio altrimenti non mangi» lo minaccio e lui incrocia le braccia al petto «Allora qui il capo sono io e decido io cosa fare o non fare» alzo un sopracciglio e mi avvicino a lui «Ivan datti una mossa e metti su l'olio o te la scordi per due mesi» lui fa come gli ho detto e va a prendere la padella borbottando qualcosa di incomprensibile quindi stavolta è il nostro turno di ridere come dei matti.


Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora