Capitolo 14

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CAMILLE'S POV

il giorno dopo ci svegliamo tutti alle 11 ma siamo molto più riposati ci mettiamo a cucinare e poi i ragazzi escono mentre io salgo in camera e mi metto a leggere un libro. Quando si fa ora di pranzo scendo e mentre sto per mettere la pasta rientrano i ragazzi quindi la butto tutta e aspetto che si cucini intanto preparo il condimento. Quando abbiamo finito di mangiare ci mettiamo sul divano a guardare un film comico ma siccome è italiano non capiamo un cazzo. Yuri prova a mettere la TV in lingua inglese così possiamo capire tutti ma non ci riesce e dice qualcosa in russo che fa ridere i ragazzi mentre io li guardo confusa. Ivan mi si avvicina all'orecchio e mi parla a bassa voce in modo che possa sentire solo io. «Ha appena detto che la TV è una figlia di puttana» io ridacchio e involontariamente mi muovo un po' troppo «Ma sai mi ha fatto venire una certa voglia e tu in questa posizione non aiuti per niente...» divento rossa come un peperone quando comincio a sentire il rigonfiamento che ha nei pantaloni che fino a prima non avevo notato.

Quindi prendo una coperta e faccio finta di avere freddo e me la metto addosso per poi appoggiare la testa sulla spalla di Ivan e mettere una mano dentro i suoi pantaloni, lui sussulta per quello che sto facendo ma poi mette le mani sotto la coperta e si slaccia i jeans per poi abbassarsi anche i boxer e far fuoriuscire la sua asta, comincio a muovere la mano su e giù velocemente mentre lui cerca di trattenere i gemiti quando sento che comincia a pulsare vado ancora più veloce e lo sento irrigidirsi sulla mia mano e poi da un colpo di tosse per nascondere il gemito, sento il suo liquido sulla mano e sempre da sotto la coperta mi passa un fazzoletto con cui mi pulisco e lui si ritira su i jeans. Finalmente dopo 30 minuti Yuri riesce a mettere la lingua della TV in inglese e riprendiamo a guardare il film e finalmente capiamo qualcosa. Si fa ora di cena e siccome nessuno ha voglia di cucinare ordiamo sushi, finiamo di mangiare e ogniuno si ritira nella propria stanza.

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Verso le 2 di notte Ivan mi sveglia e io mormoro qualcosa di incomprensibile sento che dice qualcosa in russo e poi mi prende in braccio.

IVAN'S POV

Sono le 2 e ci hanno trovato di nuovo gli sbirri ma questa volta i messicani hanno esagerato quindi siccome Camille non ha intenzione di svegliarsi la prendo in braccio e saliamo sull'elicottero diritti verso il Messico. Arriviamo che sono le 8 del mattino e cominciamo a lanciare bombe sui locali dei messicani e le lanciamo anche sulle loro case, torniamo in Italia e facciamo esplodere i locali che hanno anche qui. Andiamo anche in Russia e facciamo la stessa identica cosa e torniamo nella vecchia casa, ci addormentiamo tutti sul divano mentre ho dato ordine a dei miei uomini fidati di tenerci d'occhio.

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Ci svegliamo che sono le 10 del mattino e mettiamo qualcosa sotto i denti per poi andare a farci tutti una doccia nelle proprie stanze e quando Camille si piega per prendere il suo intimo io mi appoggio a lei e comincio a strusciarmi. Dopo qualche secondo la prendo e la butto sul letto per poi levarmi l'asciugamano e fare la stessa cosa col suo, cominciamo a baciarci e lei appoggia le mani sul mio collo per poi scendere fino agli addominali mentre il comincio a baciarle il collo e scendo sempre più giù fino al arrivare alla sua intimità, le bacio l'interno coscia e lei geme mettendo una mano tra i miei capelli comincio a leccarle le grandi labbra bagnate e poi le succhio il clitoride mentre le infilò due dita dentro e comincio a pompare dentro di lei.

Quando viene mi tiro su e la bacio mentre appoggio la mia punta sulla sua entrata e lei spinge i fianchi verso di me «Come siamo vogliose» dico con voce maliziosa e lei diventa rossa come un peperone ma poi mi guarda e si morde il labbro cosa che mi fa eccitare ancora di più «Zitto e scopami» rimango stupito dalla sua affermazione ma poi faccio come dice ed entro con una spinta forte dentro di lei e comincio a spingere mentre lei geme e urla il mio nome in preda al piacere che gli do. Veniamo come sempre insieme e mi accascio sul letto e le faccio appoggiare la testa sul mio petto per poi addormentarci abbracciati.

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La mia sveglia suona e mi alzo per poi mettermi una canottiera e dai pantaloncini e vado a farmi la mia corsetta mattutina, mentre corro vedo delle persone sospette e vedo il marchio che hanno sulla mano capisco che sono i messicani mi nascondo dietro ad un albero per sentire la loro conversazione «Sti russi del cazzo ci hanno fatto saltare il aria quasi tutti i locali ma ho scoperto il loro punto debole... una ragazza di nome Camille... è lei la cosa a cui tengono di più se la rapiamo possiamo ricattarli...» sento dire da uno di loro e il panico mi assale «Come facciamo sono pieni di guardie» dice un secondo uomo, mi sporgo per vedere i loro volti così che posso dare ad un mio sicario un incarico «Dobbiamo creare un diversivo così la chiuderanno in una stanza e noi andremo lì e la prenderemo» dice il terzo uomo sorridendo malvagio «Ottima idea dobbiamo solo chiedere al padrone» torno indietro silenziosamente e quando sono abbastanza lontano prendo a correre più veloce che posso e trovo tutti già svegli in cucina che mi guardano come se fossi un alieno.

«Dobbiamo andarcene» dico con l'affanno «Ma siamo appena tornati cosa è successo?» chiede Yuri per poi mordere un pezzo di brioches «I messicani...» i ragazzi si guardano tra di loro e in quel momento scende Camille e loro capiscono che lei c'entra quindi si comportano normalmente e Camille si prepara un caffè con delle fette biscottate alla nutella. Dopo che hanno finito la colazione ci dirigiamo tutti nel mio ufficio e ogniuno prende posto «Vogliono rapirla hanno capito che è il nostro punto debole li ho beccati mentre correvo» li informo «Quando lo faranno?» chiede Yuri e io alzo le spalle facendogli segno che non so nulla, sentiamo Camille urlare e corriamo subito da lei ma quando arriviamo è troppo tardi, lei guarda quello che ha fatto con le lacrime che scendono sulle sue guancie e quando alza lo sguardo verso di me vedo solo delusione per sé stessa mentre io la fisso cercando di trasmetterle calma.

Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora