Capitolo 11

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IVAN'S POV

Quando mi sveglio sono le 19 trovo ancora tutti dormienti, sposto Camille e vado a preparare la cena e penso che dovrei assumere una cameriera visto che io e Camille siamo gli unici a saper cucinare e poi non può sempre pulire tutto lei quindi devo cercarmi una governante e delle cameriere così Camille può rilassarsi. Entro in cucina e comincio a preparare qualcosa alla veloce visto che conoscendoli arriveranno in sala da pranzo che avranno fame, infondo hanno preso quelli che hanno rapito Camille e li hanno riempiti di pugni. Mi sembra il minimo fargli trovare la cena pronta, 30 minuti dopo infatti li vedo arrivare e accomodarsi sull'isola della cucina.

Vado da loro e appoggio tutto sul tavolo, cominciano a servirsi e io mi metto vicino a Camille per poi cominciare a mangiare anche io «Dovresti assumere qualcuno non potete fare sempre tutto tu e Camille vi vediamo sempre stanchi mentre noi non facciamo nulla» dice Alexandr e gli altri concordano con lui «Tranquilli per me non è un problema anche perchè sono sempre chiusa qui in casa e non saprei che fare» dice Camille con la sua solita gentilezza bevendo un sorso d'acqua «Bhe potresti dare una mano alle cameriere così non ti annoi» dico facendo spallucce.
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Dopo aver finito di mangiare aiuto Camille a lavare i piatti e andiamo in camera per poi riaddormentarci sul letto ancora stanchi morti per oggi...

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Sento il rumore fastidioso della sveglia alle 8 del mattino che mi ricorda che devo andare a fare la mia corsetta mattutina così mi cambio prendo il telefono e gli auricolari ed esco non prima di aver lasciato un bacio sulla fronte di Camille. Vado a correre nel bosco e penso a quanto io sia fortunato ad avere una come Camille nella mia vita. E penso anche a dove posso trovare delle cameriere e una governante per la casa. Oggi sono pienissimo di impegni visto che quella ex organizzazione mafiosa ora sono tutti morti che io sappia mi hanno rapito delle puttane quindi devo andare dal mio socio che dovrebbe arrivare con un altro camion pieno di prostitute. Poi devo andare a controllare un carico e finire di torturare quei figli di puttana nello scantinato.

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Ho corso per un'oretta quindi torno in camera levo gli auricolari e mi spoglio per poi buttarmi sotto la doccia e lavarmi per bene, sento Camille abbracciarmi da dietro quindi mi giro e la bacio «Dove sei stato?» chiede sorridendomi «Sono andato a farmi una corsetta...» le rispondo per poi perdermi in quell'oceano che si trova al posto degli occhi «Oh... oggi devi lavorare?» chiede poggiando la testa sul mio petto «Si... vuoi venire con me?» annuisce entusiasta saltellando dalla gioia so che rischio portandola con me ma non voglio lasciarla qui da sola visto che gli altri vanno a controllare che sia tutto ok nei locali mentre io vado al mio locale più famoso a Mosca.

Finiamo di lavarci e ci asciughiamo per poi vestirci, io ho indossato una camicia con i primi due bottoni aperti e dei semplici jeans neri. Invece Camille ha messo un maglione che le arriva all'ombelico e dei semplici jeans skinny, scendiamo ed entriamo nella mia Porche per poi dirigerci nel mio locale a Mosca, sfreccio per le strade della Russia e dopo neanche 1 ora siamo arrivati. Entriamo e già i camerieri puntano gli occhi su di lei, io li fulmino con lo sguardo e loro abbassano subito il capo spaventati.

Arrivo al bancone e mi faccio portare 2 birre, mentre aspettiamo sento un paio di tacchi dirigersi verso di noi «Ciao amore... da quando questa puttanella sta da te non scopiamo più... che ne dici di andare in camera sai ti vedo molto teso... magari posso farti rilassare...» una delle puttane si avvicina a noi e appoggia una mano sulla mia coscia, la guardo schifato mentre con la coda dell'occhio riesco a scorgere Camille che è infastidita dalla presenza di Katerina «Quella che tu definisci una puttanella sta per diventare sua moglie» dice Camille iniziando ad innervosirsi così poggio una mano sulla sua.

Katerina scoppia a ridere per quello che Camille ha detto ed effettivamente è vero ho intenzione di sposarla il prima possibile, le sorrido per poi lasciarle un bacio a stampo sulle labbra che lei non ricambia probabilmente presa dalla gelosia «Tu... sua moglie... ahahah ma per favore non prendermi per il culo di certo non è caduto così in basso con una come te... la sua futura moglie sono io e poi tu non sai come soddisfarlo visto che sei una verginella...» dice malefica e questa volta lei stringe la mia mano «Io non sono vergine...» ringhia Camille alzandosi in piedi e fronteggiandola «Bhe ovvio ti sei già montata la testa solo perchè il mio Ivan ti ha sverginata... apri gli occhi lui vuole me non te» mi alzo anche io e perdo le staffe «ORA BASTA KATERINA STAI ESAGERANDO... SEI TU QUELLA CHE TI SEI MONTATA LA TESTA CAMILLE DIVENTERÀ MIA MOGLIE E IO NON SONO TUO METTITELO IN QUELLA CAZZO DI TESTA!» Katerina se ne va delusa e arrabbiata e quando mi giro verso Camille vedo che sta uscendo dal locale così le corro dietro e l'afferro per il polso «Amore... che hai? Perchè sei scappata via?» chiedo tristemente vedendo i suoi occhi lucidi «Perchè ha ragione io non so come soddisfarti...» abbassa la testa ma le prendo il viso a coppa immergendo i miei occhi nei suoi «Non è vero a me basti tu non mi importa di lei... e poi se proprio devo essere sincero lei non riesce a soddisfare come lo fai tu...» non le do il tempo di replicare che la bacio con passione per poi risalire in macchina e andare verso il mio socio.

Quando arriviamo prendo Camille per mano e andiamo dentro ad una casa abbandonata dove vedo quasi tutte le puttane con i vestiti che devono indossare «Zar... loro non vogliono indossare i vestiti che ha ordinato di mettergli» io annuisco e gli faccio segno di andarsene, lui esce con la testa bassa e vedo verso quelle due ragazze che non vogliono indossare il vestito «Mettevi immediatamente il vestito» dico duro osservandole tutte «NO... non metterò mai quel coso che non si può neanche chiamare vestito» prendo la pistola e senza far vedere a Camille le sparo un colpo il fronte per poi ordinare hai miei uomini di portare via il cadavere.

Le altre due ragazze prendono il vestito e corrono a cambiarsi e stranamente Camille non dice nulla ma si appoggia solo al mio petto «AVETE VISTO COSA SUCCEDE SE MI DISOBBEDITE... BENE ORA UNA ALLA VOLTA SALITE SUL PALCO E MI FATE UN BALLETTO SE MI DISOBBEDITE FARETE LA FINE DELLA VOSTRA AMICA...» le puttane si mettono tutte in fila e cominciano a ballare sul palo e devo ammettere che sono molto brave, Camille ancora non ha detto una parola quindi la guardo e vedo che è persa nei suoi pensieri, comincia ad accarezzarle un braccio e mi avvicino al suo orecchio «Questo è il mio lavoro so che non ti piace ma devo farlo...» le lascio un bacio sulla fronte e continua a guardare quelle ragazze ballare. Appena hanno finito le faccio caricare sul camion e le faccio mettere nei vari locali.

CAMILLE'S POV

Quando Ivan ha ucciso a sangue freddo quella ragazza ho cominciato a provare una sorta di terrore nei suoi confronti quindi ho deciso di stare buona per evitarmi lo stesso destino. Quando arriviamo a casa lui mi porta con sé nel suo ufficio e mi fa sedere sulle sue gambe. Appoggio la testa sulla sua spalla e vedo che si mette a cercare le cameriere e la governante ma dopo 10 minuti io mi addormento con lui che mi accarezza dolcemente una gamba.

Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora