Capitolo 8

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IVAN'S POV

Dopo che Andrey ha messo il tutorial su come lavare un piatto abbiamo finito di lavare le cose ogniuno torna nella propria camera tranne io che accompagno solo Camille e uso la scusa che devo lavorare e vado in palestra, comincio a fare i pesi e poi passo al sacco da boxe. Quando finisco mi faccio una doccia e mi avvolgo un asciugamano in vita per poi entrare nella mia stanza privata dove non c'è Camille lei l'ho messa in un'altra stanza poi la farò venire in questa ma per ora farò finta di lavorare anche se mi fa male stargli lontano e faccio del male anche a lei ma deve capire la stronzata che ha fatto poi se ci riprova allora la chiuderò nello scantinato.

Mi metto un paio di boxer e una tuta grigia poi prendo una mia maglia e un mio paio di pantaloncini e li porto a Camille visto che non ha nulla qui, entro e la trovo in intimo sul letto con le gambe aperte e che si sta guardando una serie TV. Appena mi nota sgrana gli occhi e si copre con le coperte io mi avvicino e le do la mia roba «Tu intanto dormi io finisco di fare una cosa veloce e arrivo ok?» dico lasciandole un bacio sulla fronte, lei annuisce ed io esco dalla stanza anche se sappiamo entrambi che io non tornerò in quella stanza stanotte e penso che lei lo sappia benissimo ma si sia rassegnata al fatto che probabilmente in quella stanza non dormirò mai.

CAMILLE'S POV

«Tu intanto dormi io finisco di fare una cosa veloce e arrivo ok?»

Queste parole mi rimbombano in mente da ore e lui ancora non è arrivato e probabilmente non arriverà mai ma mi sono rassegnata penso che un giorno mi sposerà e continueremo a stare in stanze diverse mentre lui magari si scoperà altre ragazze io starò qui senza poter fare nulla e rimarrò vergine a vita, quindi se scappo potrei morire quindi mi sembra inutile mi alzo e scendo in cucina, cerco un coltello abbastanza affilato e appena lo trovo me lo punto in pancia, conto fino a tre e poi lo infilzo nello stomaco, comincio a tossire e a sputare sangue. Afferro il coltello e lo giro, ma vengo fermata da due braccia forti che me lo tolgono e premono poi sulla mia ferita, riconosco il profumo di Ivan e subito dopo vedo gli altri che vengono verso di me e mi mettono sul tavolo, vedo tornare Andrey con qualcosa che non riesco a distinguere, sento che qualcosa mi si infila nella pelle e sento Ivan continuare a pregarmi di tenere gli occhi aperti, poi sento un ago che mi si infila nel braccio «Ti prego... tieni gli occhi aperti amore mio... ti prego...» dopo aver sentito la voce di Ivan chiudo gli occhi per la troppa stanchezza e poi il buio.

IVAN'S POV

«No no...CAMILLE... TI PREGO... APRI GLI OCCHI TI PREGO...» urlo disperato, quando ho visto che chiudeva gli occhi mi è caduto il mondo addosso, vedo Andrey che chiama un'ambulanza e dopo 10 minuti arriva io salgo con lei e appena arrivano in ospedale la portano in sala operatoria.

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Vedo un medico che guarda una cartella e mi avvicino a lui per sapere come sta Camille e da oggi non devo più lasciarla sola si stava suicidando a causa mia e adesso se lei è qui è colpa mia «Come sta Camille?» chiedo mentre i battiti del mio cuore aumentano «Camille Brown?» chiede osservando una cartellina ed io annuisco ingoiando un groppo in gola «Lei è un suo parente altrimenti non posso dirle nulla...» dice alzando gli occhi dalla cartellina e guardandomi con superiorità «Sono suo marito» stringo la mascella e lui annuisce passandomi una cartellina dove ci sono tutte le visite che ha fatto e quelle che dovrà fare «Bene... allora la signorina Brown ora è fuori pericolo ma non deve fare sforzi per almeno 2 mesi poi dovremmo farle un controllo se c'è lo permette noi vorremmo tenerla qui per i due mesi in cui deve stare a riposo e poi le faremo il controllo per poi dimetterla se fosse possibile» guardo gli altri che mi fanno cenno di si con la testa e so che dovrei accettare perché con me è in pericolo ma non riesco a stare senza di lei per me è diventata come la droga senza di lei non riuscirei a fare nulla.

Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora