Capitolo 35

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YURI'S POV


Verso le 14 torno all'università cercando Francesca ma non trovandola vado verso la mensa e la trovo solo grazie alle frecce che indicano i vari luoghi altrimenti sicuramente mi sarei sicuramente perso. Entro nella mensa e la trovo intenta a mangiare ridacchiando con le sue amiche ma quando sto per andare verso di lei il mio cellulare squilla e quando guardo chi è noto Camille che mi sta chiamando così rispondo immediatamente «Da?(si?)» Camille comincia a parlare allarmata «Yuri dovete assolutamente tornare a casa, la mafia americana ha minacciato Ivan»


Y:farò il possibile per essere lì entro 2 giorni...

C:vabene... come sta andando con Fra?

Y:bene per ora... devo andare ti richiamo quando sono in hotel...

C:certo

Stacchiamo e trascinando una sedia mi metto vicino a Francesca appoggiando le braccia sullo schienale per poi levarmi gli occhiali da sole e puntare i miei occhi in quelli di Fra.

Y:hai finito le lezioni?

F:si

Io annuisco e vede con la coda dell'occhio le sue amiche sbavarmi addosso così Francesca finisce velocemente di mangiare e poi si alza buttando i piatti, saluta le sue amiche e usciamo dalla mensa poi prendo la sua borsa e apro con la keyless la macchina, saliamo correndo verso casa sua dato che con la scusa di farla riposare tornerà con me in Russia.

Lei va diretta in camera e io la seguo, così si mette nel letto e nel giro di pochi minuti si addormenta così prendo la valigia e metto tutto dentro per poi portarla in macchina e salire a prendere Fra, per sicurezza le inietto del tranquillante e la porto in macchina per poi correre in aeroporto.

Mando un messaggio a Camille dicendole che stiamo arrivando e poi saliamo sul jet, la porto in camera e mi metto a dormire vicino a lei accarezzandole la pancia delicatamente e sorridendo al pensiero che dentro di lei ci sia mio figlio o mia figlia.

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Arriviamo in Russia e lei si sveglia guardandosi intorno e capendo che non è più in Italia si rassegna e mi segue anche se appena si sistemerà questi casino con Ivan abbiamo in mente di andare in Italia fino a quando Fra non finisce l'università.

Appena varchiamo la porta di casa tutti la salutano e poi dopo averle portato il borsone le dico che potrà seguire le lezioni da casa così nei suoi occhi vedo una piccola scintilla di felicità e poi esco andando nell'ufficio di Ivan per capire il problema.

Al:la mafia americana vuole aprire un locale vicino al nostro

A:tu che ne pensi Ivan

I:io dico di farglielo aprire

P:cosa?!

I:si... mi hanno promesso il 40% del guadagno e staranno sotto le mie regole

Y:bha... io dico di dargli un mese di prova...

A:Yuri ha ragione...

P:io non concordo...

Ivan sospira e poi ci annuncia che faremo il mese di prova e poi se non mantengono la promessa dice a Peter che potrà divertirsi a torturarli e lui sorride soddisfatto.

**

È passata una settimana da quando abbiamo fatto aprire il locale agli americani e sembra che stiano rispettando la promessa così abbiamo deciso che io, Fra, Peter e Alexandr andremo in Italia e poi a fine mese ci raggiungeranno anche gli altri così prendo Fra in braccio dato che si è addormentata e cominciano anche le prime nausee.

Saliamo sul jet e lei si sveglia così subito la bacio e lei chiude gli occhi, mentre continuo a baciarla la faccio distendere sul letto e passo le mani sulle sue cosce per poi passare ai fianchi.

Scendo sul collo e lei mi stringe i capelli, succhio la pelle del suo collo lasciandole vari segni per poi levare la mia e la sua maglia, prendo a baciarle il seno e torturandole un capezzolo con il piercing alla lingua, lei geme e scendo verso la sua intimità.

La tocco da sopra le mutandine già fradicie e poi mi alzo per levarmi i pantaloni ma lei si mette seduta e attira il mio viso al suo baciandomi per poi cercare di togliermi il pantalone ma mi da saltare il bottone dei jeans così ridacchio per la sua impazienza.

Y:calma piccola furia abbiamo tempo...

Le dico con voce ancora più roca e lei si morde il labbro così finisco di levarmi i pantaloni e sfilo anche i boxer per poi togliere anche le sue mutandine, le bacio l'interno coscia fino ad arrivare all'inguine dove mi soffermo di più lasciando anche lì un succhiotto.

Arrivo alla sua intimità e comincio a leccarla beandomi dei suoi umori mentre lei mi strattona i capelli e avvicina i suoi fianchi alla mia bocca così risalgo su e la bacio stuzzicando la sua entrata con la mia erezione.

Lei avvicina i suoi fianchi ai miei e io mi allontano gustandomi una piccola vendetta così lei si lamenta e io ridacchio, entro piano in lei e comincio a muovermi piano per torturarla un pochino anche se la voglia di metterla a 90 e scoparla con forza aumenta ma mi trattengo.

Lei geme frustrata e prova a toccarsi ma le tiro un piccolo schiaffetto sulla mano e poi sbuffa così la prendo per il collo obbligandola a guardarmi negli occhi e comincio a spingere velocemente dentro di lei mentre mi godo la sua faccia in preda ad un orgasmo, quando è al limite rallento dinuovo così lei mi molla uno schiaffo e rimango scioccato da quel gesto.

F:mi vuoi scopare come dio comanda si o no?!

Dopo quella frase riprendo a spingere velocemente in lei e dopo poco veniamo assieme, mi corico vicino a lei e subito si rannicchia sul mio petto così le accarezzo i capelli e ci copro col lenzuolo per poi addormentarci.

Per Sempre Mia [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora