IVAN'S POV
Sono passati due giorni da quando Camille è venuta con me nel locale e sembra che abbia paura di me dopo quello che ho fatto a quella puttana che non voleva collaborare. Sono le 2 di notte e io sono appena rientrato a casa, salgo in camera e mi faccio una doccia per poi mettermi a dormire con Camille.
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Sento la sveglia suonare, la spengo e mi alzo per poi andare a farmi una corsetta, torno dopo 1 ora e mi faccio la doccia poi mi vesto e vado a vedere se ho svegliato Camille. Lei apre piano gli occhi e mi abbraccia, io ricambio e le lascio dei baci sulla guancia continuando ad accarezzarle dolcemente la schiena «Ti ho svegliata?» chiedo sottovoce poggiando la fronte sulla sua spalla «No... non avevo sonno...» respiro il suo profumo imprimendolo nella mia mente «Io devo andare a lavoro torno per pranzo... tu riposati tanto ieri ho assunto delle cameriere e la governante» lei annuisce e mi lascia un bacio casto sulle labbra che io approfondisco e ci stacchiamo con uno schiocco, le lascio un bacio sulla guancia e la lascio riposare, scendo e trovo già tutti i ragazzi pronti che guardano le cameriere fare il loro lavoro mentre una mi lancia sguardi pieni di lussuria.
Dopo dovrò pensare a questi problema se succedesse qualcosa a Camille a causa di quella cameriera non potrei mai perdonarmelo è già stata rapita non voglio che le succeda altro «Hai visto come ti guardava quella cameriera?» chiede Alexsandr osservandola con lussuria «Si... mi occuperò di questo problema più tardi» metto una mano sulla maniglia pronto per uscire «E se mentre non ci siamo quella ne approfitta e succede qualcosa a Camille?» chiede Andrey facendomi immobilizzare, effettivamente non ci avevo pensato e se dovesse farle qualcosa non me lo perdonerei mai «Hai ragione... chiama Boris e digli di sorvegliare Camille fino a quando non torniamo» Andrey annuisce e mentre chiama Boris ci dirigiamo in uno dei miei locali e controlliamo che tutto sia ok e che le puttane fruttino abbastanza soldi. Quando siamo certi che tutto sia ok andiamo al porto per un carico che deve arrivare.
CAMILLE'S POV
Mi sveglio e vedo che sono quasi le 11, mi alzo e vado a farmi una doccia per poi asciugarmi per bene e farmi una maschera. Tolta la maschera esco e indosso un intimo e una maglia e dei pantaloncini di Ivan che mi vanno larghissimi. Scendo e noto le cameriere che girano per tutta casa pulendo, vado in cucina e trovo lei non pensavo che 9 anni l'avrei rivista ma eccola qui con una divisa da cameriera molto più corta delle altre e che sta appiccicata ad Ivan. Appena Ivan mi nota mi rivolge uno dei suoi sorrisi e mi sento svenire, dovrebbe sorridere più spesso, lei segue la sguardo di Ivan e appena mi nota sgrana gli occhi ma lo stupore si trasforma in rabbia «COSA CI FAI TU QUI?!» chiede strillando come una gallina e mi ribollisce il sangue nelle vene «No cosa ci fai TU qui» chiedo di rimando.
«SONO LA SUA RAGAZZA E TU DOVRESTI ANDARE A LAVORARE CON LE ALTRE CAMERIERE E TOGLIERTI I VESTITI DI IVAN» urla ancora mentre io mi avvicino a loro «Ivan la conosci?» lui annuisce abbassando lo sguardo e la stacco da Ivan, poi le lancio un occhiataccia ma lei mi tira uno schiaffo e cominciamo a picchiarci. Sento Ivan afferrarmi i fianchi mentre Yuri cerca di staccare quella puttana da me quando ci riescono Ivan mi carica sulle spalle e io comincio a dimenarmi. Sale le scale e mi porta in camera nostra per poi buttarmi sul letto. «Ok adesso ti calmi e poi possiamo tornare di sotto» dice calmo mentre io cerco di sistemarmi e mantenere la calma ma con scarsi risultati «NO... DEVO STRAPPARE TUTTI I CAPELLI A QUELLA PUTTANA FATTA DI PLASTICA!» provo a uscire ma Ivan mi riprende e mi butta sul letto per poi chiudere a chiave la stanze per non farmi uscire.
«Vi conoscete?» chiede dopo essersi seduto sul letto «Si... 9 anni fa mi ha bullizzata e io ho tentato il suicidio... quando mi sono ripresa volevo vendicarmi ma lei era sparita, come se non fosse mai esistita» dico ricordando quel momento come fosse ieri.
FLASHBACK'S POV
9 anni prima
Stavo ripassando per la verifica finchè non sento che qualcuno si mette vicino a me, alzo lo sguardo verso la persona vicina a me e noto che è Amanda, lei mi squadra dall'alto verso il basso e comincia a ridere «Che hai da ridere Amanda?» chiedo osservandola con un sopracciglio alzato «Ti sei vista allo specchio... sembri una balena spiaggiata... non ti vuole nessuno neanche la tua famiglia per quanto gli fai schifo...» continua a ridere mentre io la ignoro e continuo a ripassare ma lei non contenta mi butta giù il libro dal banco e mi prende per i capelli buttandomi a terra per poi cominciare a riempirmi di calci con le sue amichette che intanto ci hanno raggiunte.
15 giorni dopo
Ho smesso di mangiare da 15 giorni bevo solo e mangio pochissimo sono sempre stanca ma io continuo a studiare e ad allenarmi Amanda a ragione sono una balena spiaggiata e neanche i miei mi vogliono. Per questi 15 giorni Amanda a continuato a dirmi sempre le stesse cose e ora sono nel bagno della scuola con uan lametta... prendo un respiro profondo e comincio a tagliarmi le braccia e le gambe ma non sentendomi soddisfatta mi pianto la lametta nello stomaco e l'ultima cosa che vedo è la mia professoressa che chiama un'ambulanza mentre io chiudo gli occhi. Quando mi risveglio vedo i miei genitori in lacrime e quando notano che sono sveglia mi abbracciano forte e continuano a piangere «Bambina mia... perchè hai provato ad ucciderti... perchè... è colpa mia vero? Ho fallito come madre...» mia mamma continua a piangere e scoppio anche io in lacrime abbracciando i miei «Amanda... mi ha detto che sembro una balena spiaggiata e ha continuato ad insultarmi...» dico abbassando lo sguardo dalla vergogna.
«Tesoro mio... perchè non ci hai detto queste cose potevamo risolverla assieme questa situazione... chiamo la scuola e chiedo di questa Amanda così ci parlo io con sua madre» annuisco e dico hai miei che sono stanca loro mi lasciano un bacio sulla fronte e mi lasciano da sola in stanza, chiudo gli occhi e mi addormento.
CAMILLE'S POV
Comincio a piangere al ricordo di quei momenti e Ivan mi abbraccia immediatamente ed io comincio a raccontargli per filo e per segno ciò che mi ha fatto Amanda lui annuisce e poi insieme scendiamo dinuovo in cucina. Quando Amanda mi vede viene verso di me ma Ivan gli si para davanti estraendo la pistola, vedo la governante guardare Ivan con occhi scioccati e le altre cameriere uscire di corsa dalla cucina «Ultime parole?» chiede lui e vedo gli occhi di Amanda riempirsi di lacrime allora vado davanti a Ivan e quando sta per sparare gli faccio finire il colpo a terra.
Lui mi guarda scioccato come anche gli altri prendo la pistola dalle sue mani e la punto su Amanda, Ivan appoggia le sue mani sulle mie e mi aiuta a impugnare la pistola e poi il chiudendo gli occhi sparo. Ivan mi leva la pistola e mi fa girare verso di lui per poi dire qualcosa in russo e sempre con gli occhi chiusi portarmi in un altra stanza. Me li fa riaprire e mi accorgo di essere nella sala da pranzo. Mi fa accomodare e dopo pochi minuti ci raggiungono anche gli altri, Yuri si mette vicino a me e mi sorride io ricambio e anche gli altri si guardando sorridendo «Perchè mi fissate tutti?» chiedo confusa «Non tutti i giorni nella mafia si vede donna uccidere qualcuno» mi risponde Yuri con il suo accento russo e io gli sorrido fiera
«Dovremmo iniziare ad insegnargli ad usare una pistola e ad autodifendersi» dice Andrey e Ivan concorda con lui «Cominceremo domani insegnatele le basi per usare una pistola» dice Ivan e Aleksandr annuisce.
«Camille domani ti dovrai svegliare presto» mi informa Ivan ed io incomincio a lamentarmi «Uffaaaa... io volevo dormire fino a tardi» metto un finto broncio e Yuri scoppia a ridere, intanto arriva il pranzo e ringrazio la cameriera che mi sorride gentile «Camille avrai una cameriera personale si chiama Luna per qualsiasi cosa ti puoi riferire a lei la conoscerai domani mattina prima di imparare ad usare una pistola» annuisco e finiamo di mangiare poi ogniuno torna nella propria camera.
Io appena tocco il letto crollo tra le braccia di Morfeo e sento Ivan avvolgermi la vita con il suo braccio forte.
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Per Sempre Mia [IN REVISIONE]
ActionLei, Camille Brown ha 20 anni ed è una studentessa di psicologia si ritroverà rapita dal mafioso più potente della Russia lei era fidanzata con un ragazzo di nome Nathan che dopo averla tradita fu ucciso, lei andò a casa sua per chiarire e lo trovò...