2.

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Ore 7. Sveglia.
Mi piaceva arrivare puntuale agli appuntamenti quindi era abitudine prepararmi con calma.
Doccia.
Le mie orecchie da gatto erano ancora abbassate per la stanchezza mentre mi guardavo allo specchio alonato dal fumo dell'acqua calda.
Capelli neri, occhi scuri ,occhiaie e colorito cadaverico. Una ragazza solare e piena di vita insomma. Forse c'era un motivo per cui non avevo amici,la mia faccia non era poi così affabile.
Vestirsi.
La zia mi diceva sempre che col telaio che avevo potevo permettermi cose più succinte e modaiole ma io optavo sempre per la comodità. Dovevo muovermi liberamente e fortunatamente l'unica caratteristica fisica da gatto erano le orecchie,niente coda o zampe paffute. Solo quando lo decidevo potevo mutarmi interamente o soltanto alcune parti.
Dato che non ci avevano detto niente su come presentarsi all'esame optai per dei pantaloncini attillati sopra al ginocchio, felpa oversize e giacchetto di jeans morbido sopra. Scarpe da ginnastica e cappello da baseball. Non mi vergognavo delle mie orecchie ma dopo tutti volevano toccarle ed era fastidioso, soprattutto da sconosciuti.
Finito di preparami mi diressi in cucina, dove mia madre stava facendo colazione per poi andare al lavoro.
< Ciao Alexis.>
< Ciao madre.> Quasi non la considerai,il groppone della sera prima era ancora lì.
< Oggi hai l'esame giusto?> mi chiese con la voce un po' affranta.
< Inizia alle 9.>
< Bene.> Silenzio. Presi una merendina e premetti START sulla macchinetta del caffè e il liquido scuro cominciò a scendere lentamente nella tazzina.
<So che ieri sera abbiamo discusso per l' ennesima volta > cominciò < ma in bocca al lupo per l'esame figlia mia >
La fissai. Faceva sempre così. Raggiunto il limite sfogava su di me tutto il suo stress dandomi colpe che non avevo e denigrandomi ma poi essendo troppo orgogliosa per chiedere scusa se ne usciva come se nulla fosse con frasi del genere. Se non la conoscessi la prenderei per bipolare.
< Grazie.> fu tutto quello che riuscii a pronunciare.

8.15.
Fuori c'era una brezza leggera. Mi incamminai verso la metro, il luogo dell'esame era a due fermate di distanza. Mi piaceva osservare la gente ed immaginare le loro relazioni mentre interagivano con le altre persone. I dettagli erano tutto.
Arrivata all'ingresso di un palazzetto dello sport in periferia notai un gruppetto di ragazzi e ragazze della mia età che probabilmente erano lì per l'esame di ammissione. Mi misi in un angolo come mio solito e mi soffermai ad osservare una bellisima ragazza ,formosa, con la coda alta che guardava l'orario sul cellulare. La sua agitazione era palpabile e distanza. Un tipo altissimo si stava facendo i complimenti da solo ed ogni qualvolta passasse un adulto si inchinava sbattendo più volte la testa per terra. Bizzarro. Autolesionista forse?
Poi la mia attenzione ricadde su un ragazzo davvero affascinante: aveva i capelli bicolore, bianchi e rossi, uno sguardo tagliente eterocromatico. Dalla parte destra sbucava una bruciatura sull'intero occhio. Non sembrava provare emozioni..apatico anche lui. Mi venne in mente lo sconosciuto.
Sorrisi ancora.

<EHI GUYS!!HOW ARE YOU???>

No, ti prego.
Nemuri non mi aveva avvertito che ci sarebbe stato Yamada all'esame! Le mie orecchie sollevarono il cappello per il tono di voce esagerato dell'uomo. Tutti lo guardarono, chi con ammirazione e chi con fastidio come me per tutta quell'esuberanza alle nove del mattino.
<Io sono Present Mic come già saprete e oggi sarò uno degli esaminatori per l'esame dei raccomandati!
Non lasciatevi ingannare dalla mia simpatia, sono molto pignolo sulla scelta dei nuovi alunni!> disse con tanto di occhiolino e pollice alzato. Il gelo che si alzò dopo le sue parole gli scompigliò quasi i capelli pieni in maniera spropositata di gel e di lacca.
Ma tutti gli hero erano umili come lui e Midnight?
Sospirai e mi avvicinai al gruppo di ragazzi.
<All right! Penso di conoscervi già tutti per nome quindi direi di entrare e di organizzarci per l'inizio dell'esame e...OH MY GOD ALEXIS?!? ARE YOU HERE TOOOO??>
Volevo sparire.
Con tanto di indice puntato Mic urlò il mio nome e tutti si girarono verso di me. Un petardo biondo e occhialuto si gettò a capofitto dalle scale con un sorriso a trentadue denti dritto verso la mia persona rimasta immobile sotto lo sguardo scandalizzato di tutti i presenti.
A pochi centimetri di distanza, prima che lui riuscisse a raggiungermi, saltai sul posto librandomi circa due metri sopra la sua testa. Usai il suo dito indice come punto di appoggio per per fare una capriola e finii sulle sue spalle, atterrandolo.
<Ma, ma ,ma Alexis cosa fai?!>
disse Mic con la faccia a terra piagnucolando.
Sbuffai.< E se volevo mantenere un profilo basso Mic?>
Tutti, compreso il ragazzo bicolore e la ragazza bellissima mi guardarono esterrefatti.
< Ma era così tanto che non ti vedevo e non ci ho pensato! Sono felice!!>
Alzai gli occhi al cielo e mi scansai dalla sua schiena. Aveva la faccia spiaccicata al suolo e non capivo come il suo lungo naso si fosse solo spostato e non rotto, insieme agli occhiali. Neanche il tempo di aiutarlo a rialzarsi che lui mi abbracciò e mi sollevò da terra manco fossi un peluche.
<Alexiiiiis>
<Staccati Mic! Non è professionale!> sbraitai imbarazzata.
< Oh certo, sorry♡>
Ritrovata la giusta compostezza l'hero si diresse verso il portone invitando tutti i presenti a seguirlo. Io cercai di entrare per ultima sperando di non essermi inimicata più del dovuto gli altri studenti ma le loro occhiate erano abbastanza eloquenti.
"Ecco la preferita"
"Lei passerà di sicuro"
" Perché fare l'esame se conosce già l'esaminatore?"
Potevo quasi sentire i loro pensieri.
Con lo sguardo basso mi diressi verso la fila ma due presenze mi fecero alzare il capo. Bicolor e la bella si erano avvicinati e mi fissavano senza dire niente. Non percepivo astio stranamente, da nessuno dei due.
<Scusa ma come hai fatto a saltare così in alto?> la domanda della ragazza mi spiazzò non poco.
<Già. Eri ferma e hai a malapena toccato il dito di Present Mic per alzarti e fare la giravolta.> continuò il ragazzo portandosi la mano sotto al mento.
Non ci credevo. Non pensavano male di me?
Arrossii leggermente per l'imbarazzo mentre mi fissavano in attesa di una risposta.
<Ah-ehm..ho le abilità di un felino. Anche con poco attrito posso librarmi in aria e muovermi liberamente> dissi tutto d'un fiato.
< WOW! Interessante!> disse la mora rivelando un bellissimo sorriso. Anche la sua voce era soave.
< Tutto chiaro adesso. Forza, entriamo.> Il ragazzo ci precedette all'interno del palazzetto.
<Io comunque sono Yaoyorozu. Ma puoi chiamarmi Momo. Tu invece?>
< Alexis. Alexis Kayama.> risposi con un filo di voce.
<Piacere! Ci vediamo dentro allora!> si inchinò ed entrò anche lei nell'edificio. Questa giornata era già iniziata piena di sorprese. Positive.
Mi toccai il campanellino sentendo una strana sensazione crescere dentro di me.
"FORZA!"

Alexis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora