15.🍋

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Ero distrutta. Emotivamente distrutta.
L'unica cosa che mi sollevava era che finalmente ero riuscita a farmi ascoltare da Hitoshi.. avevamo ancora molte cose di cui parlare ma per il momento bastava così.
Non avevo voglia di sorbirmi gli interrogatori di compagni e professori quindi appena uscita dall'infermeria mi diressi verso le alte tribune.
< Giovane Alexis!> lo sguardo di All Might vedendomi entrare nella sala riservata agli insegnanti era colmo di preoccupazione.
<Scusate il disturbo> feci un inchino.
<Ma che disturbo! Tutto bene?>il suo dito muscoloso mi alzò il viso.
<Diciamo di sì..>anche volendo non sarei riuscita a nascondere gli occhi gonfi quindi tanto valeva che mi mostrassi così com'ero.
<Chiedevo cortesemente se potevo tornare a casa. So che le circostanze non lo consentirebbero ma ho davvero bisogno di..> non pensavo succedesse ma la mia voce si ruppe e qualche lacrima cominciò a colare dai miei occhi. Tutti gli insegnanti presenti nella sala si ammutolirono.
<Oh Alexis> l'hero numero 1 mi appoggiò una mano sulla spalla.
<Certo Kayama, nessun problema> il preside Nezu saltò sulla spalla di Yagi e mi fissò con i suoi occhietti da animaletto di pezza.
<Sappiamo dei recenti avvenimenti. Ci penseremo noi a rispondere ad eventuali domande,nel caso. Hai bisogno che qualcuno ti accompagni?>
<Molto gentile ma ce la faccio da sola. Grazie infinite> sorrisi asciugandomi le lacrime e mi congedai.

La città sembrava deserta, tutti gli abitanti erano a godersi il festival e quello stato di calma apparente non mi dispiaceva.
Tornata a casa sapevo già di essere da sola, la madre era fuori città per lavoro, ci eravamo scritte qualche messaggio da quando mi ero trasferita a casa della zia e andava bene così.
Posai il borsone con la tuta e le scarpe nella lavanderia e mi trascinai su per le scale diretta in bagno, avevo assoluto bisogno di una doccia.
L'acqua mi dava fastidio sul volto, causa il rossore ed il gonfiore da pianto ma resistetti, la mano di Shoto sarebbe stata perfetta in quel momento, pensai.
Lavai via tutta la fatica e il dispiacere di quel giorno. Mi ero completamente svuotata di tutto e solo dopo interminabili minuti sotto la doccia riuscii a riprendere sensibilità sulle mie emozioni.
Un paio di pantaloncini stretti e una maglia larga, ero troppo stanca anche per asciugarmi i capelli e giunta nella mia stanza mi buttai sul letto, non sapendo neanche che ora fosse. Guardai il cellulare e la casella dei messaggi era piena.

1-A YUEI: 55 messaggi
Bakugou Katsuki: 5 messaggi - 20 chiamate perse
Todoroki Shoto: 1 chiamata persa
Zia: 3 chiamate perse
MIC: 1 Voice mail
Numero Sconosciuto: 1 chiamata persa.

Non avevo voglia di rispondere. Appoggiai il telefono sul comodino e mi girai su un fianco, sospirando. Persa nei miei pensieri il sole tramontò, il festival doveva essere giunto al termine. Chissà chi aveva vinto. Mi alzai e con tutta calma raggiunsi la finestra che dava sul balcone e la aprii. Una brezza leggera entrò nella stanza arieggiando anche i miei pensieri. Mi sdraiai di nuovo sul letto, guardando fuori. Era piacevole, soprattutto perché insieme alla corrente ci fu un altro spostamento d'aria causato però da una figura alta, completamente vestita di nero, le bende srotolate e degli occhiali gialli unici nel loro genere. Lo osservavo rapita. Quando si accorse del mio sguardo su di lui spalancò la finestra e si accinse ad entrare.
Speravo venisse.
<Potevi usare la porta>
<Era più veloce così> disse richiudendo la finestra. Si avvicinò al mio letto, si sedette vicino a me e allungò una mano posizionandola tra le mie orecchie.
<Dovresti asciugarti i capelli> il contatto con la sua mano aumentò subito la mia temperatura corporea.
<E tu potresti sdraiarti accanto a me, se vuoi> lo dissi diventando leggermente rossa in viso, cosa che lo fece sorridere.
<Fatti più in là allora >
Si allungò sul letto appoggiando la testa sul mio cuscino e sospirò.
<Te ne sei andata senza dire niente> disse guardando il vuoto.
<Ho chiesto direttamente al preside il permesso.. non ce la facevo ad affrontare tutti> mi strinsi su me stessa e Aizawa si girò su un fianco, i nostri visi vicini.
<Ho provato a chiamarti e ho dovuto chiedere a Nemuri dove abitassi, non voleva dirmelo quella fetente di tua zia> era alquanto infastidito.
<Forse perché non c'era la supervisione di un adulto a controllarci?> lo incalzai.
<Io sono un adulto, ragazzina> e mi cinse per un fianco avvicinandomi di più a lui. Il mio cuore iniziò a battere più velocemente. Dovevo calmarmi ma la sua presa salda su di me rendeva l'impresa ardua.
<Ch-chi ha vinto?> riuscii a formulare.
<Bakugou > come se la risposta fosse ovvia <..però aveva già fatto casino quando tu hai abbandonato, poi anche Todoroki all'ultimo si è lasciato battere e per farlo salire sul podio abbiamo dovuto legarlo>
Mi lasciai sfuggire una risatina e di rimando sorrise anche il mio professore.
<Mi hai sorpreso quando hai usato la mia benda per coprirti gli occhi e avvicinarti a Shinso.. non me l'aspettavo. Sei riuscita a parlargli dopo averlo tramortito?>
Annuii. < .. ma ci sono ancora molte cose da chiarire. Spero almeno di essere riuscita a farlo ragionare almeno un po'>
Mi guardò comprensivo ed inclinò la testa appoggiando la fronte sulla mia. Potevo sentire il suo respiro, sapeva di caffè. Volevo più contatto..era lì con me e avevo veramente voglia che mi stringesse di più.. stavo per fare la prima mossa ma lui si staccò e si rimise seduto, lasciandomi incredula.
<Sarai stanca, ti lascio riposare> disse e fece per alzarsi.
NO, NO!
Non feci in tempo a prenderlo per la maglia e finii per agguantarlo alla vita dei pantaloni. Si girò traballante e sorpreso da quell' agguato.
<Io..io avrei bisogno di rilassarmi un po'..>stavo praticamente miagolando e avvampai.
Dopo un attimo di silenzio Aizawa si mise a ridere.
<Che ragazza sfacciata>
Gli mollai i pantaloni e lui salì a cavalcioni sopra di me, i gomiti appoggiati vicino al mio viso,i capelli che mi solleticavano la fronte. Il respiro mi si spezzò quando le sue dita mi toccarono le labbra. Passò il pollice prima sul labbro inferiore poi facendo il giro toccò anche quello superiore schiudendomi così l'intera bocca. I suoi occhi divennero più profondi. Non resistetti e gli afferrai la testa per annullare la distanza tra noi. Le nostre bocche si scontrarono e le mie mani cominciarono a vagare tra i suoi capelli, intrecciandoli e le nostre lingue cominciarono a danzare cercandosi con estremo bisogno. Mise una mano sotto al mio collo per far sì che la mia testa si inclinasse e lui potesse andare ancora più a fondo.
Presi fuoco.
Gli lasciai i capelli e scesi ad esplorare il suo petto e il suo addome anche se erano ancora coperti dalla divisa da hero.
<Campanellino ma quanti anni hai..?> disse a fior di labbra, col fiatone < Non ti facevo così intraprendente..> mi guardò di sottecchi e dopo un rapido bacio si staccò prepotentemente da me. Sentii subito un vuoto ma poi la mia attenzione si rivolse verso il corpo di Shota: era alzato sopra di me con le ginocchia che lambivano le mie gambe. Le bende e la maglia ricaddero sul pavimento rivelando il petto tonico e scolpito, alcune cicatrici di vecchia data e la striscia più scura che proseguiva all'interno dei pantaloni. Il ricordo della mia lingua che passava su quella visione mi fece venire l'acquolina in bocca..e se ero normale ad avere pensieri così lascivi.
I capelli corvini gli ricadevano sulle spalle e dal suo viso traspariva di tutto tranne che pensieri buoni e casti.
<Vuoi assaggiarmi di nuovo?>
Non me lo feci ripetere e mi alzai con il busto verso di lui. Lo guardai e schiusi le labbra cominciando ad assaporarlo. Aveva il respiro affannato mentre il mio passaggio umido creava strade sulla sua pelle diafana, delineando i suoi muscoli e spingendolo con le mani verso di me.
Era caldo. Sentivo una pressione sul mio stomaco e questo mi rendeva ancora più vorace. Shota mi staccò da lui e mi ributtò sul letto cominciando a baciarmi il collo mentre si insinuava con la mano sotto la maglietta, le dita bruciavano. Smorzai un gemito quando mi liberò dalla presa e si infilò in mezzo alle mie gambe. Continuò a scoprire il mio ventre e lo riempì di baci con la lingua e senza e quando inarcai involontariamente la schiena sentii le sue labbra incurvarsi contro la mia pelle. Arrivato all'elastico dei pantaloni con un rapido movimento mi levò tutto. TUTTO.
Ero completamente alla sua mercé.
Mi coprii il viso dall'imbarazzo quando si posizionò ad un soffio dalla mia nudità.
<Se fossi in te guarderei, so che ti piacerà..>
Mi cinse le cosce e si insinuò nel mio spazio più intimo con la lingua.
Ansimai. Ansimai ancora e ancora.
Tra le dita delle mie mani vedevo la sua testa muoversi ed indugiare mentre mi baciava e mi assaporava con gusto. Aizawa aveva ragione.. spostai le mie mani sulla sua testa e gli tirai leggermente i capelli prima di spingerlo ancora di più verso di me. Ero totalmente presa da lui e da quello che mi stava facendo che quando arrivò all'improvviso quasi mi sollevai.
Aizawa fissò soddisfatto il mio volto con gli occhi lucidi e si staccò da me pulendosi la bocca molto lentamente. Stava per dire qualcosa ma ancora in preda ai lasciti dell'orgasmo lo strinsi tra le cosce e lo ribaltai finendogli sopra. Non mi sentivo totalmente me stessa mentre scivolavo su di lui fino alla vita dei suoi pantaloni. Schiusa la zip si liberò una parte della sua erezione dai boxer e il mio professore si irrigidì ancora di più. Lo spogliai definitivamente della divisa e di quello che c'era sotto.
Era grande. Lungo. Per essere la prima volta che ne vedevo uno mi dissi che ero fortunata.
Shota cercava di capire la mia espressione ma si perse quando cominciai a toccarlo con la punta delle dita.
Ecco dove portava quella striscia più scura..
La mia mano cominciò a muoversi su e giù e Aizawa non trattenne dei versi di piacere. Aumentai il ritmo ma volevo di più.
I suoi occhi si aprirono di scatto quando lo baciai e lo feci entrare dentro la mia bocca.
Un verso intenso di piacere fuoriuscì dalle sue labbra scaldandomi ancora di più. Mi concentrai sulla punta e iniziai a giocare come lui aveva fatto con me poi di nuovo in fondo, su e giù. Succhiai più forte e fu Aizawa ad inarcare la schiena questa volta.
Non so per quanto andai avanti ma sentirlo godere era sublime.
<Alexis..fermati..sto per..> mi strinse i capelli ma io continuai. Si stava ingrossando.
Un tremito e nella mia gola si riversò un liquido caldo e dolciastro, pulsante. Deglutii a fatica e mi staccai. Trovai Shota con un braccio sugli occhi che annaspava, la bocca aperta. Aspettai che ritirasse il braccio per guardarmi e a quel punto mi passai il pollice sul labbro inferiore.
< Grazie dello spuntino, sensei>
Lui rise divertito e con un colpo di reni si alzò al mio livello per baciarmi.
I nostri sapori si mischiarono.
Quando ci staccammo mi fece scendere da lui per poi accoccolarsi di fianco a me, abbracciandomi.
<Rilassata adesso?> sussurrò al mio orecchio ma senza rendermene conto sprofondai tra le braccia di morfeo..e di Shota.

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