22.

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<Ti sei ripresa? Mi dispiace di non essermi accorta di niente, dovevo rimanere con te!>
Momo era davvero dispiaciuta.
<Ora sto bene tranquilla> cercai di fare un bel sorriso, purtroppo sapeva della mia mimica facciale limitata ma apprezzò lo stesso. Stavamo finendo di fare colazione quando arrivarono i tre moschettieri che mi avevano salvato la sera prima, mi guardarono e feci l' okey con una mano. Bakugou sbuffò mettendosi seduto, Kirishima mi fece un gran sorrisone e Todoroki uno appena accennato. Che trio. Mi girai e la mia amica aveva lo sguardo perso sul bicolore.
<Non si accorge neanche di me..> disse dispiaciuta.
<Lo sappiamo che è strano, non mollare> la rincuorai.
Giunse l'ora degli allenamenti. Aizawa non mi considerò minimamente e cominciò a dividerci e collocarci in vari spazi adibiti appositamente per i nostri quirk. Come anticipato, ci saremmo spinti oltre il limite per padroneggiare il nostro talento: tra chi doveva mangiare e creare allo stesso tempo, chi doveva impegnarsi a mantenere attivo il potere in ambienti avversi e altre situazioni al limite della forza, Vlad, il sensei della 1-B mi fece cenno di seguirlo. Tutti, tranne mio fratello, non sapevano che mi stava allenando per l'esame e questo doveva rimanere un segreto fino all'ultimo. Mi accompagnò in uno spiazzo poco lontano delimitato da transenne con un'enorme montagna di terra al centro.
<Buongiorno!> la voce della Pussycats col potere della terra attirò la nostra attenzione.
<Allora Kayama, mi hanno informato del tuo allenamento "speciale" e siamo qui per darti supporto!> dietro di lei comparve anche l'uomo vestito da gatto salutandoci con la zampa. Io spostai lo sguardo da un'altra parte e Vlad fece finta di tossire per evitare di scoppiare a ridere.
<Ehm..dunque.> cominciò il professore < In velocità so per certo che non hai problemi, dobbiamo concentrarci sulla forza. Senza un'adeguata potenza l'agilità può fare solo metà del lavoro. Vedi quella montagna? Devi farla a pezzi>
Sgranai gli occhi.
<Non importa come, devi distruggerla utilizzando solo le tue abilità>
Incrinai le sopracciglia, i miei artigli non potevano certo distruggere la roccia e neanche le mie braccia o gambe. Mi sarei fatta male e basta!
<Potrei rendere la roccia leggermente più malleabile per iniziare..> propose la donna ma venne bloccata dallo sguardo tagliente del sensei.
<Assolutamente no.> si rivolse di nuovo a me, altezzoso <Visto che sei una raccomandata, fai vedere chi sei. Oppure sono tutte parole solo perché non hai voglia di studiare come i tuoi compagni e ti sei rabbuonita i professori?>
Sentii i canini allungarsi e la rabbia salire, non doveva permettersi di giudicarmi! Mi girai di scatto e assestai un calcio dritto sulla parete rocciosa che si incrinò. Fulminai il prof.
<Molto bene. A dopo> mi girò le spalle e si avviò verso il campo di addestramento della sua classe.
<Siamo qui se hai bisogno> disse l'uomo gatto ma ero già con gli occhi fissi sulla montagna davanti a me.

Passarono le ore ma non avevo ottenuto grandi risultati, avevo male dappertutto,graffi e contusioni su tutti gli arti. La tecnica era buona ma ero riuscita a rompere solo un minimo di strato superficiale, oltretutto in un solo punto. Dopo l'ennesimo pugno, annaspai, sentendo le nocche sanguinare.
<Alexis fermati, fatti medicare almeno!
Certo che King Vlad poteva almeno darti delle protezioni > disse la donna gatto avvicinandosi ma venne fermata dal suo compagno
<No, lasciala stare. È già demoralizzata, se poi la aiutiamo non so se si tirerà su velocemente >
<Povera piccola.. >
Li sentivo e l'uomo aveva ragione.
Cosa stavo sbagliando??
Avevo trasferito la forza della pantera ai miei arti ma non bastava, usai gli artigli ma rischiai di spezzarli un paio di volte e le ginocchia dolevano all'inverosimile.
Cosa potevo fare? COSA?
Tirai l'ennesimo calcio e la caviglia fece un sonoro CRACK.
Maledizione. Strinsi i denti e mi misi di nuovo in posizione di attacco. Le stavo provando tutte ma niente funzionava.
"Io credo in te"
"Sei destinata a fare grandi cose,Alexis"
"Metticela tutta!"
"Hai le capacità per diventare presto un hero"
Abbassai i pugni.
Tutte queste belle parole per poi scoprire che mi avevano tutti sopravvalutato. Lo sapevo che non sarei mai stata all'altezza delle aspettative, lo dicevo, lo pensavo e affermavo di essere una delusione per tutti quelli che mi davano fiducia. Sbagliavano, io non ero nessuno. Vlad probabilmente aveva ragione ed ero in questa situazione solo perché conoscevo le persone giuste..
Mi balenò nella mente il viso di Keigo.
Il ricordo di mio padre..Hitoshi. Persone che mi avevano fatto del male e quelle che volevo proteggere.
Ero davvero così debole?
Dabi. Shigaraki. Il senso di impotenza di Katsuki contro il villain. No!
Io dovevo fare qualcosa!!
La rabbia cominciò a farsi largo nel senso di frustrazione che mi attanagliava.
Perché ero qui?
Perché volevo che nessuno fosse più abbandonato come ero stata io in passato, ci sarei stata io per tutti.
Perché combattevo?
Perché la mia famiglia e i miei amici credevano in me e io avevo le capacità per essere forte!
Perché volevi la licenza, Alexis?
Perché dovevo scoprire cosa si nascondeva dietro l'infamata di Hawks e farla pagare a quei maledetti villain che avevano messo a rischio la vita dei miei compagni e di innocenti! Se potevo dare il mio contributo ero disposta a tutto!!
Mentre ragionavo con la mia coscienza cominciai a tirare pugni sempre più forti e potenti alla montagna. Non sentivo dolore, solo emozioni che dovevo sfogare prima di esplodere. Aggiunsi anche i calci e percepivo la terra spaccarsi in pezzi sempre più grossi. Ero animata da una strana frenesia, gli artigli si inspessirono e cominciai a tagliare senza pena. Udivo voci alle mie spalle ma non potevo fermarmi, non in quel momento.
Io ce la potevo fare.
IO DOVEVO FARCELA!
Urlai.

Alexis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora