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Le giornate passavano veloci, tra lo studio e gli allenamenti arrivavo ogni sera distrutta. Vlad aveva ragione, non sarebbe stata una passeggiata allenarmi con lui, era duro e pretendeva sempre il massimo. Al mattino resistenza poi lezioni e al pomeriggio sessioni supplementari di forza e quirk, non mi mollava un attimo. Continuava a parlarmi di questo fatidico esame ma in realtà non mi aveva ancora informato su cosa avrei dovuto fare o quando sarebbe stato, gli importava soltanto di portarmi al limite ogni giorno. Causa il mio impegno non riuscivo a passare molto tempo con i miei compagni a parte la pausa pranzo a scuola, la sera rientravo sempre tardi e dopo un saluto veloce mi fiondavo in camera, stremata. Per fortuna prima di andare a letto quasi tutti venivano a farmi un saluto bussando alla mia porta e questo mi tranquillizzava, soprattutto da quelli con cui non avevo molta confidenza tipo Tokoyami che mi portò delle mele e Sato che mi fece una torta. Teneri. Purtroppo non ero molto di compagnia e capitava che mi addormentassi ma più di una volta mi alzavo la mattina con le mie compagne addormentate accanto a me dalla sera prima. Ero felice.
(successe anche con Kirishima e Bakugou ma era meglio non dirlo ad Aizawa..)
Anche Shota riuscivo a vederlo solo durante le lezioni, ogni tanto mi accompagnava dalla palestra ai dormitori ma l'occasione di stare da soli non si era più ripresentata e decisi di usare quella frustrazione nel combattimento. Vlad mi sembrava alquanto soddisfatto.
Dopo due settimane intensive il professore della 1-B mi venne a recuperare dopo la fine delle lezioni come di consueto ed io ero già pronta con la valigetta in mano. Invece di dirigerci verso il campo di addestramento questa volta uscimmo dalla scuola trovando una macchina ad aspettarci.
<Oggi ci alleneremo da un'altra parte, qui ormai lo spazio è troppo ristretto>
Non dissi niente e guardai fuori dal finestrino per tutto il viaggio immaginando cosa potesse avere in programma il sensei. Dopo circa mezz'ora l'auto si fermò e davanti a noi si innalzava un alto edificio, simile allo USJ, al cui interno lo spazio era interamente occupato da rovine e palazzi distrutti sembrando a tutti gli effetti una città rasa al suolo da un terremoto. In alto c'erano delle passatoie sospese e un gran numero di persone che andavano di qua e di là, verso stanze o centri di controllo. Notai su una di quelle un uomo non tanto alto con i capelli biondi vaporosi e la faccia mezza addormentata venire scortato da alcune guardie del corpo. Chissà chi era.
Una mano sulla mia spalla mi ridestò dai miei pensieri, era Vlad che mi indicò gli spogliatoi.
Capito.
Mi infilai il costume, ogni volta che lo indossavo mi sentivo veramente me stessa: anche quel giorno avrei dato il massimo!
Tornata al campo individuai il mio coach vestito da hero in mezzo alle rovine, impegnato a parlare con quelli che sembravano dei sidekicks e decisi di raggiungerlo prendendo la strada più breve: saltai la grata di recinzione e mi tuffai da un altezza di almeno dodici metri sotto lo sguardo scioccato degli aiutanti di Vlad, il quale si girò a malapena. Dopo una capriola atterrai sul primo palazzo rotto sotto di me, era pieno di macerie quindi un sacco di punti d'appoggio e dopo varie acrobazie e salti raggiunsi il mio professore senza neanche essermi trasformata. Ero elettrizzata, gli allenamenti stavano dando i loro frutti.
<Pronta> dissi.
Gli uomini erano basiti, tranne Vlad che sorrise appena con il suo solito sguardo di sufficienza.
<Bene, voi andate pure > congedò i due che si allontanarono a gran velocità.
<Come vedi Alexis questo è già un terreno demolito quindi non dovremo trattenerci > disse allargando le braccia.
<In che senso?> fino a quel momento mi ero allenata solo io, sempre da sola.
Questo voleva dire che ci saremo battuti noi due? Alzai lo sguardo verso di lui che mi fissava con un ghigno sul volto.
<Ci sei arrivata, eh? Ora che fisicamente sei abbastanza pronta possiamo giocare io e te! Tranquilla, non è l'esame, non volevo semplicemente distruggere la palestra della scuola, tutto qui> rise.
Io ero già in guardia.
<Frena, gatta, non ho finito. Vedi questo affare nella mia mano?> lasciò andare un piccolo portachiavi con la faccia di All might da un dito
< Hai venti minuti per prenderlo. Se non ci riuscirai smetterò di allenarti, tutto chiaro?> il suo tono era ostile e non potei negare un senso di rammarico che mi pervase.
<Non pensavo le desse così fastidio allenarmi, professore > risposi sulla difensiva
<In realtà è sempre stata una seccatura, essere obbligati ad allenare una ragazzina raccomandata non è proprio il massimo..> le sue parole mi ferirono < INIZIAMO!>
Da un tabellone sul soffitto partì un timer con il conto alla rovescia e le persone che avevo visto prima erano sparite. Bene, ora potevo fare sul serio nonostante le accuse di Vlad. Non potevo credere che tutto l'impegno e i giorni trascorsi erano stati solo un peso per lui..non ci credevo, mi accorgevo quanto era orgoglioso di me!!
Il professore partì alla carica nascondendo il portachiavi dietro la cintura del suo costume, era incredibilmente veloce nonostante la sua stazza; saltai in alto ma aveva già fatto espellere del sangue dalle sue mani trasformandolo in un martello che mi colpì dritta su un fianco, scaraventandomi contro un palazzo molto lontano. Dannazione. Lui sapeva tutti i miei movimenti, aveva avuto settimane per studiarmi mentre io invece non sapevo nulla!
<Uh-uh, già a terra? Non mi dire che ho solo sprecato un sacco di tempo con te!> mi schernì. Non dovevo cedere alle provocazioni e il tempo passava, 17 minuti.
Mi aggrappai e corsi sul muro del palazzo su cui ero finita, riuscendo a mantenere l'equilibrio grazie ai propulsori nelle ginocchiere, spingendomi tra le rovine, sempre più in alto. L'uomo mi seguiva con lo sguardo <Dove corri?? Io sono qui!> urlò divertito. Sì, prof, mi guardi.
Arrivata nel punto più alto girai la caviglia e balzai nel vuoto. Purtroppo non si accorse che guardando in alto la luce dei riflettori era proprio sopra di lui e si dovette coprire dalla luce, ne approfittai per gettarmi su di lui colpendolo dritto in faccia con un pugno. Cercò di colpirmi di nuovo con il martello ma spostai il peso in avanti per ricadere alle sue spalle e gli assestai la pianta del piede in mezzo alle scapole prima di riprendere lo slancio e allontanarmi da lui. Purtroppo rimase in piedi e sputò
< Tutto qui..?>
Mi uscirono le zanne e partii di nuovo alla carica. Il professore mi scagliò contro piccole lame scarlatte che dovetti schivare con un sacco di acrobazie a mezz'aria, se non avessi avuto la vista da gatto mi avrebbe sicuramente infilzato. Riuscii ad avvicinarmi abbastanza per mutare in pantera e cercare di atterrarlo ma lui si scostò e creò dei macigni che schivai solo cambiando in gatto. In quel momento Vlad mi perse di vista e ne approfittai per saltargli sulla faccia e graffiarlo
<Maledetta!> cercò di prendermi con una mano ma tornai lontano da lui, in difesa.
11 minuti.
Eravamo in stallo, cercavo di trovare una breccia ma le sue parate erano davvero ostiche..dovevo prendere quel portachiavi a tutti i costi!
Intanto sulle passerelle si era riunito un gruppo di persone che assistevano allo scontro.
Per una mia distrazione King Vlad mi gettò contro la parete ai limiti del campo e battei rovinosamente la schiena e la testa, scivolando sul pavimento. Lui gettò altro sangue e creò un altro martello, molto più grande e lo puntò dritto contro di me a gran velocità, mi avrebbe schiacciato!

Alexis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora