EXTRA.🍋

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<Tu vuoi morire Shota..> dissi tra un sospiro e l'altro.
<Da quando ti conosco mi ritrovo sempre in queste situazioni.. non posso farci niente.. oppure la colpa è solo tua> rispose il mio professore mentre continuava a baciarmi il collo.
Chiuso il telefono in faccia per la seconda volta in un giorno alla zia, Aizawa si intromise col corpo in mezzo alle mie gambe distendendomi sul divano. La sua mano si intrufolò cercando il mio seno e ansimai quando le sue dita cominciarono a torturarlo, provocandomi brividi di piacere. Strinsi le ginocchia avvicinandolo ancora di più a me mentre mi sollevava la maglietta con i denti, esplorando il mio petto e lo stomaco con dei baci bollenti. Avendo la mobilità ridotta potevo solo subire e agitarmi sotto di lui, volevo toccarlo anche io. Aizawa continuò la sua discesa di baci umidi fino al bordo degli slip, mi accarezzò e strinse il sedere fino a sfilarmi tutto quel poco che avevo. Ero di nuovo mezza nuda e dopo un attimo di contemplazione velato di passione mi tirò per il braccio e mi posizionò a cavalcioni su di lui. Sentivo la sua presenza proprio lì, gonfia. Con il viso proprio di fronte al mio arrossii sotto il suo respiro accelerato. Mi spinse per i fianchi contro di lui e dovetti appoggiarmi alla sua spalla dato che istintivamente cominciai a muovermi sopra di lui, avevo caldo e mi sentivo bagnata. Mi spostò la mano e si tolse la maglietta cosicché potessi accarezzare il suo petto, i suoi muscoli tonici e la pelle calda. Liberai i suoi capelli dall'elastico e mi beai di quella morbidezza tra le mie dita.
<Ti piacciono di più sciolti mi sembra di capire..>
Non riuscivo a parlare, ero eccitata. I miei sensi erano annebbiati, volevo solo avere più contatto. Gli mollai i capelli e scivolai con la mano sul rigonfiamento nei suoi boxer cominciando a tastarlo, cosa che gli fece chiudere gli occhi e aprire leggermente le labbra. Con un movimento fulmineo estrasse il pacchetto argentato dai pantaloni e si sfilò tutto da sotto di me per poi sentirlo armeggiare col preservativo. Mi riposizionò sopra di lui e lo aiutai a prendere la giusta angolazione prima di sprofondare su di lui.
Mi mancò di nuovo il respiro, stavolta non c'erano più barriere e lo sentii fino in fondo, bruciante e pulsante. Sentendolo ansimare cominciai a muovermi, non sentendomi totalmente umana in quella circostanza, sentendo la mia natura animale risvegliarsi dentro di me. Aggrappata al mio sensei potevo dare il ritmo che volevo e vedere le sue espressioni di piacere era impagabile, eravamo uniti e avrei continuato a guardarlo per ore.. non so quanto tempo passò ma ogni affondo era sempre più intenso e stavo per raggiungere il limite. Mi avvicinai col police alla sua bocca per aprirla ancora di più e baciarlo fino a quando raggiungemmo entrambi l'orgasmo, fu pazzesco.
Io ero sua e lui.. era mio. Solo mio.
Continuavamo a guardarci negli occhi, il fiato corto, poi lentamente si sfilò da me e mi baciò di nuovo. Di nuovo consapevole della situazione mi scostai e corsi in bagno, la faccia in fiamme. Dopo una gettata d' acqua fredda per calmare i bollenti spiriti tornai in salotto e lo vidi con di nuovo addosso i pantaloni e i capelli sciolti, un espressione appagata sul volto. Mi sedetti di nuovo sul divano e allungai il braccio verso di lui.
<Vieni qui> dissi sottovoce e con le guance ancora rosse.
Lui mi guardò incuriosito e senza capire.
<Vieni qui che sennò iniziano e non riesco a controllarle!>
Il gattaro capì e mi saltò immediatamente addosso per non perdersene neanche un secondo. Penso ci appisolammo così, abbracciati e col rumore delle mie fusa di sottofondo.

Alexis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora