29.

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Il paesaggio scorreva veloce mentre guardavo dal finestrino del treno. Di lì a poco sarebbe iniziata la mia missione sotto copertura nella lega dei villain, affiancata da Keigo che per proteggermi da loro mi aveva trascinato con lui. Avevo ancora addosso il calore dell' abbraccio di Hitoshi che mi aveva voluto accompagnare in stazione prima della partenza. Si stava impegnando a rafforzare il nostro legame nonostante la sua natura schiva e tutto ciò mi scaldava il cuore.
<Peccato che vai via adesso che hanno accettato il mio trasferimento nella 1-A> disse imbarazzato. Mi aveva ascoltato e sarebbe diventato anche un mio compagno di classe a tutti gli effetti. Non potevo essere più felice.
<Quando tornerò sarai ancora lì quindi nessun problema> e gli scompigliai i capelli viola ricevendo in cambio uno sguardo stizzito. Anche le nostre espressioni erano uguali.
<Fai del tuo meglio sorella>
Annuii. Dovevo fare del mio meglio..a tutti i costi.
Riuscii a mandare solo un messaggio ad Aizawa, scrivendogli che ci saremo sentiti a fine giornata. Non sapevo cosa aspettarmi e prendere tempo era la cosa migliore. L' ansia era ancora lì, insieme agli occhi gonfi, ma i due petardi erano stati al mio fianco e non potevo abbattermi. Dopotutto, lo facevo per loro. Per proteggere chi amavo.
Il viaggio durò troppo poco.
Fuori dalla stazione ritrovai gli stessi edifici e la folla che mi avevano accolto durante lo stage, solo che adesso ero da sola. Il falco aveva detto che qualcuno della sua agenzia sarebbe passato a prendermi ma non notai nessuno, i minuti passavano ma niente. Non volevo chiamarlo soprattutto se era impegnato con "quelli" e dopo mezz'ora decisi di avviarmi verso la sua agenzia, a piedi ci sarebbe voluto un bel po' ma non importava, almeno avrei avuto altro tempo per calmarmi e preparami mentalmente. Camminavo tra la gente e osservavo i passanti, le famiglie, i bambini ignari di quello che stava succedendo realmente tra le file degli eroi e dei villain..e tutti erano in pericolo. Cosa potevo fare io per proteggerli tutti?
Feci finta di non accorgermi dell' ombra che mi seguiva da lontano, quando avevo lasciato la stazione dei treni i miei sensi felini si erano immediatamente attivati e il target ero proprio io. Se pensava di cogliermi di sorpresa aveva fatto male i conti.. più che altro mi chiedevo come potesse andare in giro come se nulla fosse quando era ricercato in tutto il paese. Accelerai il passo. La gente era un ottimo nascondiglio e ci misi davvero poco a far perdere le mie tracce. Osservarlo spaesato mentre si guardava intorno aveva un non so che di ironico, dopotutto era lui che cercava me, non il contrario.
<Almeno potresti portarmi la valigetta>
Vidi le sue spalle irrigidirsi al suono della mia voce dietro di lui. Indossava la stessa felpa nera del centro commerciale. Quando si girò due occhi glaciali mi trafissero da sotto il cappuccio, come quella volta.
<Ciao gatta, mi sei mancata>

<Ne hai del coraggio ad uscire durante la luce del giorno> dissi in tono di scherno.
<Che ci vuoi fare, mi piace il pericolo>
Dabi si avvicinò posandomi le braccia sulle spalle, i volti così vicini che potevo quasi contare le graffette sulle sue bruciature
<Come mi piaci sempre di più tu, Alexis>
La voglia di graffiare quella faccia sfacciata era impellente ma mi trattenni, la missione era già cominciata.
<Tu invece mi fai sempre ribrezzo ma ci sorvolerò >
Rise divertito. < Eppure l' ultima volta che ci siamo visti hai pianto dicendo di volermi salvare a tutti i costi..>
<Probabilmente perché al posto dell'esplosione del mio compagno, la faccia te la volevo far scoppiare io. Sai, è stato un duro colpo per me> non mi avrebbe colto in fallo. Mai. Dovevo solo trovare il momento giusto per smascherarlo..e non potevo tirare troppo la corda.
<..ma avendo cambiato idea su di voi, forse potresti cominciare a starmi simpatico>
Non si aspettava quelle parole.
<Sai vero che non credo che tu abbia cambiato idea così velocemente..?>
<Non penso di doverne parlare con te> e lo sfidai con gli occhi. Lui mi fissò per qualche secondo poi si allontanò guardandomi dall' alto.
<Hai ragione. Seguimi>
Girò le spalle e cominciò a camminare, tranquillamente. Dentro di me stavo scoppiando. Speravo che il mio sangue freddo avesse fatto il suo lavoro. Dopo circa venti minuti arrivammo nei pressi di un enorme edificio in periferia, sembrava la sede di qualche azienda e c' era un andirivieni di hero e civili. La targhetta posta sul cancello non lasciava dubbi.
<"Fronte di liberazione del sovrannaturale"? Ne avete fatto di strada da quella bettola>
Merda. Cos' era successo?? Perché c' erano anche un sacco di hero?? Allora il marcio c'era davvero come diceva Keigo.
<Hai visto?> Dabi mi guardò compiaciuto
< Muoviti, l' assemblea è già iniziata>
Una guardia riconobbe il corvino all' ingresso e quando gli fece segno di far passare anche me entrammo in una sala enorme da cui si sentiva provenire una voce ovattata da una delle stanze, qualcuno stava tenendo una conferenza. Prima di entrare però il ragazzo si girò verso di me e mi placcò al muro nonostante alcuni hero ci guardassero. Se la filarono immediatamente.
< Io non mi fido di te. Come non mi fido di Hawks. Se vengo a sapere che siete delle fottute spie vi ucciderò con le mie mani, intesi? Non pensare minimamente di farmi fesso>
Il suo tono era duro e non stava di certo scherzando. Non dovevo cedere. Gli sorrisi.
< Ma non eravate voi che mi volevate a tutti i costi? E adesso che mi sono convinta fai tutta questa scena..Deciditi.>
O mi avrebbe ammazzata o lodata, dal suo sguardo non capivo cosa stesse pensando e in cuor mio tremavo. Sostenni il suo sguardo fino a quando non si decise a parlare, il volto più rilassato
< Penso che mi innamorerò di te >
Strabuzzai gli occhi e lui si allontanò per aprire la porta della sala conferenze
<Cosa??>
<Shhh, stai zitta ed entra. Siamo già in ritardo> e dovetti corrergli dietro.
Era impazzito?!
Era buio e la gente in piedi aveva lo sguardo fisso sul palco, un uomo dal lungo naso e in sedia a rotelle parlava dell' avvento di una nuova alleanza dei villain. Io ascoltavo sconvolta le parole del tizio che blaterava gli stessi ideali che avevano cercato di rifilarmi durante il rapimento. Non poteva essere vero. Non stava succedendo realmente!!
Una presenza si affiancò a me , sotto lo sguardo attento di Dabi
<Ciao, gattina>
Volevo gridare ma Keigo guardava anche lui il palco, concentrato. Feci un respiro profondo, cercando di calmarmi
<Ciao. Doveva passarmi a prendere proprio lui..?> Il corvino si stizzì e Hawks trattenne una risatina.
<Ha insistito, voleva farti una sopresa> rispose sottovoce. Almeno riuscivamo a farci da spalla.
<State zitti> ci rimbeccò.
Guardai il falco in attesa di spiegazioni.
<Quello che sta parlando è Ri-destro, capo della Detnerat, l'azienda in cui ci troviamo. Sono molto influenti e ricchi, dopo uno scontro "acceso" con Tomura sono passati dalla nostra parte. Giusto, Dabi?>
<Riassunto perfetto,direi>
Mi si raggelò il sangue. Avevano acquisito così tanto potere in così poco tempo..?
Il pennuto mi mise una mano sulla spalla, stringendola forte < Siamo dalla parte giusta, non sei d'accordo?> il tono era convinto, lo sguardo pure. Dovevo imparare da lui a fingere così bene ma sarebbe stato troppo sospetto se avessi cominciato a collaborare con loro a testa bassa dopo le mie azioni.
< Meglio che prima parli direttamente con Shigaraki, non pensate? Non mi sono comportata molto bene l' ultima volta>
Tutti e due mi fissarono sopresi, un ghigno sul volto del bruciato
<Parlando del diavolo..>
Applausi e grida di incoraggiamento si erano innalzate quando Ri-destro chiamò sul palco la mano umana in persona. Nonostante fosse vestito di nuovo, in abito elegante e pelliccia il puzzo di decomposizione che si portava dietro era insopportabile. Aveva una gamba ingessata, probabilmente reduce dalla lotta di cui mi aveva appena parlato Keigo.
<Scusate, ora è anche il mio turno. A dopo> e dopo averci fulminato con lo sguardo il corvino si diresse verso il palco saltandoci su quando tutti i villain che avevo conosciuto da vicino si palesarono alle spalle del loro capo.
Applausi.
<È davvero così terribile come dicevi tu..>
Affermai con gli occhi fissi su tutto quel delirio davanti a me.
<Già> sospirò < E dobbiamo sventare tutto questo, il prima possibile>

Alexis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora