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~Bakugou pov~
Il giorno dopo a scuola non potei non tener d'occhio Misaki, soprattutto quando afferrava il cellulare.

Si, avevo il timore che potesse parlare con Shindo.

Ma anche se avessi visto una loro chat, cosa avrei dovuto fare?

Prenderle il telefono e lanciarlo via?

Incolparla per aver baciato Shindo?

Non posso fare niente, non ne ho il diritto.

A distrarmi dai miei pensieri fu la campanella che segnava l'inizio della pausa pranzo.

Tutti uscirono velocemente come se stessero morendo di fame, seguii Kirishima e gli altri e mangiai velocemente.

Non volevo passare quell'unica ora libera in mensa con tutto quel frastuono, così decisi di andarmene sul tetto.

Aprii la porta convinto di non trovare nessuno, e invece ritrovai una ragazza appoggiata alla ringhiera che guardava il paesaggio, con i capelli bianchi che si muovevano a causa del venticello.

Misaki.

Cercai di svignarmela senza farmi notare ma, evidentemente per via del troppo rumore fatto nell'aprire la porta, lei si girò verso di me.

<<oh, ciao Bakugou>> sorrise lei.

<<credevo non ci fosse nessuno>> borbottai avvicinandomi a lei.

<<la mensa è troppo rumorosa, mi stava venendo il mal di testa>> rise lei, poi portò lo sguardo sul paesaggio. <<questo è un bel posto per rilassarsi>>

Vero, mi ci hai portato tu per la prima volta.

Rimanemmo in silenzio per un po', lei guardava gli edifici dall'alto e i passanti, io invece cercavo di guardare lei con la coda dell'occhio per non farmi sgamare.

<<senti un po' Bakugou>> mormorò. <<Aizawa vi ha detto qualcosa?>>

<<di che parli?>>

<<parlo del mio incidente>> continuò lei lasciandomi stupito.

Perché me lo sta dicendo così?

Misaki si voltò verso di me e scoppiò in una piccola risata. <<si a giudicare dalla tua espressione ve l'ha detto>>

<<beh...non ci ha detto molto>> farfugliai.

<<perché non c'è molto da dire>> schernì lei. <<è stata colpa mia, ho attraversato anche se c'era il rosso. E mi sono fatta prendere sotto da una macchina per questo mio errore>>

No un secondo...le hanno detto questo?

La guardai perplesso, dovevo reggerle il gioco, non potevo dirle la verità, ma ero turbato.

<<il ritorno a scuola, al liceo Ketsubutsu, è stato quasi un trauma>> rise lei. <<non ricordavo nemmeno un nome, ma per fortuna ci sono state persone che mi hanno aiutata ad ambientarmi>>

Ero così sconvolto dalla sua versione della storia che non mi accorsi del silenzio calato da più di cinque minuti.

<<Aizawa, ci aveva accennato solo il tuo incidente, non è andato nei particolari>> farfugliai.

Lei annuì e riprese a guardare il paesaggio persa nei suoi pensieri.

<<posso farti una domanda?>> chiesi, lei mi guardò facendo cenno di continuare a parlare.

Non so da dove mi stia uscendo tutto questo coraggio, ma volevo saperlo subito.

<<c'è qualcosa fra te e Shindo?>> continuai.

Le sue guance presto si arrosarono e portò lo sguardo all'altezza delle mie spalle per evitare il contatto visivo.

Non mi piace questa reazione.

<<cosa...come mai questa domanda?>> farfugliò.

<<ieri stavamo parlando io e lui, potrebbe avermi fatto capire che voi...che ci sia qualcosa fra di voi>>

Non riesco nemmeno a dire ad alta voce 'che voi vi siete baciati', proprio no.

Misaki portò le mani fra i capelli spettinandoli leggermente e iniziò a borbottare qualcosa fra se e se.

Quando si calmò, si decise ad alzare lo sguardo su di me, ora il rossore era meno accentuato.

<<non lo so cosa siamo>> ripose lei dopo un po'. <<mi ha aiutata davvero tanto l'anno scorso, non mi ha mai lasciata sola e per questo gliene sono davvero grata>>

Neanche io ti avrei lasciata sola se solo tu fossi stata qui.

<<abbiamo passato insieme molto tempo>> continuò. <<e ci siamo avvicinati tanto. Non siamo nulla di concreto, ma...>>

Ti prego non finire la frase.

<<...non mi dispiacerebbe essere la sua ragazza>> rise lei posando nuovamente gli occhi sulla città.

Ha fatto male. Molto male.

<<quindi ti piace>> schernii.

Non era una domanda, non potevo dirglielo in modo interrogativo se conoscevo bene la risposta.

Misaki non annuì, non rispose, non disse nulla, al contrario.

Si voltò verso di me e accennò un ghigno, pian piano accorciò la distanza fra noi due e portò un dito sotto al mio mento per alzarlo.

Che sta succedendo?

<<e a te Bakugou? Ti piace qualcuna?>> domandò.

La sua vicinanza mi fece perdere un battito, ma riuscii subito a riprendermi.

Spostai la sua mano e roteai gli occhi. <<non sono affari tuoi>>

<<e dai! Io ti ho detto che mi piace Shindo!>> esclamò lei avvicinandosi nuovamente.

L'afferrai per un polso, poi non so come ci ritrovammo in una situazione imbarazzante.

L'avevo bloccata alla ringhiera e non avevo nemmeno lasciato il suo polso, lei non poteva muoversi e aveva incastrato i suoi occhi nei miei.

<<può darsi di si, può darsi di no>> mormorai.

La vidi deglutire e per un secondo abbassò lo sguardo sulla mia cravatta leggermente allentata.

Aprì bocca per parlare ma la campanella la anticipò.

Le lasciai il polso e feci in modo da liberarla da quella posizione, ma lei mi stupì riavvicinandosi a me e afferrandomi per la cravatta.

Mentre me la stringeva sentivo una strana sensazione dentro di me, come se avessi voluto rimanere qui con lei ancora per un po'.

<<andiamo>> schernì lei appena ebbe finito.

Annuii lievemente e la seguii in silenzio.

Non parlammo, forse era imbarazzata per quello che era appena successo, e in realtà ammetto di esserlo anche io.

Ma per quanto, in un certo senso, mi avesse fatto piacere imbarazzarla, da un lato non riuscivo a non pensare a quello che mi aveva detto.

Ci stavo pensando così tanto dall'iniziare a dubitare di poter avere una seconda occasione con lei.

Ma forse me lo meritavo.

Le ho spezzato il cuore solo perché volevo concentrarmi sulla scuola e lei sarebbe stata solo una distrazione.

E me ne sono pentito, sempre.

E ora mi ritrovo io a doverla rincorrere sapendo già che rischio di farmi male.

Start Over || Bakugou KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora