Start Over || Bakugou Katsuki

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~Misaki pov~
Il sabato pomeriggio, al dormitorio, è sempre stato uno dei miei momenti preferiti.

Trascorrevo la mattina in palestra per potermi concentrare su di me nel pomeriggio.

In più, stranamente nessuno si accingeva ad essere rumoroso, visto che erano tutti stanchi per l'allenamento fatto in mattinata.

Mi trovavo da sola in cucina, mi ero seduta su uno degli sgabelli e stavo leggendo i miei appunti di letteratura sul mio quaderno appoggiato sulla penisola.

<<ah, sei qui>> schernì una voce maschile.

Alzai la testa dal libro e accennai un piccolo sorriso a Bakugou che nel mentre si stava avvicinando al frigorifero.

<<mi cercavi?>> domandai.

<<non proprio, in realtà>> ammise con lo sguardo rivolto all'interno dell'elettrodomestico.

<<non dovresti essere in palestra? Solitamente vai anche il pomeriggio>> borbottai guardando l'ora sul telefono.

<<ci sono andato, infatti. Sono tornato un'oretta fa>> rispose afferrando due lattine di the, poi mi guardò. <<limone o pesca?>>

Alzai le spalle senza nemmeno pensarci troppo.<<indifferente>>

Si avvicinò a me e lasciò la lattina del the alla pesca sulla penisola.

<<che stai facendo?>>

Sbaglio o oggi è più calmo del solito?

<<controllavo i miei appunti di letteratura>> sospirai. <<sai, si avvicinano i primi esami>>

<<ah vero, a breve ci saranno le vacanze estive>> disse lui aprendo la sua lattina.

<<non vedo l'ora! Ricordo quando siamo stati alla piscina della scuola visto che non potevamo allontanarci. Quel giorno è stato proprio divertente>>

<<potremmo rifarlo>> constatò lui.

<<ovviamente! Lo dirò personalmente a tutta la classe!>> esclamai.

Non stavo guardando Bakugou, per questo non mi accorsi di come si fosse fatto più vicino a me.

Si era messo alle mie spalle, adesso percepivo il suo respiro sul collo, e per questo trattenni il fiato.

<<certo, ma in realtà...>> mormorò, poi girò lo sgabello in modo da essere faccia a faccia. <<potremmo andarci anche noi due da soli>>

Era successo tutto così velocemente, ed era così tanto vicino a me, che per un secondo mi sentii disconnessa dalla realtà.

Riuscii a non imbarazzarmi e sfoggiai il mio solito ghigno per infastidirlo.

Accavallai le gambe e lo guardai dritto negli occhi. <<che c'è, vuoi vedermi in costume in privato?>>

Pensavo che si sarebbe almeno un po' imbarazzato, ma non successe.

Anzi, si piegò leggermente in avanti, posò le mani sulla penisola alle mie spalle e lasciò un lieve spazio fra il mio viso e il suo, poi anche lui accennò un piccolo ghigno.

<<beh...perché no?>>

Sgranai gli occhi e lui si fece ancora più vicino, portò una mano sul mio viso e mi spostò una ciocca dietro l'orecchio destro, per poi avvicinare le labbra a quello sinistro.

<<stai cercando di provocarmi? Mi dispiace, ma le cose sono un po' cambiate>> mormorò.

Non risposi, lui aveva riportato il viso davanti al mio e ora i nostri nasi si sfioravano.