Aliris
Apro gli occhi e guardo fuori dalla finestra, è ancora buio ma non sento il bisogno di continuare a dormire, forse per preoccupazione o forse perché ho fame. Mi alzo con molta leggerezza per non svegliare Aranel e mi dirigo verso la cucina. Mentre preparo un thè alle mele verdi vedo che dalle finestre iniziano ad entrare i primi raggi del sole. Respiro profondamente e poi vado verso il giardino. Mi accomodo sul tavolo e pochi minuti dopo è tutto illuminato. Dopotutto non era così presto. Sento un rumore provenire dal terzo piano e ovviamente significa che i miei genitori si sono svegliati. Infatti pochi minuti dopo arrivano dove sono io.
"Qualcuno si è svegliato più presto del solito" mi dice mio padre mentre si siede a capotavola. Pochi minuti dopo arriva mia madre. Che fa un sorriso improvvisato e si siede al mio fianco. " Buongiorno tesoro, tua sorella ha dormito con te?" Mi domanda con la sua solita voce leggera, ovviamente non vuole affrontare argomenti troppo complessi di prima mattina. " Si, ieri sono andata a far un giro con Erodin e, non so come, mi sono addormentata nel mezzo della foresta. Quando mi sono svegliata era notte fonda e sono tornata. Appena sono entrata in camera Aranel stava piangendo perché pensava me ne fossi andata" dico lentamente e mia madre inizia a ridere insieme a mio padre. "Tua sorella si preoccupa per te più di quanto tu non possa immaginare" Dice mio padre ridendo. In questo momento mi sento come se non avessi problemi, come se il posto dove sono nata e cresciuta non stia per essere assaltato dagli uomini, come se questo posto fosse più al sicuro che mai, come se tutte le persone che conosco non fossero preoccupate e non passassero notti insonni.
È passata una mezzora di chiacchiere, mi alzo dal tavolo e dopo aver salutato vado a vedere se la mia armatura è pronta. Elvend è sempre stato molto velocemente, infatti non appena entro mi ritrovo davanti un'armatura splendida, fatta in rame come avevo chiesto e assemblata come la pelle di un drago. Un vero capolavoro. Elvend è seduto in giardino tagliando gli angoli dell'arco. È meglio non interromperlo, quindi mi giro e torno nel palazzo per svegliare mia sorella. Anche se non appena entra mi salta addosso tutta allegra. "Andiamo alla montagna?" Mi chiede con la sua voce dolce, e anche se dovrei occuparmi di altre cose, non voglio che Aranel soffra il peso del problema che sta per arrivare. Ma andare fino alla montagna oggi è troppo. Dovrei trovare un altro posto. Lampo di genio!. "E se invece andassimo al lago?" Le propongo e adesso è ancora più felice di prima. Senza che io dica niente corre nella sua stanza per cambiarsi i vestiti e per prendere le scarpe che le ho fatto qualche anno fa. Ovviamente essendo primavera è scontato che non andiamo a tuffarci in quelle acque gelide. Aranel ha capito subito che ho intenzione di congelare il lago, di nuovo.
Una volta arrivate davanti a quel paradiso azzurro. Mi avvicino alla sponda del fiume e mi inginocchio senza però bagnare il vestito. Appoggio una mano appena sopra la superficie bagnando solo i polpacci e chiudo gli occhi concentrandomi. È un incantesimo molto complesso, senza contare che il lago é enorme, ma se sono riuscita a farlo altre volte perché non dovrei farcela adesso? Infatti dopo pochi secondi l'acqua inizia a diventare sempre più fredda e apro gli occhi per ammirare come il lago inizia a riempirsi di venature bianche. In pochi secondi è congelato è sicuro per camminarci sopra. Aranel si era già messa le scarpette e non mi ha dato nemmeno il tempo di mettermi le mie che è già sul ghiaccio. Non sa veramente come pattinare ma sa tenersi in piedi che è già molto. Poco dopo salgo anch'io. Pur essendo un bel momento non riesco a fare a meno di pensare a domani, non so cosa accadrà e ciò mi preoccupa. Non abbiamo più gli eserciti che avevamo 1000 anni fa, che sarebbero stati capaci di annientare qualunque minaccia. Non so se riusciremo a vincere, ma la speranza è l'ultima cosa che si perde. Mi godo questi momenti di pace e allegria perché qualcosa dentro di me mi dice che non li avrò per molto, forse perché sono preoccupata o forse perché mi sto facendo mille paranoie.Dopo tutto mio padre mia madre sono i migliori guerrieri di tutte le antiche generazioni elfi che, ma due contro un esercito di più di 8000 uomini non è molto equo. Ho azzardato un numero al puro caso, non pensò che gli uomini, dopo averci trovati, portino solo mille soldati. Continuo a vagar nei miei pensieri lasciando i miei piedi fare quel cane sanno, passano ore e ore e il sole inizia a diventare giallo. Vorrei che questa giornata non finisse mai. Vorrei rimanere per sempre al giorno prima della tempesta per non dover affrontare la pioggia. Ma questo sarebbe da codardi, anche i più coraggiosi hanno paura il giorno prima della battaglia, ma la affrontano con valore. Torniamo nel castello di corsa perché Aranel, a quanto pare, ha moltissima energia oggi. Quando entriamo il buio nasconde gli elfi che corrono da un lato all'altro preparando gli ultimi dettagli, ma non riesce a nascondere il rimuove dei passi né i sospiri speranzosi che sperano sia sufficiente quel che fanno.
Salgo nella mia stanza con Aranel, non la lascio dormire da sola molto meno oggi, quando entriamo nella mia stanza accanto alla finestra c'è la mia armatura completa con l'arco appoggiato alla parete. Aranel la guarda e si avvicina per toccarla. "Perché hai una armatura come quella di papà" eccola, la domanda alla quale non ho idea di cosa rispondere. "È per gli addestramenti" penso che se ci avessi pensato avrei detto qualcosa di più sensato ma ad Aranel è bastata come risposta. Va nel bagno a farsi un bagno e a cambiarsi il vestito. Nel mentre, dato che mia sorella in bagno ci mette almeno un'ora, vado da mio padre per vedere come sta andando. Scendo le scale ed entro nella sala del trono. È un salone rettangolare che ha una passerella in mezzo per arrivare ai quattro troni. I quello di mia madre ha dettagli bianchi con dei piccoli fiori rosa, quello di mio padre è fatto d'oro con dettagli blu e verde smeraldo, quello di mia sorella é quasi identico a quello della mamma ma le radici dei fiori sono verdi, il mio invece è fatto in oro che però ha una sfumatura rosa e ha molti dettagli verdi e rossi, come se fossero vene.
Mi avvicino a mio padre che è seduto al suo posto con la testa appoggiata sulla mano sinistra. Mi siedo accanto, nel posto di mia mamma. "Papà, va tutto bene?" Chiedo con morbidezza, e lui mi guarda e poi mi abbraccia. Non è un buon segno. "Figlia mia, tua madre non vuole che io te lo dica perché pensa che ti farò perdere la speranza, ma non posso tenerti all'oscuro. Domani alle prime luci dell'alba devi andare da lord Elrond, e devi portare con te tua sorella"
STAI LEGGENDO
Crystallized Heart||Legolas Greenleaf||
Fanfiction[Nella storia seguo fedelmente la trama della trilogia del signore degli anelli con un unico cambiamento; l'aggiunta di un personaggio] Il regno di Deletria è un posto appartato, nascosto agli occhi degli uomini che voglio sfruttare il potere dei su...