"Non riesco a vederlo da lontano" Le parole di Celeborn annebbiano ancora di più la mia visuale, riempiendo i miei occhi di lacrime che si preparano a rigarmi il viso una dietro l'altra, di nuovo. "Gandalf il grigio non ha varcato i confini di questa terra, è caduto nell'ombra" Dice Galadriel, con il suo tono di voce moderato e melodioso, aspettando la conferma da parte nostra. La mia mano sinistra cade lungo i miei fianchi e sfiora lievemente quella di Legolas.
Una serie di scosse mi attraversano il braccio e poi scendono lungo la schiena. La sua mano avvolge la mia delicatamente e la stringe per farmi coraggio "E' stato preso sia dall'ombra che dalle fiamme. Un Balrog di Morgoth. Siamo finiti inutilmente nella rete di Moria" Dice l'elfo senza mai abbandonare la presa. "Mai inutile è stata un'azione di Gandalf nella vita. Ancora non conosciamo appieno il suo scopo" Dice mia zia, nel tentativo d ripiantare la speranza ne cuore di ognuno di noi. Nota, distogliendo lo sguardo, l'espressione triste del nano a causa dei ricordi che riaffiorano lentamente. "Non lasciare che il grande vuoto di Moria riempia il tuo cuore figlio di Gloin. perché il mondo è diventato colmo di pericoli e in tutte le terre l'amore ora si mescola con l'angoscia"
Una volta finito il suo discorso, Celeborn riprende il suo "Cosa avverrà a questa compagnia. Senza Gandalf non c'è più speranza" Gli occhi di mia zia cercano i miei. Sento il suo sguardo mentre io ho gli occhi puntati a terra. Con la mano destra asciugo le lacrime e alzo il viso. "L'ostacolo più grande è scoprire quanto lontano si può arrivare, non bisogna mai fermarsi. Dovete andare fino in fondo e risvegliare la forza nei vostri cuori, in angoli così profondi da farvi tremare. La vostra missione è sulla lama di un coltello. Una piccola deviazione ed essa fallirà per la rovina di tutti. Ma la speranza permane fin quando la compagnia sarà fedele, che i vostri cuori non si turbino, perché siete logori dal dolore e dalla morta fatica."
Mia zia mi guarda dritto negli occhi, senza distogliere lo sguardo. Haldir conduce i miei compagni verso le scale per portali negli spazi preparati per passare la notte. Fa scendere uno per uno e rimane solo lui alla fine, mi guarda e senza dire una parola li segue anche lui. I miei occhi, incollati a quelli di mia zia, si riempiono nuovamente di lacrime. Galadriel scende gli ultimi tre scalini e mi raggiunge avvolgendomi in un tenero abbraccio mentre Celeborn rimane fermo nel suo posto a guardarci. Mi sfogo in un pianto liberatorio fino a quando la sua mano mi accarezza i capelli con gentilezza "Vieni, seguimi" Si limita a dire sciogliendo la presa e prendendo la mia mano per guidarmi.
Arriviamo nelle stesse stanze che avevo occupato quando sono rimasta qui, niente si è spostato di un millimetro. Mi appoggio alla sedia nella quale accomodavo i miei capelli appena due settimane fa. Mia zia si ferma vicino alla finestra a contemplare il paesaggio notturno. "Le tue scelte mi sorprendono sempre di più. Mia cara, il dolore della perdita non lo avevi mai sperimentato e mi dispiace profondamente che tu lo abbia dovuto scoprire in questo modo. Ma la vita fuori dalle mura di Deletria è così" Si gira verso di me e sospira pesantemente "La collana che ti ho dato, si è mai accesa?" Chiede quasi come se conoscesse la risposta, a quel punto ricordo di averla tenuta sotto l'armatura tutto il tempo e di essermi addirittura dimenticata di averla. La prendo e la appoggio sopra la superficie bronzea "Si. Poco prima che abbandonassi Gran Burrone si è accesa ma poi non l'ho più guardata"
Galadriel si gira interamente di scatto, guardandomi con un'espressione leggermente sorpresa. Lei non è molto espressiva ma i piccoli cambiamenti si notano. Mi guarda dritto negli occhi, come a voler leggere il ricordo che però rimane celato ai suoi occhi ricordandole che con me la sua magia si limita a capire il linguaggio del corpo. Si avvicina e prende la pietra tra le mani, quasi cercando di capire da essa cosa fosse successo. "Quell'elfo" Alzo lo sguardo "Figlio di Thranduil. Principe del Reame Boscoso" In quel momento gli occhi di mia zia incontrano i miei, così chiari e azzurri. La sorpresa di scoprire che fosse figlio di Thranduil l'ho sconfitta quando Haldir gli ha dato il benvenuto.
Una tale coincidenza, conoscere il figlio di un re con cui ormai da anni ho forgiato una bella amicizia. Forse il destino ha voluto che fosse così, o forse era solamente il caso. Il mio dubbio viene messo da parte da mia zia che si ricompone allargando un piccolo sorriso. Riappoggia delicatamente le mani sui fianchi e si prepara ad uscire dalla stanza. Poco prima di varcare le porte, con lo sguardo fisso fuori, mi dice "Ti aspetterò nello specchio. Non tardare" Dopo questa frase, chiude la porta alle sue spalle e io mi lascio scappare un sospiro pesante. Mi alzo dalla sedia, slaccio finalmente i pezzi dell'armatura, lasciando a terra ogni singolo frammento bronzeo che ha fatto pesare il mio corpo per giorni.
Il mio corpo leggero ora indossa solo leggeri strati di tela. Libero i miei capelli dalle molteplici trecce fatte nei momenti di noia e mi avvio verso il bagno. Finalmente tocco di nuovo quell'acqua pulita e tiepida, dove posso affogare le mie preoccupazioni. Vi è poggiato a una sedie un abito bianco lungo, con una scollatura notevole ma allo stesso tempo elegante e comodo. Dovendo raggiungere mia zia mi affretto a prepararmi, pulendo il mio corpo soltanto, senza avere il tempo di poggiare la testa all'indietro e di viaggiare il più lontano possibile dalla realtà. Indosso il vestito una volta asciutta e noto finalmente i dettagli. Il ricamo bianco e leggero fino alla vita e poi la gonna con pochi strati di tulle, infine dalle spalle cadono delle lunghe strisce del medesimo tessuto fino ad arrivare a terra.
Mi siedo nuovamente sulla sedia e inizio a spazzolare i miei capelli davanti allo specchio rotondo dai margini argentati. Il riflesso mi mostra il letto, dove l'ultima volta giaceva Aranel, così piccola avvolta tra le coperte. Mi chiedo come abbia reagito quando ha realizzato che non c'ero più o cosa avrà pensato. Non appena finisco di accomodare i miei capelli castani, unendo due ciocche dietro con una forcina bianca a forma di foglia, esco dalla mia stanza a piedi scalzi andando verso lo specchio d'acqua. Non ho avuto occasione di visitarlo l'ultima volta ma l'ho visto dall'alto della sala delle riunioni.
Passo di fronte allo spazio preparato per la compagnia vedendo tutti dormire beatamente dopo ormai troppi giorni di notti passate a camminare senza un briciolo di riposo. Mi giro sentendo dei passi poco lontani vedendo la dama della luce scomparire dietro un albero. La seguo e mi ritrovo davanti una scalinata scura che porta fino ad uno spazio paragonabile a delle rovine dove in mezzo giace un piatto argenteo, che suppongo sia lo specchio. Mia zia è ferma vicino a una piccola cascata mentre raccoglie l'acqua e io intanto scendo fino all'ultimo scalino.
"Aliris mi dispiace privarti del tuo meritato riposo, ma ritengo importante parlare con te adesso" Mi avvicino al piatto mentre lei lascia cadere l'acqua al suo interno. Rimango in silenzio aspettando il continuo delle sue parole mentre la guardo "Non puoi permettere che il dolore sovrasti la forza che hai dentro. Devi andare a fondo e scoprire quello che Gandalf ormai ha notato da molto tempo e che a me purtroppo è rimasto nascosto. Non puoi temere quella forza, devi usarla e devi imparare a controllarla" Sospiro profondamente a queste parole "E se non fosse sufficiente? E se non bastasse a proteggere me e coloro che mi stanno attorno?" Chiedo con voce esausta "Non devi limitare il tuo potere per colpa della mente. Nel momento di vero bisogno dovrai solo chiudere gli occhi e fidarti del tuo cuore."
Porto una mano sulla collana quasi d'istinto e chiudo gli occhi. Mi spaventa dovermi fidare di qualcosa che non conosco, è difficile porre fiducia in una cosa che nemmeno so se esista veramente. Sospiro e guardo mia zia che mi sorride gentilmente "Adesso vai a riposare, qualcuno necessita avere dei chiarimenti e non tarderà ad arrivare, Partirete in barca domani, ma non temere, Erodin verrà liberato e saprà trovare la strada per raggiungerti quando ne sentirai il bisogno" A queste parole le auguro la buonanotte e, dopo averla abbracciata, mi avvio nuovamente su per le scale. In cuor mio so che Frodo ha bisogno di molto più che delle semplici risposte, ma al momento quelle sono l'unica cosa che potrà ricevere.
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Scusate per il leggero ritardo ma non ho trovato il tempo prima. Eccovi il capitolo 22, vi avviso subito che l'undici giugno posterà ben tre capitoli! Per la fine della scuola.
Se avete apprezzato questa parte della storia lasciatemi una stellina e ci vediamo sabato prossimo!
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Crystallized Heart||Legolas Greenleaf||
Fanfiction[Nella storia seguo fedelmente la trama della trilogia del signore degli anelli con un unico cambiamento; l'aggiunta di un personaggio] Il regno di Deletria è un posto appartato, nascosto agli occhi degli uomini che voglio sfruttare il potere dei su...