Aliris
Sono sopra Erodin, mia sorella è davanti a me, e guarda la scena davanti ai suoi occhi. Aranel era molto felice di partire a scoprire il mondo ma io so bene che è spaventata all'idea di uscire dal nostro regno, e sono certa che ha mille domande da farmi, avremmo molto tempo per chiarire i suoi dubbi.La barriera incomincia ad aprirsi, adoro la magia, è come se stesse svanendo, come se si stia disintegrando: i bordi sono color oro e luccica come se fosse un foglio di carta che brucia lentamente lasciando vedere una scia incandescente che inizia a diventare sempre più grande. Si apre proprio intorno ai cancelli. Faccio un respiro profondo e inizio ad avvicinarmi all'uscita. Lentamente i miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime che iniziano a bagnare le mie guance, le asciugo subito ed esco da Deletria, non so nemmeno se riuscirò mai a tornare, mi giro ormai fuori dalla barriera per ammirare il castello per l'ultima volta ma non c'è, non c'è niente. E' sparito tutto, la barriera si è richiusa, loro forse mi vedono ma io no. Non voglio continuare a torturarmi quindi prendo la mappa e inizio a galoppare verso l'uscita della grande e imponente foresta di Fangorn.
Gli alberi alti scuriscono le strette vie, la mia vista è offuscata dalla nebbia ma Erodin se la cava bene ad andare in questo territorio. Aranel si accomoda spostandosi all'indietro, attaccandosi al mio petto, appoggia la testa sopra di me e mi chiede "Perché mamma e papà non vengono?" Sapevo bene che me lo avrebbe chiesto prima o poi "Devono fare un paio di cose, adesso noi andiamo dalla zia Arwen e gli aspettiamo" dico nella speranza che ciò basti per il momento, ma non è così "Ma mamma e papà hanno sempre avuto molto da fare, e non ci hanno mai mandato fuori dalla barriera" mi dice lei e rimango persa nei miei pensieri.
Aranel conosce molto bene i nostri genitori, quando aveva circa quattrocento anni li inseguiva per il castello. Fino a quando un giorno la mamma si è accorta della sua presenza e l'ha fatta spaventare. Da lì in poi mia sorella ha iniziato a inseguirmi, ovviamente con il mio consenso. Ha imparato molte cose e non è più tornata a fare la spia, le interessavano le cose che io imparavo e voleva saperle anche lei. La curiosità ha avuto la meglio.
Dopo alcuni secondi che Aranel continua a ripetere il mio nome sempre più nervosamente mi slego dalla catena di pensieri che mi teneva intrappolata. "Aranel questa vola i problemi sono più complicati del solito..." mi fermo un'attimo e poi cambio discorso "Guarda, li vedi questi alberi?" lei annuisce "Stanno dormendo" lui gira leggermente la testa e io inizio a spiegale che tutti sono come Barbalbero.
Sono passate all'incirca cinque ore da quando siamo partire e ormai siamo quasi all'uscita della foresta. Ci fermiamo vicino a un fiume, per mangiare poiché mia sorella continua a chiedermi quando avremmo mangiato qualcosa. Lego Erodin a un albero con una corda abbastanza lunga così che non si senta limitato. Prendo da una sacca, sul latro destro del mio cavallo, un sacchetto con del pane elfico. Aranel è seduta vicino al fiume che guarda le acqua scorrere molto velocemente, si gira per vedere cosa abbiamo e non appena vede quello che ho in mano fa una smorfia raccapricciante.
Non le è mai piaciuto particolarmente il pane elfico, dice che non ha sapore, ma non questiona, lo prende e basta. Dopo tutto non è mai stata una bambina particolarmente viziata, pur essendo una principessa mia mamma ha piantato in lei dei valori molto validi che rendono mia sorella una persona poco scontrosa. Mangiamo senza pensare troppo a quel pane senza niente del quale bastano pochi morsi per riempire lo stomaco.
Finisco prima di mia sorella, mi alzo e mi avvicino al fiume, mi appoggio sulle ginocchia e metto le mani appena sopra le acque ribelli e pronuncio un incantesimo che Arwen mi ha insegnato "Nin o chithaeglir, lasto beth daer, Rimmo nin Bruinen dan in Ulaer" ripeto tre volte la stessa frase, e in pochi secondi il fiume si alza diventando molto più grande di prima. Io e mia sorella ci allontaniamo dalla riva e ci avviciniamo a Erodin. Il fiume è diventato molto più potente di prima, ma questo dura pochi secondi. Nel frattempo faccio salire mia sorella sul cavallo e poi salgo anche io.
Adesso il livello del fiume inizia a diminuire e possiamo passare con Erodin. In meno di un minuto siamo dall'altra parte e fermo Erodin per osservare il fiume che riprende a scorrere con forza tale e come quando siamo arrivate.
Continuiamo a galoppare fino alla notte. Riesco a vedere la fine del bosco, pochi minuti dopo raggiungiamo il punto in qui li alberi finiscono e incomincia un vasto terreno piano con qualche cespuglio qua e là. Ci fermiamo e do da mangiare a Erodin, mia sorella guarda il bosco con un'espressione quasi di dolore. o mi tolgo l'armatura e mi siedo davanti a lei. Le prendo le mani e la guardo dritto negli occhi. "Lo so che non capisci perché ce ne stiamo andando, ma è necessario. Dobbiamo andare dalla zia Arwen e aspettare lì mamma e papà, che mi hanno promesso che sarebbero arrivati tra un mese" Le ripeto le stesse cose che le avevo già detto, sperando che lei inizi a domandarmi il perché e non passa molto prima che questa domanda arrivi.
"Ma perché?" Mi chiede lei mentre si siede giusto di fronte a me senza togliere le sue piccole mani dalle mie. "Perché gli uomini ci hanno trovati. Mamma e papà ci hanno mandate a cercare aiuto. Non hanno mandato i messaggeri per tenerci al sicuro" Adesso Aranel sembra essere terrorizzata, forse non dovevo dirlo così. "Ascoltami, nelle storie di tutti i libri che abbiamo letto la maggior parte delle guerre chi le ha vinte?" le chiedo sorridendo il più che posso "Papà" mi dice con una voce molto leggera. "Allora vuol dire che papà vincerà un'altra volta, perché lo ha promesso" Sinceramente non so se sto provando a convincere mia sorella o me stessa, ma funziona per entrambe.
Aranel sorride e si mette vicino a me. Ho appoggiato a terra una coperta che usavamo quando mangiavamo sopra la piccola montagna vicino al castello, così da dormire più comode. Mi stendo sopra di essa cercando di non fare caso alle radici dell'albero sul quale sono appoggiata e apro le braccia per ricevere mia sorella. Aranel appoggia la testa sul mio petto e mia abbraccia mettendosi in una posizione comoda e in men che non si dica si addormenta. Ad essere sincera non mi aspettavo che si addormentasse senza iniziare a muoversi perché qualcosa le da fastidio o perché non è comodo per niente.
Non riesco a chiudere occhio, non so se a questo punto abbiano invaso la città o stiano combattendo. Non so nemmeno se siamo al sicuro noi due in questo momento. Guardo il cielo scuro illuminato da migliaia di puntini luccicanti. Poco a poco chiudo gli occhi e cado in un profondo sonno.
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Scusate per il ritardo, ammetto di essere stata presa dalla scuola e di non aver avuto molte idee per arricchire il capitolo. Anche se è una fanfiction mi piacerebbe un giorno trascriverla in modo da farla diventare un libro. Grazie a voi forse ci riesco. Non abbiate fretta, la storia vi riserberà momenti belli e brutti tutti da vivere che faranno si che Arilis diventi sempre più matura. Succederà di tutto, sto seguendo una linea temporale abbastanza complessa che in alcuni momenti cambierò in modo da adattare la protagonista alla storia. Il signore degli anelli è già un capolavoro, non c'è bisogno di cambiare molto la trama.
Proverò a postare durante i fine settimana, sicuramente Sabato vi terrò sempre pronto un nuovo capitolo. Magari se ho settimane meno piene di altre riesco anche a pubblicarne due.
Spero vi stia piacendo la mia storia, se è così votate pls!
*scusate per eventuali errori di scrittura o ortografici*
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Crystallized Heart||Legolas Greenleaf||
Fanfiction[Nella storia seguo fedelmente la trama della trilogia del signore degli anelli con un unico cambiamento; l'aggiunta di un personaggio] Il regno di Deletria è un posto appartato, nascosto agli occhi degli uomini che voglio sfruttare il potere dei su...