Capitolo 13

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Mi sveglio sentendo mia sorella muoversi sul letto, si sta accomodando per dormire appoggiandosi sul lato sinistro del corpo

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Mi sveglio sentendo mia sorella muoversi sul letto, si sta accomodando per dormire appoggiandosi sul lato sinistro del corpo. Questo leggero spostamento è bastato a svegliarmi. Mi alzo dal letto e mi avvicino alle nostre borse, per accomodare alcune cose in posti più convenienti. Il sole sembra essere sorto da poco, e inizia lentamente a illuminare tutto attorno.

Prendo un vestito da indossare per questa giornata, ne scelgo uno di un rosa molto chiaro quasi impercettibile, in tulle, leggero con le maniche ricamate in una fantasia floreale. Queste non sono attorno alle braccia ma sembrano essere una tela posata sopra, come quelle delle regine degli uomini che le uniscono davanti al petto, coperto solo a metà,  con le mani.

Lo indosso velocemente e mi avvicino allo specchio per accomodarmi i capelli. Penso che per oggi lasciarli liberi sia una buona scelta, non mi è mai piaciuto particolarmente tenerli in una coda o semplicemente raccolti. Mi avvicino alla porta e senza far rumore la apro con molta leggerezza ed esco richiudendola con la stessa attenzione.

Mi dirigo verso il salone nel quale sono stata ieri sera, sperando di trovare Arwen, ma non ci riesco, così decido di recarmi in biblioteca. Non ho bisogno di cercare informazioni su ciò che accade, anche se devo ammettere di essere tentata di aprire qualche libro per rispondermi da sola,  vorrei solo vedere com'è fatta. Ho sentito molti parlare della vastità che caratterizza la biblioteca di Gran Burrone ma non ho mai avuto il piacere di osservarla con i miei propri occhi, come d'altronde mi succede con tutto. Adesso posso finalmente vedere come sia fatto il mondo, pur dovendomi arrangiare, nello spazio poco ristretto ma comunque segnato da un confine di questo posto.

Mi avvio verso questa meravigliosa stanza e in pochi minuti mi ritrovo davanti alle possenti porte, identiche a quelle di Deletria dietro cui si cela la ragione della mia fretta. Le apro e davanti ai miei occhi trovo infiniti scafali, antichi e pieni di piante che rendono la stanza molto accogliente, dal mio punto di vista.

Ogni scafale a circa dieci ripiani per i libri che li rendono incredibilmente alti, l'odore dei libri inonda le mie narici e mi pregano di entrare in questo meraviglioso posto. Mi siedo su uno dei tanti morbidi divani beige, prendendo tra le mani il primo romanzo che trovo e inizio a sfogliare le sue morbide pagine, godendomi ogni singola parola, e ogni pagina come se fosse l'ultima.

La mattina passa in fretta, e ormai ho consumato la metà del libro. Un rumore di zoccoli mi fa alzare lo sguardo velocemente, guardo il vuoto, ovviamente. Qualcuno è arrivato, così mi alzo dalla mia postazione e mi dirigo fuori dal castello. Mentre sto scendendo dalle scale principali che mi avrebbero permesso di conoscere il nuovo arrivato dalle porte vedo entrare Arwen, con un'espressione preoccupata.

Ha un taglio sulla guancia destra, non sembra essere profondo ma la causa mi preoccupa. La richiamo e solo lì alza lo sguardo incontrando i miei occhi, mi guarda come se stesse pensando a cosa fare e poi si avvicina a me. "Aliris, sono arrivati...Sono riuscita a salvare lo Hobbit ma non so se ce la farà" Non capisco di cosa mi stia parlando, ne perché lei fosse andata a cercare lo hobbit che sarebbe dovuto arrivare con la persone che secondo mio zio mi è cara.

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