Capitolo 1

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*Aliris di Deletria*
Aliris

Mi sveglio presto ogni mattina per ammirare l'alba. Apro gli occhi e vedo che le prime luci del giorno illuminano la mia stanza. Mi alzo lentamente e mi avvicino alla finestra, oggi il sole ha un colore più intenso, un giallo acceso che riscalda la mia pelle.

Prendo un vestito molto semplice, azzurro chiarissimo, di tulle. Vado in camera di Aranel che è al piano di sotto, la mia stanza si trova nel 5 piano del castello in modo da avere una migliore visuale. Apro la porta e la vedo sul suo letto avvolta tra le coperte di seta che dorme beata. Mi avvicino, senza fare rumore per non spaventarla, e mi siedo con leggerezza sul letto.

"Buongiorno, il sole è sorto e dobbiamo andare a fare colazione" le dico mentre lei si rigira nel letto facendo versi da 'lasciami dormire in pace'.

"Dai su, mamma e papà ci staranno aspettando per fare colazione" dico invano senza ottenere risultati. Poi mi viene in mente un altro metodo. Con il semplice movimento delle mie mani creo un piccolo coniglietto che salta per il letto di Aranel, facendola sorridere e sedersi stropicciandosi gli occhi.

"Mi insegni?" mi chiede con voce supplicante e occhi dolci.

"Ma certo, però prima ti devi alzare" gli dico mentre lei si affretta a vestirsi. La aiuto a mettersi il suo vestito bianco molto simile al mio e poi esce dalla porta di corsa andando verso il giardino.

La seguo per i grandi corridoi fino ad arrivare all'immensa porta che rivela il posto in qui la mamma passa le sue giornate. A tavola ci sono i nostri genitori e Aranel è andata di corsa ad abbracciarli. Mi siedo nella mia sedia dopo averli salutati anch'io e iniziamo a mangiare.

"Tra 4 giorni sarà l'Hirsid" dice mio padre con voce fiera ed euforica. Hirsid è il nome che abbiamo dato alla festa con gli elfi e i maghi del mondo esterno. Non vedo l'ora di far vedere a Gandalf quanto ho imparato negli ultimi mesi, sono riuscita a fermare una freccia in volo prima che si scagliasse contro un cerbiatto e ho congelato il lago ben quattro volte questo mese solo perché amo pattinare. Ho seguito i consigli che mi erano stati dati da lui e ho letto molti libri della biblioteca del palazzo, ho trovato un mito particolare sul quale vorrei sapere di più. Si tratta su un'elfo magico che nacque con un potere infinite volte più forte di quello della nostra razza, e mi chiedo se sia una profezia o un fatto già accaduto. Alcuni dicono che aveva ali, altri che la sua spada era incantata e alcuni dicono riuscì a combattere contro un'intero esercito da solo, uscendone vittorioso dalla battaglia.

"Chi sarà presente questa volta?" chiedo incuriosita sugli invitati e la risposta non tarda ad arrivare.

"Gli Istari saranno presenti, come sempre. Thranduil ed Elrond hanno inviato la conferma pochi giorni fa e tutto il regno sarà presente, come tutti gli anni" Rimango ad assorbire l'informazione e mi rimane un dubbio.

"Ma per caso Galadriel non ci sarà?" chiedo a mia madre. Lei mi guarda dritto negli occhi e tarda un po' a rispondermi.

"Mia sorella ha molte questioni da risolvere nel regno di Eregion" mi dice mentre beve un sorso d'acqua. Annuisco in segno di approvazione e finisco la mia colazione. Una volta fuori dal palazzo aspetto che Aranel finisca di fare le sue lezioni mattutine e andiamo insieme verso il bosco. Passiamo per la città e salutiamo tutti coloro che troviamo per la strada, poi una volta dentro la foresta Aranel inizia a cantare una canzone, che la mamma mi cantava quando ero piccola. Corre saltando sulle pietre del fiume inseguita da me, che però faccio attenzione per paura di cadere. Mi siedo su uno dei più grandi, in modo da non bagnare il vestito e Aranel si siede davanti a me.

"Adesso mi insegni come si fa il coniglietto?" mi dice entusiasta.

"Certo, basta volerlo molto in modo da crearlo. Devi anche pensare molto dettagliatamente quello che vuoi che appaia, se no poi ci sono dei pezzi mancanti" dico mettendo una mano con il palmo in su per creare un coniglietto. Aranel imita i miei movimenti creando dei piccoli uccellini azzurri.

"Visto, non è così difficile" la mia sorellina è finalmente riuscita a fare un'incantesimo, sono molto fiera di lei. Ci alziamo e continuiamo a camminare fino alla parte più alta della montagna. Io mi siedo sull'erba fresca per ammirare il sole che si nasconde dietro l'orizzonte, Aranel invece si è messa a raccogliere delle margherite. Poi si siede accanto a me pensierosa.

"Pensi che un giorno potemmo vedere cosa c'è fuori dalla barriera" Mi chiede, non è proprio la domanda che mi sarei aspettata ma gli rispondo ugualmente, dato che oltrepassarla è il mio sogno da sempre.

"Forse, se gli uomini smetteranno di darci la caccia potremmo conoscere terre che vanno più lontano di quanto puoi immaginare. Tra pochi giorni ci sarà l'Hirsid quindi potrai chiedere tutto quello che vuoi ai re che ci visiteranno, oppure a Gandalf." gli dico con voce stanca. Lei annuisce in segno di aver capito e restiamo lì ancora un po'.

Aranel si addormenta dopo poco quindi ho dovuto portarla in braccio fino al castello. Anche se è leggera come una foglia, la strada era lunga ed è stata stancante. Appena arrivo davanti alle porte del palazzo, le signore del palazzo si occupano di portare la mia piccolina nella sua stanza e di prepararla per dormire. Io sono esausta fisicamente, ma ignorando il desiderio di riposare del mio corpo vado in biblioteca e mi intrattengo a leggere libri sulla storia del mio popolo. Ho preso uno sull'era di Sauron, mi sembra strano che l'anello del potere non sia stato ritrovato, o forse lo hanno trovato ma i libri del palazzo sono troppo vecchi. Per eliminare i dubbi chiederò a Gandalf, lui di sicuro mi saprà rispondere. Lui per me e per mia sorella è come se facesse parte della famiglia e non vedo l'ora di vederlo.

Salgo le larghe scale per andare nella mia stanza, chiudo la porta con delicatezza e mi preparo per dormire. Si è fatto davvero molto tardi, saranno le 2 del mattino e non voglio svegliare nessuno. Mi accomodo tra le mie morbide coperte chiudendo gli occhi per cercare il sonno che arriva in pochi minuti.

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