Capitolo 27

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Al mattino seguente, non appena il sole sorge, la compagnia si prepara a ripartire verso Rohan che raggiungono dopo circa mezz'ora di cavalcata. "La presa di Saruman su re Theoden ora è molto forte. Attenti a quello che dite, non sarete i benvenuti qui, specialmente tu Aliris. Saruman, così come la dama Galadriel, non riesce a scorgere la tua presenza in lontananza, ma non sappiamo come reagirà al vederti" Dice Gandalf, mentre alla ragazza iniziano a sorgere milioni di dubbi e di quesiti che non ha il coraggio di fare e che preferisce tenere per se. 

Sorpassano le enormi porte della città, popolata da piccole case che ormai dopo tanto tempo hanno perso vita, sembrano così tristi. La città sembra essere in lutto da un periodo così lungo da aver dimenticato i bei momenti, la gioia e la allegria che caratterizzerebbero queste popolazione ha abbandonato Rohan da un molto e sembra che la speranza di ritrovarla sia svanita. 

Osservano i viaggiatori senza alcun cenno di allegria o odio, nessuna emozione traspare dai volti dei cittadini, "Trovi più allegria in un cimitero" Commenta Gimli alle spalle di Aragorn mentre si guarda attorno. Si avvicinano al palazzo, simile a una enorme capanna con i marchi di una busso in alto e dettagli d'oro intrecciati sulle colonne dell'ingresso. Salgono le poche scale per arrivare alle porte e un gruppo di soldati esce, ma non per riceverli calorosamente come un tempo avrebbero di certo fatto ma per avvertirli "Non potete stare d'innanzi a re Theoden armati così, Gandalf il grigio" Dice uno degli uomini di fronte a loro. 

Con un cenno della testa lo stregone da un segnale di non pericolo, i quattro compagni si spogliano delle armi dandole ai soldati velocemente. Legolas da le due spade che porta sotto l'arco, quest'ultimo e le frecce, Gimli porta solo l'ascia, Aragorn da la spada, l'arco e un pugnale che porta al fianco e infine Aliris da l'arco, la spada, i tre pugnali che porta sui fianchi e persino uno dei due che porta in un compartimento delle gambe senza mai distogliere lo sguardo dagli uomini non poco arroganti che li hanno accolti. 

"Il tuo bastone" Dice lo stesso uomo di prima, riferendosi a Gandalf. "Oh, non vorrai separare un vecchio dal suo appoggio per camminare" Risponde lo stregone con un tono di finto dispiacere. Finalmente li fanno entrare e Aliris si sente mancare il respiro per un secondo, quelle pareti così buie unite all'aura nera che si diffonde nella stanza la fanno stare attenta a ogni suono o movimento. Le porte vengono chiuse alle loro spalle e i cinque continuano a camminare verso il re. "La cortesia del tuo palazzo è alquanto diminuita ultimamente, re Theoden" 

Alle parole di Gandalf, la ragazza alza gli occhi da terra vedendo due uomini seduti in fondo alla stanza, uno sul trono; vecchio, consumato dall'incantesimo, che assume sia il re, e l'altro invece più giovane con i capelli neri, una pelle pallidissima, li occhi azzurri e un'espressione impaurita. I sensi della principessa sono affilati come la lama di un coltello, e sente bene cosa sussurra colui che assume essere il consigliere al re "Non sono benvenuti" Impercettibili parole, che si mescolano con l'aria e scompaiono. "Perché... dovrei darti il benvenuto" La voce del re è flebile, priva di forza e sforzata, come se qualcuno lo stesse usando come una marionetta. 

"Una giusta domanda mio signore" Afferma il servitore, alzandosi dalla sedia e assumendo un atteggiamento di superiorità "Tarda è l'ora in cui questo stregone decide di apparire..." Aragorn si guarda attorno, notando degli uomini, nonché soldati corrotti, seguirli i passi da dietro le grandi colonne. "...Il malaugurio è un cattivo ospite" "Silenzio, tieni la tua lingua forcuta tra i denti. Non ho attraversato fiamme e morte per scambiare parole inconsulte con un insulso verme" Osserva lo stregone puntandole contro il bastone, i consigliere indietreggia come se avesse appena visto la morte negli occhi gridando alle guardie "Il bastone! Vi avevo detto di prendere il bastone" 

Dato questo allarme il gruppo di uomini si fionda su di loro per disarmare lo stregone. Legolas e Aragorn iniziano a combattere a mani nude mentre lo stregone avanza verso il re. La ragazza si guarda attorni in meno di un secondo e con la sola forza del pensiero, senza muoversi di un millimetro, scaraventa bruscamente gli uomini contro le pareti, lasciando delle scie bianche, che non aveva mai visto, come segno della sua magia. Avanza alle spalle del mago con i suoi compagni, "Troppo al lungo sei rimasto nell'ombra. Ascoltami" Lo stregone è ormai di fronte al re, dopo aver poggiato il bastone saldo a terra e esteso il palmo della mano verso quella figura sussurra "Io ti libero dall'incantesimo" 

Il re inizia a ridere, contorta, interrotta e malvagiamente vedendo il tentativo del saggio "Tu non hai alcun potere qui, Gandalf il grigio" Con una mossa veloce, lo stregone si libera dal mantello grigio che copriva il suo vero abito bianco, facendolo risplendere di fronte al re "Io ti estirperò Saruman come il veleno viene estirpato da una ferita." Il re inizia a contorcersi, come una volpe inquieta di fronte al cacciatore, cercando di dimenarsi dalla forte presa del potere di Gandalf.

 Una ragazza dai capelli biondi e ondulati, vestita con un abito bianco, vedendo la scena, si lancia cercando di portare aiuto al re. Aliris sentendola arrivare, la ferma prendendole il braccio tirandola a se "Aspetta" Si limita a sussurrare mentre lo stregone giace in piedi di fronte al re concentrato sulla missione. "Se io me ne vado Theoden morirà" Dice Saruman, attraverso la bocca del re. Lo stregone ignora questa minaccia e concentra ancor di più la sua forza facendo si che il re venga finalmente liberato. 

Il suo corpo giace immobile sul trono, e lentamente inizia a scivolare in avanti. Lo stregone lo estende a terra, ed esamina che non vi siano più tracce di controllo nemico nella sua anima dopodiché con un cenno della testa permette ad Aliris di avvicinarsi. La ragazza si inginocchia di fianco al corpo privo di vita aspettando, il suo respiro è veloce, è sottopressione, si sente come se stesse nuotando nelle profondità abissali di una palude, osservata da mille esseri che lei non può scorgere. 

Poggia le mani sul dorso del re e sospirando chiude gli occhi. Pensa a Boromir, a come lo avrebbe salvato, a come sarebbe stata in grado di ridare la vita a un uomo con la stessa facilità con cui lo ha sempre fatto con le piante. Mantiene gli occhi stretti e dalle sue mani fuoriesce un fumo bianco, che lentamente si sparge attorno al corpo di Theoden e lo fanno fluttuare in aria a circa venti centimetri da terra. Sotto gli occhi sconvolti di molti, incluso Gandalf, la ragazza si immagina di essere sola, per alleggerire il peso che sente sulle sue spalle. Inizia a pronunciare la frase che ormai conosce a memoria "Anar kulavar tielyanna, lasto, ortheritham sain gurth" (Il sole splenderà sul tuo cammino, ascoltami, sconfiggi la morte)

Le ripete in un sussurro continuo, senza muoversi, mentre i flussi visibili di colore bianco vagano per il corpo del re, riaccendendo ogni suo elemento, portando di nuovo l'aria a riempire i suoi polmoni. 

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Eccovi il nuovo capitolo! Settimana prossima vi darò ben due capitoli nuovi, e di uno rimarrete parecchio felici, fidatevi.

Ps: non ho corretto questo capitolo (quest'estate lo dovrò mettere in revisione) quindi se avete trovato qualche errore perdonatemi!


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